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    Juve, chi è più a rischio uscita? Decidono (soprattutto) gli stipendi: ecco i più pagati

    Vlahovic, Chiesa e Bremer possono portare anche un tesoretto per la cessione. Ma per l’abbattimento del costo del lavoro la Signora guarda anche ad altri profili, da Alex Sandro a Pogba

    Leonardo Bonucci ha una riduzione dell’ingaggio per questo ultimo anno di contratto con la Juve. Ma resta una mossa che racconta anche la forza con cui la Juventus vuole alleggerire un costo del lavoro fuori controllo (400 milioni l’anno scorso). Ed è su questa linea che si è entrati nell’ordine della rinuncia a giocatori della caratura di Vlahovic e Pogba, su cui non più di un anno-un anno e mezzo fa si era deciso di fondare un nuovo ciclo. Perché il mirino è sui giocatori con gli ingaggi più alti.  LEGGI TUTTO

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    Thuram alla Lukaku: sboccia la Thu-La con Lautaro, così l’Inter cerca un nuovo totem

    Marcus garantisce più dribbling e presenza in area. Ora deve fare dimenticare Romelu

    Era un giovanotto con un fisico che sembrava già scolpito da Fidia e un cognome pesante lì dietro la schiena. Andato a bottega in Renania pensava (giustamente) di sbocciare più in fretta che nel placido campionato francese. Marcus Thuram, figlio del grande Lilian, iniziava a far gol nel Borussia Mönchengladbach quando entrava a San Siro per la prima volta all’inizio della stagione 2020-21, quella poi conclusa con lo scudetto contiano: anno comunque assai strano, stadi ancora tristemente vuoti per colpa del Covid e controlli triplicati all’ingresso. Per convincere un addetto del Meazza a farlo entrare servì che Marcus mostrasse sul cellulare la sua pagina Wikipedia: ai tempi era molto meno ricca di adesso, ma fu comunque convincente. A ripensarci, quella partita nel girone di Champions, datata 21 ottobre 2020 e finita 2-2 con doppietta (guarda caso) di Romelu, era davvero una finestra sul futuro. Lo stesso francese, intervistato qualche giorno prima della sfida dalla Gazzetta, aveva dato prova di preveggenza: «Ho sempre avuto una grande ammirazione per Lukaku. Lo seguivo quando era giovanissimo, per me è sempre stato una fonte di ispirazione. Spero di diventare più forte di lui, lavoro tutti i giorni per questo», diceva sicuro. Insomma, pareva tutto già scritto tre anni fa: quei due giganti avrebbero dovuto militare nello stesso reparto. Il più giovane francese sarebbe dovuto stare un passo indietro rispetto al più esperto belga per apprenderne le arti magiche, ma sapeva pure che il futuro prima o poi sarebbe stato suo. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Anaune 6-1, gol e highlights

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Manovre stipendi Juve, per i giudici “Agnelli ne è stato parte integrante”

    Diffuse le motivazioni della sentenza del Tribunale federale che ha condannato l’ex presidente della Juve a 16 mesi di inibizione e a 60mila euro di ammenda: “Provata con ragionevole certezza la sua responsabilità”

    Sono dure le motivazioni del Tribunale federale con cui si chiarisce perché il 10 luglio scorso l’ex presidente della Juve Andrea Agnelli sia stato condannato a 16 mesi di inibizione e al pagamento di un’ammenda di 60mila euro. Si trattava del primo grado sulle cosiddette manovre stipendi e i rapporti con gli agenti, su cui tutti gli altri deferiti, a partire dal club stesso, avevano patteggiato. Agnelli era stato infatti l’unico a optare per il compimento dell’intero iter processuale, visto che con ogni probabilità ora farà ricorso alla Corte federale d’Appello.

    il dispositivo —  Motivazioni dure, si diceva. Si legge infatti che “il Collegio ritiene provata con ragionevole certezza la responsabilità del dott. Andrea Agnelli”. I giudici sottolineano pure come “la manovra stipendi 2019-2020 (…) costituisce dato di fatto oggettivo che la stessa abbia avuto quale effetto immediato e concreto di evitare l’appostazione in bilancio di costi e/o debiti per circa 90 milioni di euro, onde non può dubitarsi della contrarietà di siffatto modus operandi al principio contabile di competenza economica e, conseguentemente, anche della violazione del principio di par condicio con le altre società consorelle della Lega Nazionale Professionisti Serie A in punto di equilibrio economico finanziario”. E ancora: “Le risultanze istruttorie consentono di affermare con ragionevole certezza l’apporto causale del dott. Andrea Agnelli nella cd. manovra stipendi 2019/2020. Ed invero, anche a volere escludere che il Presidente Agnelli sia stato l’unico ideatore della manovra, di certo non può verosimilmente escludersi che sia stato parte integrante ed essenziale di questa”. Discorsi analoghi vengono fatti anche per la manovra del 2020/2021 e per entrambi i casi si sottolinea “la piena consapevolezza dello stesso in ordine alla situazione economico-finanziaria della società”. Sui rapporti con gli agenti invece “il Collegio ritiene di non potere addivenire con ragionevole certezza alla declaratoria di responsabilità disciplinare del deferito”, dunque da questo punto di vista Agnelli è da ritenersi assolto. LEGGI TUTTO

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    Lazio, tutto facile col Primorje: 5-0 e ovazione per Immobile

    Nel primo tempo Sarri si affida ai titolari contro la squadra slovena: Pedro apre le marcature, poi i gol di Ciro (acclamato dai tifosi) e Anderson. Nella ripresa Zaccagni e Gonzalez completano l’opera

    Contro gli sloveni del Primorje, la Lazio si impone per 5-0. E soprattutto si fa apprezzare per l’alto livello della manovra offensiva nel primo tempo. Dopo la goleada (16-0) nell’esordio stagionale contro l’Auronzo, la Lazio torna in campo nel secondo test in programma nel ritiro sotto le Tre Cime di Lavaredo, giunto al nono giorno di lavoro. Sarri schiera dal via una formazione piena di titolari. Tra i pali, debutto stagionale per Provedel. In difesa Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic. In regia c’è Cataldi, Vecino nel ruolo di Milinkovic e Luis Alberto a ispirare la manovra. In avanti Felipe Anderson, Immobile e Pedro. 

    all’attacco—  Nel segno del tridente il 3-0 del primo tempo. Con Pedro in vetrina: un gol e due assist per lo spagnolo. Che sblocca il risultato al 9’ finalizzando un pallonetto dopo esser stato servito da Immobile, lanciato a sua volta da colpo di tacco di Luis Alberto. Il raddoppio sette minuti dopo con Immobile che, innescato da Pedro, colpisce nel faccia a faccia con il portiere sloveno. Ovazione di tifosi laziali per il capitano. Il terzo gol arriva al 21’, a capo di un’altra verticalizzazione a tutta velocità: la firma di Felipe Anderson, abile a lanciarsi su un’altra intuizione di Pedro. Nella ripresa, turn over totale tra i biancocelesti. In porta, va Furlanetto. Retroguardia con Fares, Ruggeri, Patric, Hysaj. Basic e Bertini ai lati del play Marcos Antonio. In prima linea Sana Fernandes, Cancellieri e Zaccagni. Che si procura subito un rigore e al 4’ realizza il quarto gol. Fernandes si propone al tiro ma non graffia. Sarri dà poi spazio a Dutu, Akpa Akpro e Diego Gonzalez, che rilevano Hysaj, Bertini e Cancellieri. Nelle trame biancocelesti si nota la minore qualità rispetto allo schieramento del primo tempo. Incide anche la pioggia che si abbatte su Auronzo. Servito da un traversone di Zaccagni, Gonzalez sigla al 38’ il 5-0 finale. Domenica contro la Triestina, sempre ad Auronzo (ore 18), il prossimo test della Lazio. LEGGI TUTTO

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    Milan, Rebic e Origi ai margini: fuori con il Lumezzane ed esclusi dalla tournée

    Assenze che fanno pensare a un destino già segnato: Pioli si è allineato alle richieste della dirigenza. Fuori dalla lista per l’America anche Ballo-Touré, Caldara e Lazetic

    Né gli Stati Uniti, né il Lumezzane. Stefano Pioli si è allineato alle direttive della dirigenza e per l’amichevole a Milanello ha tenuto fuori sia Divock Origi che Ante Rebic, gli attaccanti che sono ritenuti sul mercato e soprattutto fuori dal progetto tecnico. Alla notizia dell’esclusione della tournée, dunque, fa seguito anche quella della mancata apparizione nel test vinto dai rossoneri con un rotondo 7-0. Una goleada in cui si è messo in mostra Lorenzo Colombo, autore di una doppietta, nonché il giocatore che con ogni probabilità andrà a colmare il vuoto dalle estromissioni. Meglio puntare su un giovane di prospettiva, con margini di crescita, che su due calciatori che cominciano a pesare troppo per il rapporto deficitario tra costi e rendimento. 

    ESUBERI—  L’obiettivo, dunque, è cercare una sistemazione sia per Origi che per Rebic. Il belga è arrivato l’anno scorso a parametro zero con un contratto fino al 2026 percependo 4 milioni di euro all’anno. Il croato d’altro canto dopo un buon avvio in rossonero, ha subito un forte calo negli ultimi due anni. Anche lui ha un ingaggio importante, e questo rende complesso trovare una destinazione possibile per entrambi.

    I CONVOCATI PER GLI USA—  Il club ha diramato la lista dei convocati per la tournée negli Stati Uniti. La partenza per Los Angeles – dove la squadra rimarrà fino al 1° agosto – è prevista venerdì alle 12.55 da Malpensa. Fuori dalla lista anche Ballo-Touré, Caldara e Lazetic. Portieri: Maignan, Sportiello, Mirante. Difensori: Nava, Kjaer, Tomori, Kalulu, Florenzi, Calabria, Hernandez, Gabbia, Simic, Thiaw, Bartesaghi. Centrocampisti: Krunic, Loftus-Cheek, Pobega, Adli, Zeroli, Reijnders. Attaccanti: Saelemaekers, Pulisic, Leao, Giroud, Chaka, De Ketelaere, Messias, Colombo, Romero. LEGGI TUTTO