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    Monza: pareggio contro l’Everton, 2-2 al Goodison Park

    La squadra di Palladino segna due gol a Liverpool con Maric e Mota Carvalho: il gioco dei biancorossi promette bene

    Il Monza in amichevole strappa un buon pareggio al Goodison Park di Liverpool contro l’Everton: finisce 2-2, in gol per i lombardi Maric e Mota Carvalho. Reti inviolate nel primo tempo, con un Monza che tiene il pallino del gioco: bene la fase di possesso e quella difensiva, davvero poco viene concesso all’avversario.

    il monza in gol—  Nella ripresa biancorossi avanti al 7′, con Maric che devia una punizione di Colpani, ma al 25′ arriva il pari degli inglesi con Di Gregorio che non può nulla su Dobbin che mette in rete. Il match sembra essere nelle mani dei padroni di casa che trovano anche il gol del sorpasso con Maupay al 31′. Due minuti più tardi, però, ecco il pari del Monza di Raffaele Palladino: punizione laterale battuta da Machin, Mota Carvalho ruba il tempo e va a segno con un gran gol di testa. Buone indicazioni per il tecnico in vista del prossimo campionato di Serie A. LEGGI TUTTO

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    Inter-Psg, le pagelle dell’amichevole: Frattesi titolare vero (7,5). Barella si innervosisce, 5,5

    Due assist al bacio in meno di un tempo per l’ex Sassuolo, già in forma smagliante. Il suo compagno di reparto e di Nazionale fatica invece contro il centrocampo del Paris Saint-Germain

    Dal nostro inviato Davide Stoppini
    1 agosto

    – Tokyo (Giappone)

    L’Inter si prende uno scalpo di primissimo livello e sorprende il Paris Saint-Germain nell’ultimo quarto d’ora di partita. La chiave della vittoria di Tokyo, però, sono le carte giocate da Simone Inzaghi nel secondo tempo tra cui figurano sia i marcatori che l’assistman Davide Frattesi. LEGGI TUTTO

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    Con o senza capitalizzazione, come cambia il mercato Juve

    L’ipotesi di versare 80 milioni nelle casse bianconere – la cifra corrispondente agli introiti Champions negati dalla penalizzazione – restituirebbe competitività al club, e non solleverebbe la struttura societaria dal dovere di effettuare una serie di operazioni in uscita

    La linea sottile tra il dover cedere e il poter valutare la possibilità di cedere, in questo momento storico della Juventus, divide scenari ampiamente lontani tra loro. A indicare la direzione sarà la proprietà, che in queste settimane sta valutando con attenzione la situazione e i possibili interventi da apportare alla struttura per riportarla a un buon livello di competitività. Il punto di non ritorno al passato riguarda la volontà di alleggerire i costi cedendo quei calciatori che non rientrano nei piani futuri, o perché hanno un ingaggio esagerato per quello che possono garantire al nuovo progetto o perché difficilmente si sposano per caratteristiche alla squadra che sta nascendo con una visione pluriennale. Per tutto il resto si valuta l’opportunità per il club, tralasciando i personalismi.  LEGGI TUTTO

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    Pioli e il Milan: quando l’allenatore-aziendalista diventa una risorsa

    Radiografia di un tecnico-manager. Come quello rossonero, che è un valore aggiunto. Ecco perché…

    Ci sono tanti modi per interpretare il ruolo del dirigente, nel nostro caso – parlando di pallone – dell’allenatore. Che è per definizione il responsabile dell’area tecnica, in senso però più ampio di quanto si debba e possa pensare: perché i risultati sono naturalmente importantissimi, ma – parallelamente – è fondamentale creare i presupposti perché questi risultati (a patto naturalmente che arrivino) vengano supportati dalla possibilità di creare anche un futuro. Un po’ di confusione c’è dunque nel concetto di allenatori aziendalisti. Già cosa vuol dire essere aziendalista? Saper coniugare due aspetti e due interessi. Non essere appiattito sulle decisioni che vengono calate dall’alto – perché esprimere un proprio punto di vista, da persona competente, può essere un vantaggio appunto per l’azienda – ma allo stesso tempo guardare al di là del proprio interesse immediato. Un allenatore è, per natura, a termine. E sa bene di essere continuamente in discussione. Ma è fondamentale, come un qualsiasi altro dirigente, che si preoccupi anche di lasciare un’eredità a disposizione dei suoi successori.  LEGGI TUTTO

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    Da Simic a Traoré, Pioli negli Usa svezza il Milan del futuro

    Tra chi è già stato promosso nel giro della prima squadra e chi si affaccia per meriti, il tecnico rossonero ha – e avrà – a disposizione diversi giovani di talento. Tra sogni, rigori sbagliati e lezioni coi “grandi”

    La gioventù rossonera si fa strada in America. Tra le foto chieste dai tanti tifosi a Maignan e Leao e gli autografi in serie firmati dalla star Pulisic, ci sono anche loro: i ragazzi chiamati dalla Primavera. Lapo Nava, Kevin Zeroli, Jan-Carlo Simic, Davide Bartesaghi e Chaka Traoré, ormai da considerare elemento della prima squadra, sono entrati nel mondo dei grandi in punta di piedi. Il loro viaggio è cominciato a testa bassa… LEGGI TUTTO