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    De Laurentiis: “La Champions? Questione di fortuna. E quel 4-0 col Milan… “

    Il presidente del Napoli scatenato in occasione della presentazione del francobollo celebrativo dello scudetto

    dal nostro inviato Vincenzo D’Angelo
    29 luglio

    – CASTEL DI SANGRO (L’Aquila)

    L’accoglienza è sempre da star. Quando Aurelio De Laurentiis è salito sul palco del Palasport di Castel di Sangro per la presentazione del francobollo celebrativo dello scudetto del suo Napoli, i tifosi lo hanno accolto con un boato e cori da stadio. Di calcio si è parlato poco, ma è bastato un augurio del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per far sbottonare un po’ De Laurentiis. “Lo scorso anno il presidente ci aveva promesso qui lo scudetto, il prossimo anno allora vogliamo la squadra campione d’Europa” ha azzardato il governatore. 

    la risposta—  La risposta di De Laurentiis è stata immediata. “Ma la Champions è tutta una questione di fortuna…”. Poi, quando è stato ancora incalzato dal suo interlocutore sulla delusione per l’eliminazione ai quarti con il Milan, il numero uno azzurro ha mandato una punturina al suo ex allenatore. “L’eliminazione vi è rimasta qui? Sapeste a me dove è rimasto quel 4-0 col Milan…”. Era di campionato, ma evidentemente ha fatto parecchio male. Prima di andare via, il presidente ha intestato poi la cartolina gigante, inviandola “ai tifosi napoletani, in via scudetto n.3”. LEGGI TUTTO

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    Gudmundsson: “Punta o 10 ho tanta libertà. Grande Genoa con Retegui”

    L’islandese su Gilardino: “Mi ha cambiato ruolo e poi era un attaccante, quindi mi sta aiutando molto in questo senso”

    U na dinastia, più che una famiglia di calciatori: il bisnonno (Albert Gudmundsson come lui), classe 1923, icona del calcio islandese, è stato milanista nel 1948-49. Il nonno materno, Bjorn Albertsson, fu uno storico bomber del suo Paese. Papà Gudmundur e mamma Helga hanno giocato in nazionale e sua sorella è già nell’Under 16 dell’Islanda. E lui si ripresenta in A dopo essere stato il miglior marcatore del Grifone nell’anno della promozione.  LEGGI TUTTO

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    Inter, nodo portieri: Kane rallenta Sommer, pure Trubin chiede calma

    Il forcing del Bayern Monaco sull’attaccante inglese fa scivolare in graduatoria di priorità la ricerca di un vice Neuer. E anche per l’ucraino serve pazienza

    Dal nostro inviato Davide Stoppini
    29 luglio

    – Tokyo (Giappone)

    Ci si mette pure… Harry Kane tra Sommer e l’Inter. Nessun guaio insormontabile, per carità. Ma l’attenzione del Bayern è adesso tutta concentrata sulla trattativa per l’attaccante. E di fatto questo allunga ancora un po’ i tempi dell’attesa per lo svizzero. L’Inter non può che avere pazienza. Perché non ha voglia, anche per motivi economici e non solo di opportunità, di pagare l’intera clausola di 6 milioni e portarsi via il giocatore. E dunque si vive alla giornata, nell’attesa che i tedeschi trovino sul mercato il sostituto del portiere.

    Il punto—  L’accordo con Sommer è totale, con il Bayern pure: 4 milioni più bonus. Non è dunque in discussione l’affare. Sommer sarà un giocatore dell’Inter, Inzaghi lo aspetta e con lui il nuovo preparatore dei portieri Gianluca Spinelli, proveniente dal Paris Saint-Germain: lo avranno a disposizione al rientro dalla tournée in Giappone. Per il ruolo di vice, invece, non arrivano buoni segnali dallo Shakhtar per Trubin. L’affare non si sblocca. Ma il club nerazzurro ha già un’intesa di massima con il portiere, in scadenza nel 2024. Non sarà adesso, sarà tra 12 mesi. Ecco perché in viale della Liberazione restano fiduciosi sul fatto che alla fine un’intesa si possa trovare anche con il numero uno dell’Ucraina… LEGGI TUTTO

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    Huijsen, parla il papà: “Siamo parte della famiglia Juve. Allegri? Con Dean ha un buon rapporto”

    del 29/07/23 alle 08:00 di Marco Amato Trent’anni fa circa, un giovane Donald, Donny, Huijsen faceva il suo debutto con la prestigiosa maglia dell’Ajax. Trent’anni dopo, è seduto sulla tribuna del Dignity Health Sports Park insieme alla moglie, per osservare il figlio diciottenne, Dean, vestire la maglia della prima squadra della Juve e scendere in campo nell’amichevole contro il Milan. Ultimo atto, questo, della vacanza negli Stati Uniti, a stretto contatto con la Juventus. Lo abbiamo contatto per farci raccontare quali sono le impressioni sulla squadra, sull’impatto di Dean con il gruppo di Allegri e sul percorso intrapreso dal centrale di difesa classe 2005 che punta a stupire in questa stagione. Di seguito, l’intervista:  – Un anno fa l’inizio dell’avventura con l’Under 19, poi la crescita, la promozione in Next Gen e le prime apparizioni con la Prima squadra. Te lo aspettavi? Com’è il bilancio? “Sapevamo che poteva farcela, avevamo fiducia. Ma con questa velocità? Siamo rimasti sorpresi anche noi”. – Le tue impressioni sull’amichevole contro il Milan? “Io e sua madre eravamo allo stadio. Dean ha giocato molto bene, è stato aggressivo e ha giocato in avanti. Questo è ciò che vogliamo vedere da lui. Anche la Juventus ha giocato molto bene, la squadra è sembrata molto buona”. – Molti tifosi scrivono sui social che Dean è pronto per giocare tra i titolari della prima squadra. Cosa ne pensi di questo? Sei d’accordo? “Lascio che a questa domanda siano i tifosi a rispondere (ride ndr). Abbiamo fiducia che possa giocare a quei livelli, Ma ha ancora bisogno di imparare. Speriamo che dopo questo precampionato, sia un passo più vicino al livello della prima squadra”. – Tu e tua moglie seguite Dean in tutta Italia e anche all’estero. Perché avete preso questa decisione? “(ride ndr) Perché amiamo nostro figlio! E amiamo il calcio! È molto semplice”. – Sembra che Dean e tutta la famiglia abbia un rapporto speciale con la Juventus. Come si è creato e quanto è stato importante per il rinnovo? “Ci sentiamo parte della famiglia Juve, quindi la scelta sul rinnovo è stata semplice. Non c’è stato nemmeno l’1% di ripensamenti, nessuna idea di lasciare la Juve. Il calore del club e della gente è molto importante per le prestazioni. Questo è il posto migliore per Dean in questo momento”. – Hai seguito anche gli allenamenti, quali sono le tue impressioni, qual è il clima intorno alla Juve? E com’è il rapporto di Dean con i giocatori della Prima squadra e con mister Allegri? “Sì, abbiamo assistito a due allenamenti. Il livello è più alto e i giocatori sono migliori, quindi è un bene per Dean perché deve adattarsi a livelli più alti.Va d’accordo con tutti i giocatori e tutti sono molto amichevoli. Anche con Allegri c’è un buon feeling”. – Che effetto ti ha fatto vedere Dean fare foto e firmare autografi con i tifosi americani della Juve? “E’ stato bello da vedere, Dean ha iniziato quando aveva 4 anni. Ci siamo allenati tanto e vederlo lì è stato un momento di cui essere grati”. – Nonge e Yildiz sono compagni e amici di Dean. Come li hai visti, cosa ti aspetti da loro? “I ragazzi del 2005 sono stati molto bravi, stanno tutti migliorando e spero e penso che in futuro potranno essere in prima squadra insieme”. – Quali sono le tue aspettative sulla stagione di Dean? “Speriamo che Dean possa adattarsi bene e avere presto il suo debutto ufficiale”. Si ringrazia Donny Huijsen per la disponibilità dimostrata.  Carica altri LEGGI TUTTO

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    Mboula, il nuovo Titì: “Corro e tiro come Henry. A Verona voglio più gol”

    L’attaccante spagnolo: “Quanto si lavora in Italia! Ma mi trovo davvero bene”. E su Baroni…

    D ribbling, scatti, bel controllo e gran tiro. Gol alla prima amichevole, assist alla seconda. Se le prime impressioni sono veritiere, Jordi Mboula potrebbe essere la nuova scoperta del Verona. Lo spagnolo parla anche bene e ha le idee chiare. “Il mio desiderio era giocare in A, già da piccolo vedevo molto calcio e il vostro era tra i miei preferiti. Il Verona era in contatto con me da tempo e il suo interesse mi ha convinto a sceglierlo: fa crescere i giovani e sono contento di esserci arrivato”.  LEGGI TUTTO

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    Fiato, cross e corsa: Weah convince già la Juve

    Il figlio d’arte ha esordito dall’inizio nel primo test stagionale bianconero, contro il Milan. Fra sprint in fascia e palloni invitanti per Chiesa e Kean ha dimostrato di essere sulla buona strada

    Unica new entry ad oggi nella rosa della Juve, Timo Weah era il più atteso nel primo test della stagione per la squadra bianconera. Non solo: lo statunitense Weah ha indossato “in casa” la sua prima maglia juventina, visto che il match contro il Milan – aperitivo della serie A – si è giocato a una manciata di chilometri da Los Angeles. Terza e ultima particolarità del suo esordio, il contestuale debutto del compagno di nazionale Pulisic nelle fila rossonere. Con il figlio d’arte che si è aggiudicato il derby yankee, nel personale duello a distanza: nelle pagelle Gazzetta Timo ha strappato un “6”, mezzo punto in meno per Pulisic.

    upgrade—  Una prima uscita è per definizione migliorabile, ma intanto Weah ha dimostrato di essere sulla buona strada, dopo la prima parte della “cura Allegri” tesa ad affinarne le capacità difensive. Timo nasce infatti come esterno d’attacco mentre, dopo un po’ di apprendistato al Lilla, alla Juve è stato scelto come erede di Cuadrado, e dunque come esterno a tutta fascia che per forza di cose dovrà mandare a memoria anche tempi e movimenti necessari alla fase difensiva. Contro il Milan intanto ha dimostrato indubbie doti offensive, oltre a voglia, gamba e decisione negli interventi. Lo si è visto sprintare in fascia e offrire agli attaccanti palloni interessanti, uno su tutti un assist che Chiesa ha spedito sul fondo. Come l’azzurro, Weah ha dimostrato di dare il meglio quando è servito sullo scatto, perché con la sua velocità infila con facilità la retroguardia avversaria e “vede” il compagno in area. Inserimenti, falcate palla al piede e strappi fanno già parte del suo repertorio, la sua personale sfida si giocherà dalla metà campo in giù. LEGGI TUTTO