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    La Uefa: Juve fuori dalle coppe per un anno e 20 milioni di multa, Fiorentina in Conference

    Arrivata la sanzione della camera di controllo del Fair Play Finanziario sulle violazioni del club bianconero che dovrà anche pagare un’ammenda da 10 milioni (più altri 10 con la condizionale)

    Sette mesi dopo l’apertura del fascicolo, è arrivata oggi la sentenza Uefa della camera di controllo del Fair Play Finanziario sulle violazioni della Juventus in merito al settlement agreement firmato ad agosto 2022. Il club bianconero è stato sanzionato con la squalifica dalle competizioni europee per un anno e un’ammenda di 20 milioni di euro di cui 10 con la condizionale se i bilanci annuali del club  2023, 2024 e 2025 non siano conformi ai requisiti Uefa. Alla Conference League a cui aveva avuto accesso nonostante i 10 punti di penalizzazione ricevuti per il caso plusvalenze, parteciperà quindi la Fiorentina che aveva chiuso il campionato all’ottavo posto, un punto sotto la squadra di Allegri. 

    solo la conference—  La notizia ovviamente non può far piacere ai tifosi della Juve, ma in realtà in molti la vedono come il minore dei mali. I lavori dei giudici, che hanno dovuto analizzare migliaia di pagine di documentazione, si sono prolungati fino all’ultimo termine possibile per far valere la sanzione nella stagione che sta per cominciare (completando la lista delle squadre iscritte al sorteggio dei playoff di Conference in programma il 7 agosto) e non in quella successiva. In quel caso la Juventus avrebbe rischiato di perdere un posto in una competizione più importante della Conference, quindi Champions o Europa League.  LEGGI TUTTO

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    La Juve saluta Ihattaren, contratto risolto per l’ex baby prodigio

    Il 21enne trequartista olandese era arrivato a Torino nell’estate del 2021. Ceduto in prestito alla Samp si era ben presto perso, e neanche una parentesi all’Ajax l’ha aiutato a ritrovarsi

    Di lui si erano perse le tracce da tempo, ed ogni volta che il suo nome è riemerso era legato a fatti di cronaca poco piacevoli, o comunque mai attinenti alla sua carriera calcistica. Si sta parlando della triste storia del ventunenne Mohamed Ihattaren, talento olandese esploso giovanissimo ma poi mai in grado di giungere alla consacrazione, causa un carattere difficile o forse anche qualcosa di più. La novità è che la Juve è riuscita ad arrivare ad un accordo per la risoluzione consensuale del suo contratto, come ha annunciato su Twitter.

    Le puntate precedenti—  Arrivato in bianconero nell’agosto del 2021 attraverso l’agenzia di Mino Raiola con le stimmate del baby prodigio dopo un inizio di carriera fulminante al Psv, il 17enne trequartista olandese d’origine marocchina fu immediatamente girato in prestito alla Samp. Dopo pochi mesi e nessun minuto in campo, si parlò di una sua fuga da Genova, e da lì in poi le notizie sul suo conto sono state sempre frammentarie, a tratti misteriose, che si parlasse di un presunto esaurimento nervoso o di situazioni ai confini della legalità. Fatto sta che dopo la breve parentesi italiana il prestito fu girato all’Ajax, nella speranza che l’aria di casa potesse giovargli. Ma di fatto la giovane promessa non si è mai più ritrovata, nonostante l’aiuto offertogli, tra gli altri, dall’ex Inter Sneijder e della famiglia Nouri. Ed anzi le ultime notizie emerse sul suo conto e risalenti a febbraio parlano di un arresto con l’accusa di violenze sull’ex fidanzata, seguito ad un altro arresto risalente allo scorso novembre. Sia come sia, la giovanissima promessa è sfiorita prima ancora di sbocciare. LEGGI TUTTO

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    Inter, fai presto: senza portiere e attaccante la corsa scudetto è in salita

    A tre settimane dal via del campionato i nerazzurri devono ancora chiudere i due ruoli fondamentali del progetto-Inzaghi. E va bene l’ultima finale di Champions, ma il vero obiettivo è lo scudetto della seconda stella

    Il mondo del pallone si fonda su alcune verità, mezze verità, slogan e ritornelli. Due frasi a cui siamo abituati, e che non sono luoghi comuni, riguardano la difficoltà di poter mettere a punto gli schemi durante la stagione – per via di impegni sempre più pressanti – e dunque di dover sfruttare al massimo il lavoro estivo. Quando, negli allenamenti tra i boschi o comunque attraverso amichevoli magari suggestive ma poco impegnative, si possono studiare le soluzioni migliori e affinare i meccanismi tra i reparti.  LEGGI TUTTO

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    Il bomber e la velina: un amore bruciato a mille all’ora

    Bobo Vieri ed Elisabetta Canalis nella Milano d’inizio secolo incarnavano il sogno degli italiani, il calciatore e l’erede delle soubrette. Ma fu una storia tormentata che non poteva durare

    Il calciatore e la velina: un classico dell’epoca moderna. Il campione che guadagna soldi su soldi, adorato dal pubblico, bello, muscoloso, simpatico, un po’ strafottente; che frequenta il bel mondo, va in discoteca, si concede vacanze extralusso, cena in ristoranti alla moda, ha uno stuolo di seguaci che lo viziano, l’amico, il procuratore, il buttafuori del locale, il cameriere che gli riserva sempre il tavolo giusto. LEGGI TUTTO

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    Soccavo, la salita dei passi perduti e quel cancello accostato per Diego

    Il Centro Paradiso, acquistato da Fabio Cannavaro, è stato teatro degli allenamenti di Maradona ma anche dell’assalto dei tifosi alla squadra nel 1992. Dopo il fallimento non venne rilevato da De Laurentiis

    Una volta oltrepassato il cancello, la strada non è pianeggiante. Costeggia il campo di allenamento e lo divide dalle altre strutture: spogliatoi, uffici, sala stampa, foresteria. Carlo Iuliano, che all’epoca curava i rapporti con i giornalisti, definiva quel tratto “la salita dei passi perduti”. Era un modo di punzecchiare con benevola ironia gli amici cronisti che la percorrevano nervosamente ogni giorno, in attesa di Maradona.  LEGGI TUTTO

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    Shomurodov: “A Cagliari per ripartire. Sostituire Lapadula sarà dura”

    Dopo una buona stagione col Genoa l’uzbeko ha deluso a Roma e La Spezia. Ma ora è pronto a cambiare marcia: “Voglio dare di più. E con Ranieri…”

    Dal nostro inviato Francesco Velluzzi
    28 luglio – MILANO

    “Josè Mourinho mi ha insegnato ad aver sempre voglia di vincere. E’ chiaro che ti migliori sotto l’aspetto tecnico, ma lui è importante tanto a livello psicologico. Mentalmente ho imparato tanto da lui. Si pone sempre dei grandi obiettivi. E ha in testa l’idea di vincere. Sente la grande responsabilità nei club che allena. Io ho studiato tanto lui”. Eldor Shomurodov si presenta al raduno del Cagliari a Chatillon-Saint Vincent. Italiano da migliorare, nonostante nel nostro paese sia arrivato nel 2020, al Genoa. Con quella maglia rossoblù l’attaccante uzbeko esplose: otto gol nel suo primo torneo di serie A. 

    cambio di marcia—  Tanto da portare la Roma a investire 18 milioni su di lui. Ma in giallorosso, e poi nel prestito di sei mesi allo Spezia, da gennaio a giugno, non è andata come Eldor sperava: “Ora voglio ripartire, tornare quello di Genova. L’ultimo anno per me è stato molto difficile. Col Cagliari c’è il tempo, posso ambientarmi con il gruppo, conoscere i compagni che mi hanno accolto benissimo, lavorare con un allenatore come Ranieri del quale so bene quel he ha fatto anche a livello internazionale. Quando mi ha visto mi ha chiesto quanto mi ero allenato in vacanza. Gli ho risposto ‘poco’. Ma ora non vedo l’ora di giocare e ripartire e recuperare. So che la squadra ha perso un attaccante importante (almeno tre mesi dopo l’infortunio alla caviglia) come Lapadula e questa sarà una responsabilità, ma anche un’occasione per me. So quanti gol sogno di realizzare, ma non lo dico (facile pensare alla doppia cifra). Innanzitutto voglio aiutare il Cagliari a centrare la salvezza che è il primo passo. L’allenatore trasmette tranquillità e fiducia. Io voglio dare di più”. Shomurodov, da quando è arrivato dal Rostov, non si è più mosso dal nostro paese. “Mi piace tutto, amo le vostre città che sono molto belle, tutte quelle in cui son stato. Sono qui con mia moglie, uzbeka come me, e abbiamo due bambini: uno di due anni e mezzo e uno di uno”. LEGGI TUTTO