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    Koopmeiners, la Premier nel destino. Ma la Dea aspetta un’offerta in stile Hojlund

    Il centrocampista olandese, preso dall’Az per appena 14 milioni, ha già triplicato il suo valore di mercato. Ma la Dea non fa sconti e non lo venderà a meno di offerte irrinunciabili

    La lista delle cessioni da record dell’Atalanta è destinata ad allungarsi. Non a gennaio, ma a luglio, perché alla riapertura della campagna trasferimenti il club della famiglia Percassi e del socio americano Pagliuca è orientato a tenersi i suoi pezzi pregiati, su tutti Teun Koopmeiners, il centrocampista olandese che nei due anni e mezzo finora trascorsi a Bergamo ha già visto quadruplicare il suo valore di mercato. Pescato nell’Az Alkmaar per 14 milioni, adesso vale almeno 50-60 milioni più bonus secondo la dirigenza della Dea, che difficilmente quando fa un prezzo, abbassa le sue pretese. Per informazioni chiedere allo United: la scorsa estate i Red Devils ha provato a giocare al ribasso per Rasmus Hojlund, ma alla fine hanno dovuto pagare 75 milioni fissi più 10 di parte variabile per ottenere il via libera al suo trasferimento a Manchester. Hojlund è la cessione più importante della storia dell’Atalanta, quella che ha portato il maggior incasso e la maggior plusvalenza visto che nell’estate 2022 era stato pagato “appena” 17 milioni dallo Sturm Graz.  LEGGI TUTTO

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    Tattica, umiltà, turnover e consapevolezza: così Inzaghi ha fatto decollare l’Inter

    Dopo la sosta di ottobre la sua Inter ha sempre vinto, sia in campionato sia in Champions: ecco come il tecnico ha portato i nerazzurri in vetta alla Serie A e al girone in Europa

    La ricetta “magica” l’ha miscelata nel suo ufficio di Appiano Gentile durante la scorsa sosta, quando allenava un pugno di giocatori non convocati dalle rispettive nazionali (alcuni pure infortunati: Cuadrado e Arnautovic). Simone Inzaghi era reduce dal deludente pareggio casalingo contro il Bologna e nella precedente sfida interna di campionato aveva addirittura perso contro il Sassuolo. Non era certo il tecnico di una formazione in crisi, ma aveva qualcosa da sistemare perché il Milan aveva messo la freccia in Serie A e all’orizzonte c’erano due impegni delicati per il girone di Champions contro il Salisburgo. A distanza di un mese, all’inizio della pausa per le nazionali di novembre, il clima è completamente diverso e la ricetta “magica” ha avuto l’effetto sperato come testimoniano le sei vittorie di fila tra campionato ed Europa. Ma cosa ha fatto Inzaghi per tirare a lucido l’Inter?  LEGGI TUTTO

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    Dalla difesa alla ferocia ritrovata, i cinque punti di forza della nuova Juve

    La sconfitta col Sassuolo il punto più basso della stagione, poi la svolta, con 7 risultati utili di fila fra cui le cinque vittorie consecutive con cui l’Allegri band arriva allo scontro diretto con l’Inter

    Comunque andrà a finire lo scontro diretto con l’Inter, è una Juve diversa da quella dello scorso campionato. Questo almeno è il verdetto al secondo pit-stop del campionato causa Nazionali, che vede la Juve al secondo posto, a due lunghezze dalla squadra di Inzaghi tornata capolista dopo una sola notte, come già alla decima giornata, in una sorta di valzer fra le due pretendenti allo scudetto che pare assicurare una stagione ad alto tasso adrenalinico fino alla fine. La Juve ha mostrato finora due volti, ma ora ha scelto la sua strada.  LEGGI TUTTO

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    Kvara sfiora il gol: la reazione di Osimhen

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