consigliato per te

  • in

    Dionisi: “Il Sassuolo stupirà ancora. Berardi? Voglio tenerlo”

    Il tecnico neroverde indica le chiavi della nuova stagione: “Nuova identità senza snaturarci, meno presunzione e voglia di non accontentarsi”

    Dall’inviato G.B. Olivero
    2 agosto

    – SASSUOLO (Modena)

    In piazzale della Rosa, dove il Sassuolo abbraccia i suoi tifosi, Alessio Dionisi cerca invano di passare inosservato. Preferisce che a essere applauditi siano i suoi giocatori, d’altronde ripete spesso che l’allenatore deve adeguarsi a loro per farli rendere al massimo. Nei primi due anni al Sassuolo questa missione gli è riuscita piuttosto bene come dimostrano i risultati e le ricche cessioni di Raspadori, Scamacca e Frattesi. Adesso si riparte e Dionisi sa che non sarà facile. E, quindi, sarà più bello.  LEGGI TUTTO

  • in

    Pioli: “Soddisfatto, ma dobbiamo gestire meglio la palla. Leao non può essere l’unica opzione”

    Il tecnico rossonero dopo il k.o. col Barcellona traccia un bilancio sulla tournée americana: “Tre gare di altissimo livello, noi sempre pericolosi, dai tre davanti mi aspetto che facciano gol”

    Dal nostro inviato Luca Bianchin
    2 agosto

    – las vegas (usa)

    Il Barcellona vince con merito grazie a un gol di Ansu Fati, ma Stefano Pioli è comunque soddisfatto del suo Milan e traccia un bilancio tutto sommato soddisfacente della tournée americana: “Il bilancio della tournée è molto positivo – dice il tecnico rossonero – perché abbiamo lavorato bene e affrontato tre partite di altissimo livello, che ci hanno detto qualcosa di particolare. Mancano tre settimane, quello che ho visto è sicuramente positivo. Ci ha dato insegnamenti. I nuovi si stanno inserendo bene, poi è chiaro che ci vuole tempo”.

    dettagli—  Insomma, l’impianto c’è, l’idea del nuovo Milan pure, ma tanti dettagli vanno ancora affinati: “Dai tre davanti mi aspetto che facciano gol o li facciano fare – continua Pioli -. Siamo stati sempre pericolosi ma non sempre abbiamo sfruttato le occasioni. Abbiamo fatto fatica a togliere palla al Barcellona e nella fase difensiva abbiamo concesso qualcosa. Normale per una squadra con così tanta pericolosità. Dobbiamo perdere qualche pallone di meno, la palla va gestita meglio. Servire di più Leao? Chiaro che è un obiettivo mandare Rafa il più possibile in possesso, ma non vogliamo avere solo lui come opzione e lui ci deve dare la possibilità di servirlo, muovendosi con più continuità”. Poi la chiosa sulle strutture: “Lo stadio qui è bellissimo, anche a Los Angeles il SoFi Stadium è ancora più grande. In Italia siamo indietro sulle strutture, sarebbe ora di andare avanti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Italiano, Dionisi, Motta e Sousa: quattro allenatori da salto in alto

    Dopo l’ottima stagione scorsa c’è un poker di tecnici che punta ad essere ancora protagonista in A

    Una promozione in Serie A con lo Spezia. Una salvezza con lo stesso club. Poi il trasferimento a Firenze, una qualificazione europea conquistata al primo anno e due finali (Coppa Italia e Conference), seppure perse, al secondo. A Vincenzo Italiano, ormai, manca solo un trofeo, ma nemmeno servirebbe per l’abilitazione al ruolo di “tecnico da grande squadra”. Il Napoli aveva già pensato a lui, poi ha fatto altre scelte e la Fiorentina non aveva comunque nessuna voglia di lasciar andare un allenatore così bravo. Questa stagione servirà a Italiano per dimostrare di poter organizzare una fase difensiva convincente, al di là delle qualità individuali e dalle capacità di lettura delle situazioni da parte dei giocatori. Perché, per quanto a Italiano piacciano la difesa alta e la pressione estrema, ci rifiutiamo di pensare che non abbia ripetuto mille volte ai suoi giocatori che a palla scoperta si scappa velocemente indietro. Il gol del West Ham al 90’ della finale di Conference è una lezione che i difensori di Italiano non dimenticheranno mai, ma anche l’amichevole recente con la Stella Rossa (e i 5 gol presi in 27 minuti) ha dimostrato che là dietro bisogna fare molta più attenzione. Italiano, da giocatore, era un regista che si ispirava ad Albertini e a Pirlo: gli piaceva lanciare ma anche legare il gioco. La sua scommessa stagionale si chiama Arthur: se riuscirà a riportare il brasiliano su alti livelli avrà fatto un’impresa e un regalo alla squadra, perché la palla sicuramente scivolerebbe meglio. Ma anche in questo caso bisognerà trovare gli equilibri giusti visto che Amrabat copriva un’ampia fetta di campo in fase difensiva. Italiano cercherà anche di tirare fuori il meglio da Parisi, che arriva da Empoli con grandi ambizioni.  LEGGI TUTTO