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    Con o senza capitalizzazione, come cambia il mercato Juve

    L’ipotesi di versare 80 milioni nelle casse bianconere – la cifra corrispondente agli introiti Champions negati dalla penalizzazione – restituirebbe competitività al club, e non solleverebbe la struttura societaria dal dovere di effettuare una serie di operazioni in uscita

    La linea sottile tra il dover cedere e il poter valutare la possibilità di cedere, in questo momento storico della Juventus, divide scenari ampiamente lontani tra loro. A indicare la direzione sarà la proprietà, che in queste settimane sta valutando con attenzione la situazione e i possibili interventi da apportare alla struttura per riportarla a un buon livello di competitività. Il punto di non ritorno al passato riguarda la volontà di alleggerire i costi cedendo quei calciatori che non rientrano nei piani futuri, o perché hanno un ingaggio esagerato per quello che possono garantire al nuovo progetto o perché difficilmente si sposano per caratteristiche alla squadra che sta nascendo con una visione pluriennale. Per tutto il resto si valuta l’opportunità per il club, tralasciando i personalismi.  LEGGI TUTTO

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    Pioli e il Milan: quando l’allenatore-aziendalista diventa una risorsa

    Radiografia di un tecnico-manager. Come quello rossonero, che è un valore aggiunto. Ecco perché…

    Ci sono tanti modi per interpretare il ruolo del dirigente, nel nostro caso – parlando di pallone – dell’allenatore. Che è per definizione il responsabile dell’area tecnica, in senso però più ampio di quanto si debba e possa pensare: perché i risultati sono naturalmente importantissimi, ma – parallelamente – è fondamentale creare i presupposti perché questi risultati (a patto naturalmente che arrivino) vengano supportati dalla possibilità di creare anche un futuro. Un po’ di confusione c’è dunque nel concetto di allenatori aziendalisti. Già cosa vuol dire essere aziendalista? Saper coniugare due aspetti e due interessi. Non essere appiattito sulle decisioni che vengono calate dall’alto – perché esprimere un proprio punto di vista, da persona competente, può essere un vantaggio appunto per l’azienda – ma allo stesso tempo guardare al di là del proprio interesse immediato. Un allenatore è, per natura, a termine. E sa bene di essere continuamente in discussione. Ma è fondamentale, come un qualsiasi altro dirigente, che si preoccupi anche di lasciare un’eredità a disposizione dei suoi successori.  LEGGI TUTTO

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    Da Simic a Traoré, Pioli negli Usa svezza il Milan del futuro

    Tra chi è già stato promosso nel giro della prima squadra e chi si affaccia per meriti, il tecnico rossonero ha – e avrà – a disposizione diversi giovani di talento. Tra sogni, rigori sbagliati e lezioni coi “grandi”

    La gioventù rossonera si fa strada in America. Tra le foto chieste dai tanti tifosi a Maignan e Leao e gli autografi in serie firmati dalla star Pulisic, ci sono anche loro: i ragazzi chiamati dalla Primavera. Lapo Nava, Kevin Zeroli, Jan-Carlo Simic, Davide Bartesaghi e Chaka Traoré, ormai da considerare elemento della prima squadra, sono entrati nel mondo dei grandi in punta di piedi. Il loro viaggio è cominciato a testa bassa… LEGGI TUTTO

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    Okafor: “Milan, odio perdere e per Pioli gioco ovunque. Sono il gemello di Leao”

    L’attaccante svizzero si è raccontato a 360 gradi: “In autunno ho giocato contro i rossoneri e da allora siamo rimasti in contatto. Ruolo? Sono flessibile, devo solo adattarmi all’Italia”

    Dal nostro inviato Luca Bianchin
    1 agosto

    – Los Angeles (usa)

    I l corpo di Noah Okafor è una cartina geografica: lascia indizi sulla sua vita. Le treccine lo avvicinano istintivamente a Rafa Leao, che è già molto più di un compagno di squadra. I volti dei fratelli e della sorella – quasi tre disegni tatuati sul braccio sinistro – fanno capire quale sia il legame con la famiglia. LEGGI TUTTO

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    Locatelli: “Juve, rinasciamo. É il nostro anno: punto su Chiesa”

    Il centrocampista: “Sarà molto importante avere entusiasmo, il peggio ormai è alle spalle. Io darò di più. Priorità qualificarsi per la Champions”

    Dal nostro inviato Fabiana Della Valle
    1 agosto

    – los angeles

    Si chiama Lente try-on ed è un filtro che permette ai tifosi di tutto il mondo di indossare la maglia della Juventus. Manuel Locatelli lo ha testato in anteprima nella sede di Snapchat, a Santa Monica, in occasione del rilancio del profilo ufficiale del club sul social che spopola tra i più giovani. Una partnership innovativa che permetterà di vedere gli highlightddelle partite e accedere ai contenuti speciali. Loca quella maglia la indosserà per il terzo anno e non vede l’ora di ricominciare.  LEGGI TUTTO