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    Szczesny: “Vlahovic al top fa la differenza. E io resto qui”

    Il portiere della Juve: “Finché a Torino mi vogliono non mi muovo. E mi sa che mi vogliono… Weah? Sfreccia”

    dalla nostra inviata a Orlando Fabiana Della Valle
    4 agosto – MILANO

    Wojciech Szczesny stringe il suo trofeo tra le mani: no, non è il premio di Mvp, che è andato a McKennie, ma un sacchetto bianco con dentro la maglia di Vinicius Jr. “È per mio figlio – racconta – sennò non mi fa rientrare a casa. Ora sì che è la serata perfetta”.  LEGGI TUTTO

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    I 50 anni di Filippo Inzaghi, Delneri si racconta, il ritiro di Pepito Rossi

    Sul settimanale della Gazzetta in edicola sabato al prezzo complessivo di 2,20 euro, l’intervista del campione del mondo 2006 alla vigilia di un compleanno importante. Non solo: abbiamo incontrato l’ex tecnico di Juve e Roma e l’italo-americano che ha appeso le scarpette al chiodo

    Tre quarti di esistenza passati a trasformarsi in Superpippo ogni volta che la palla transitava davanti alla porta avversaria, l’ultimo – la fase attuale della sua vita – nei panni di Filippo, futuro marito di e già padre. Mercoledì Inzaghi (Filippo, appunto) taglia il traguardo dei 50 anni, e ha deciso di festeggiarli in anteprima in nostra compagnia, raccontandosi a Gb Olivero. Un racconto senza veli, sospeso tra la nostalgia degli anni da calciatore e i progetti di uomo, in gran parte legati alla famiglia che ha costruito con Angela, che sposerà nel prossimo giugno e che gli ha già dato Edoardo ed Emilia. Un racconto che vale la copertina di Sportweek in uscita domani, sabato, come sempre allegato alla Gazzetta al prezzo complessivo di 2 euro. Inzaghi non è il solo ex campione che compie i 50 anni quest’anno. Da Bobo Vieri a Javier Zanetti, da Roberto Carlos a Fabio Cannavaro, sono tanti quelli che spengono le candeline di un compleanno speciale. Furio Zara li ricorda, e celebra, per noi. 

    delneri e pepito—  A seguire, un’intervista di Sebastiano Vernazza a Gigi Delneri, che di anni ne ha parecchi di più (73 il 23 di questo mese), ma che conserva intatta la sua lucidità di analisi del nostro calcio. Tra ricordi e aneddoti legati alla sua carriera di calciatore (“Ero lento di gambe, ma veloce di pensiero”) e di allenatore (per le sue amni sono passati Totti, Del Piero e Cassano), il tecnico dice la sua sul calcio di ieri e di oggi. Giuseppe “Pepito” Rossi non ha compleanni da festeggiare, ma in un certo senso celebra anche lui un momento importante, quello del fine carriera. A 36 anni, l’oramai ex attaccante italo-americano ha deciso di dire basta, dando finalmente pace alle sue ginocchia, martoriate da ben 8 otto interventi chirurgici ai quali sono state sottoposte in seguito ai traumi subiti in campo. Pepito sgrana il rosario dei ricordi, dai primi anni negli Stati Uniti al Parma, dove arrivò bambino senza sapere, lui, figlio di un emigrato abruzzese, una parola d’italiano, poi al Manchester United di Ferguson, al Villarreal, Fiorentina, ancora Parma, senza tralasciare naturalmente la Nazionale, alla quale lo lega anche il dispiacere di non aver mai preso parte a un Mondiale o a un Europeo. Entriamo infine nei segreti di Kama.Sport, il più grande database (così, almeno, dicono i giovanissimi proprietari italiani) di calcio al mondo: una enorme banca dati, appunto, che raccoglie numeri e informazioni legati ai giocatori, vivisezionandone le prestazioni in partita e in allenamento, sottolineandone i punti forti e deboli, quantità e tipologia degli infortuni comprese. Le consuete rubriche aprono e chiudono questo numero di Sportweek, il cui filo conduttore è quello dei compleanni dei campioni che hanno allietato le nostre domeniche. LEGGI TUTTO

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    D’Alessio: “Abbiamo messo l’Italia sottosopra. Che farà Osimhen? Mi agita il sonno…”

    Il popolare artista, a Castel di Sangro per un concerto, è fiducioso nelle capacità di De Laurentiis: “Aurelio è un ottimo imprenditore e lo ha dimostrato negli anni. Magari non è un fine conoscitore di calcio, ma sa scegliere gli uomini giusti con cui lavorare: lui e il suo staff riusciranno a tenere in alto il Napoli”

    Dal nostro inviato Vincenzo D’Angelo
    4 agosto

    – castel di sangro (AQ)

    Castel di Sangro, provincia di… Napoli. Qui, migliaia di tifosi hanno deciso di passare le vacanze per respirare aria pulita e vedere da vicino i propri eroi, campioni d’Italia. E qui domani sera sarà grande festa, con l’esodo previsto anche per il concerto di Gigi D’Alessio, artista e tifoso speciale.  LEGGI TUTTO

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    Inter, ecco perché Lautaro si può rivelare il grande affare

    L’argentino è un attaccante completo, ha numeri eccezionali ed è un fedelissimo: il leader ideale per rivincere lo scudetto

    Non c’è dubbio che sia il mercato degli attaccanti. Da Osimhen a Vlahovic e Lukaku; dalle mosse che stanno accompagnando il Milan alle scelte delle due romane. In copertina – ma soltanto per la lungimiranza dell’Inter – non c’è invece quasi mai Lautaro Martinez, che è sicuramente tra i più forti in assoluto e – parere strettamente personale – sicuramente il più eclettico tra tutti quelli in circolazione. Che, come detto, non rientra nel giro delle trattative, non scatena appetiti e pettegolezzi soltanto perché ha firmato con il club e con i compagni un patto d’acciaio, legandosi con largo anticipo al nerazzurro fino al 2026 e ricevendo – a fronte di questa rinnovata fedeltà – anche la fascia di capitano. Un riconoscimento tutt’altro che simbolico, perché in un calcio sempre più incerto – e in qualche modo avventuroso – ha un grande valore (fortunatamente non soltanto economico) porsi come leader, guida, riferimento di un intero gruppo. È per questo che, a due settimane dal via del campionato, il grande, autentico, affare tra gli attaccanti – perché nella stabilità c’è la conferma di un’Idea – è rappresentato proprio da lui. Che sfugge alla regola del mercato – fatto anche di voci che servono ad alimentare appetiti e quotazioni – per rappresentare la classica e in questo caso esemplare eccezione. Nessuno può ipotecare il futuro, e dire ciò che sarà, ma oggi Lautaro Martinez è – se non l’unico – comunque un vero, autentico, punto di riferimento. Molto più importante di quanto dica la cronaca di questi giorni, che vede tanti suoi colleghi al centro dell’attenzione.  LEGGI TUTTO

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    Carica Rodriguez: “Giovani promossi. Al Torino c’è la qualità per crescere”

    Il capitano: “In difesa siamo insieme da anni, ci sentiamo sicuri. In attacco ho visto progressi importanti”

    Dall’inviato Mario Pagliara
    4 agosto

    – REIMS (Fra)

    Quarta stagione in granata, la seconda consecutiva con la fascia sul braccio. Ripensando alla serata di Lens, caduta a metà della preparazione estiva, il capitano Ricardo Rodriguez gonfia il petto e dà voce ai pensieri. LEGGI TUTTO

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    Milan, Musah alla clinica La Madonnina per le visite mediche

    Il centrocampista statunitense firmerà nel pomeriggio il contratto fino al 2028. E’ l’ottavo acquisto dell’estate rossonera

    Maglietta bianca, pantalone lungo scuro e un sorriso grosso così: Yunus Musah, l’ottavo acquisto del mercato estivo rossonero, si è presentato alle visite mediche presso la clinica La Madonnina. Ieri sera l’arrivo a Linate intorno alle 22.40, oggi i test di rito e la firma sul contratto fino al 2028.

    ufficialita’—  Musah, vent’anni, nato a New York e cresciuto a Castelfranco Veneto, firmerà il contratto nel pomeriggio a Casa Milan, come di consueto. Arriva dal Valencia per circa 20 milioni di euro – 18 di parte fissa e un paio di bonus. Sarà una delle mezzali a disposizione di Pioli. L’anno scorso ha giocato 37 partite con il Valencia e preso parte anche al Mondiale con gli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Allegri: “Lo scudetto? Sono qui da otto anni e la Juventus non si è mai tirata indietro”

    L’allenatore bianconero: “Sono molto soddisfatto della tournée e contento per il gol di Vlahovic, che non era convinto di giocare e poi…”

    Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle
    4 agosto

    – Orlando (Stati Uniti)

    Dici Real Madrid e pensi inevitabilmente alla Champions League: edizione 2016-17, la Juventus di Massimiliano Allegri fu sconfitta il finale a Cardiff dai galattici guidati da Cristiano Ronaldo, che un’estate dopo sbarcò a Torino. Non è una rivincita, perché il calcio d’agosto non finisce negli almanacchi, però fa sempre un certo effetto battere i Bianchi di Spagna, soprattutto in una stagione in cui la Juventus non giocherà le coppe europee. LEGGI TUTTO