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    Niente partita: Pogba passa al football

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    Milan, da Bartesaghi a Zeroli: tutte le facce nuove tra i rossoneri d’America

    Nel gruppo per la tournée negli States oltre ai colpi da vetrina come Pulisic tanti giovani pronti a ritagliarsi la scena e conquistare Pioli. Dal portiere della foto con Tatarusanu al gigante cresciuto in Germania, ecco chi sono

    C’è qualche faccia nuova tra i rossoneri d’America. Non solo colpi da vetrina come Christian Pulisic, ma anche giovani chiamati tra i grandi di Stefano Pioli a completare il gruppo per la tournée negli States. Questione di prime volte, da vivere con tranquillità per trarre il meglio da un’esperienza preziosa. Da Lapo Nava a Chaka Traoré, passando per Kevin Zeroli, Jan-Carlo Simic e Davide Bartesaghi, ecco chi sono.  LEGGI TUTTO

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    Inter: Inzaghi porta in Giappone i fratelli Stankovic, resta a casa Radu

    Nella lista per il Japan Tour oltre a Filip c’è anche il 17enne Aleksandar. Partono anche Fabbian, Sensi e Lazaro

    Radu e Agoumè fuori dalla lista, dentro Fabbian, Sensi e Lazaro. E tra i convocati ci sono sia Filip che Aleksandar Stankovic, uno dei tre Primavera con Alessandro Calligaris (portiere) e Giacomo Stabile (difensore). Ecco i convocati di Inzaghi per il Japan Tour.  

    la lista—  I convocati: Alessandro Calligaris, Filip Stanković, Raffaele Di Gennaro, Matteo Darmian, Francesco Acerbi, Stefan De Vrij, Alessandro Bastoni, Yann-Aurel Bisseck, Federico Dimarco, Robin Gosens, Denzel Dumfries, Juan Cuadrado, Valentino Lazaro, Hakan Çalhanoğlu, Kristjan Asllani, Stefano Sensi, Nicolò Barella, Davide Frattesi, Henrikh Mkhitaryan, Lautaro Martinez, Joaquín Correa, Marcus Thuram, Sebastiano Esposito, Giovanni Fabbian, Aleksandar Stankovic, Giacomo Stabile.

    le date—  Durante l’Inter Japan Tour la squadra sarà impegnata in due amichevoli prestigiose contro due grandi ex: il 27 luglio con l’Al-Nassr di Brozovic allo Yanmar Stadium Nagai di Osaka e il primo agostro contro il Psg di Skriniar al National Stadium di Tokyo. LEGGI TUTTO

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    Inter, Frattesi-Thuram per cambiare pelle. Sommer spinge e ora spunta Toloi

    Non solo Bisseck e Cuadrado. Il portiere pressa il Bayern, piace l’azzurro dell’Atalanta

    L a pugnalata ben assestata alle spalle da Lukaku e un normale senso di spaesamento perché — inutile girarci attorno — era il belga il pezzo pregiato dell’estate, non devono far scordare il fieno messo in cascina dall’Inter con i primi 4 acquisti di diverso tenore. Davide Frattesi aggiunge una turbina al motore, Marcus Thuram mischia le carte davanti, Yann Bisseck è la scommessa consapevole dietro, più Juan Cuadrado, azzardo di esperienza sulla fascia. Certo, non tutte le caselle sono state ancora riempite, anzi c’è una voragine che sorprende più di altre: non è abituale partire per una tournée dall’altro lato del mondo senza né il primo né il secondo portiere. Yann Sommer, erede designato di Onana, proverà per quanto possibile a forzare la mano al rigido Bayern, ma intanto va in Giappone con la sua attuale squadra e non con la sua promessa sposa Inter. Dopo di lui, si stringerà per il più costoso 21enne ucraino Anatolij Trubin, che sostituirà l’eterno Handanovic. In più, va riempito lo spazio più ingombrante, proprio quello del centravanti chiamato a far dimenticare il tradimento di Romelu. Nonostante questi buchi qua e là, i nerazzurri hanno iniziato un’opera di ringiovanimento e sostenibilità: Frattesi e Thuram, infatti, abbassano l’età media e aiutano i conti . Brozovic era il più pagato della compagnia, “pesava” quasi 14 milioni al lordo, mentre l’azzurro, prelevato per 33 (Mulatteri compreso), guadagna 2,8 netti: con i suoi 23 anni ha una prateria inesplorata davanti. Il figlio di Lilian, invece, era ben più vicino al Diavolo, ma poi ha cambiato sponda di Milano in una notte: l’acquisto a 0 ha permesso uno stipendio altino, da 6 netti, mitigato a 8 lordi dal Decreto Crescita. A lui le mansioni di Edin Dzeko, che nelle partite più calde faceva meditare vendetta al panchinaro Lukaku. 

    giovani e vecchi—  Anche in difesa, poi, una scheggia di futuro: dopo anni di onorato servizio D’Ambrosio ha salutato, e il 20enne Yann-Aurel Bisseck è stato arruolato pagando 7 milioni di clausola in 3 stagioni per imparare presto alle spalle dei titolari. Non potrà essere il tedeschino l’unica faccia nuova nel reparto arretrato perché l’eredità pesante di Skriniar andrà raccolta da un difensore fatto e finito: è diretta richiesta di Inzaghi. Per questo, mentre parlava con l’Atalanta della possibilità (difficile) di un prestito di Demiral, l’Inter ha trovato una porta aperta per Rafael Toloi: l’azzurro 32enne ha il contratto in scadenza 2024 e conosce bene i trucchi della difesa a 3. Dopo le prime chiacchierate, si entrerà presto nel vivo con un’offerta. Dentro al sistema Inzaghi, poi, andava anche trovata un’alternativa credibile a Dumfries dopo la partenza di Bellanova. Anche in questo caso a dare precisa indicazione è stata il tecnico: l’arrivo dell’ex nemico Juan Cuadrado non piacerà agli interisti e rallenterà un attimo la costruzione di una squadra verde, ma garantisce esperienza. Ci sarà tempo, poi, per aggiungere un sesto centrocampista, fisicamente strutturato: San Siro gli chiederà solo di far meglio di Gagliardini.

    fiducia svizzera—  Poco convinta di Alvaro Morata (troppo i 20 milioni chiesti dall’Atletico) e in fase di riflessione sul maxi-investimento per il talentino Balogun (l’Arsenal dovrebbe scendere sotto i 40), i pensieri dei dirigenti si sono ovviamente concentrati sul portiere: è tramontata l’idea di far partire Sommer da Milano verso il Sol Levante, ma non la convinzione che il numero 1 dell’Inter 2023-24 sia lui. A meno di giravolte — e nel mercato interista non bisogna più stupirsi di niente — prima o poi il 34enne svizzero riuscirà a ottenere ciò che vuole dal Bayern. Non adesso però, i tempi non sono ancora maturi e tutte le parti lo hanno capito con nettezza ieri: il club nerazzurro e quello bavarese sono stati riuniti per più di un’ora alla ricerca di una soluzione. Da un lato il club di Zhang che ha un accordo saldissimo col giocatore e cerca un risparmio di un paio di milioncini rispetto alla clausola di 6, ma nello stesso tempo non vuole intaccare l’antica alleanza coi bavaresi e quindi non forza la mano. Dall’altro, il Bayern di Tuchel che non cede ancora, visto il ritardo nel recupero di Neuer e la difficoltà nel comprare un altro portiere. Sommer, anche lui in tournée giapponese, farà comunque pressione sulla dirigenza bavarese per essere accontentato: spostarsi da una squadra all’altra nel Sol Levante, non sarebbe un problema.  LEGGI TUTTO

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    Carnevali: “Berardi è la nostra bandiera. Da Lotito accuse false e ineleganti”

    Il d.g. del Sassuolo: “Non è vero che Mimmo ha stracciato il contratto con la Juve. Rifiutati 8 milioni per Rogerio, noi non trattiamo con i russi”

    Dal nostro inviato Matteo Dalla Vite
    23 luglio

    – rovereto

    U na chiacchierata. E tante storie. A cui rispondere e da raccontare. Giovanni Carnevali è il direttore generale (e a.d.) del Sassuolo che da 11 anni di fila vive e convive perfettamente con la Serie A. Non è un miracolo. Ovviamente, come ogni anno, uno dei protagonisti del mercato è Domenico Berardi. Vociferato in uscita in ogni santo mercato e però sempre a Sassuolo, capitano e bandiera. Il detonatore della chiacchierata con Carnevali riguarda proprio Mimmo. Lotito, su un eventuale interesse della Lazio, aveva “esondato” un po’. Parole del presidente laziale: “Berardi non lo vendono oltre al fatto che chiedono una cifra spaventosa e poi l’anno scorso ha stracciato un contratto fatto con la Juventus”. Berardi ha replicato sui social con faccine fra il “dubito” e il “ma cosa dice?”. Ora sta a Giovanni Carnevali.  LEGGI TUTTO

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    Nuova Juve, stesso Pogba: 50mila euro al minuto, più di Messi e Neymar

    Un anno fa, sempre negli Stati Uniti, iniziò il calvario del francese: solo 161’ nel 2022-23 e adesso si allena ancora a parte

    Dalla nostra inviata Fabiana Della Valle
    23 luglio

    – santa clara (USA)

    L’ anniversario non è di quelli che si ricordano volentieri: un anno fa iniziava il lungo e tortuoso calvario di Paul Pogba. La Juventus era da poco arrivata a Los Angeles, dopo aver giocato la prima amichevole a Las Vegas, quando il Polpo, uno dei giocatori più attesi e più acclamati della tournée Usa, si fermò in allenamento per un problema al ginocchio. Da quel momento è successo un po’ di tutto, dalle operazioni rimandate fino ai tanti altri guai fisici, quasi tutti muscolari, che hanno reso la stagione del suo ritorno in bianconero un continuo stop&go. Per la precisione lunghi stop e sporadici go, che hanno trasformato l’entusiasmo della tifoseria in dubbi, frustrazione e anche un pizzico di risentimento. Il problema è che un anno dopo la situazione non è migliorata. Pogba è salito sull’aereo per gli States insieme al resto della squadra, ma contro il Barcellona sarebbe comunque rimasto a guardare se il primo test ufficiale della stagione non fosse saltato per un virus che ha messo k.o. mezza squadra blaugrana. Tutto previsto, poiché il centrocampista francese sta seguendo un programma personalizzato e l’obiettivo è metterlo in campo al massimo per l’ultima amichevole, quella del 3 agosto contro il Real Madrid, ma comunque un bel guaio per la Juventus, che non ha ancora le idee chiare su quanto affidamento potrà fare su di lui nella stagione che sta per cominciare. Un investimento importante (stipendio di 8 milioni all’anno più 2 di bonus fino al 2026) che finora ha dato praticamente zero frutti.  LEGGI TUTTO