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    Assist e dribbling, Pulisic brilla nel primo Milan: Pioli ha trovato il suo jolly

    Prestazione convincente per l’americano nell’amichevole col Lumezzane, durante la quale è stato anche impiegato nella posizione di Leao. E i tifosi sui social già alzano il pollice

    Non male quella riserva di Rafa Leao… Christian Pulisic ha giocato la sua prima partita al Milan e i tifosi sui social alzano il pollice. Pulisic è partito da sinistra, nella posizione di Leao, e in pochi minuti ha messo assieme un palo e due assist per i primi due gol di Pobega. Ovviamente – al netto della battuta – non è e non sarà una riserva di Leao, per questo la curiosità sta nello sviluppo: in un Milan da 4-3-3, Pulisic sembra destinato a essere il titolare a destra, a meno che luglio non regali Chukwueze. Il pronostico, però, è semplice: se starà bene giocherà molto e in diverse zone del campo. Ala destra, ala sinistra, trequartista, forse anche 9 atipico. 

    la sua partita—  Pulisic è un giocatore forte e certo non è Milan-Lumezzane a dover dire qualcosa di lui: a 25 anni frumenta il calcio di alto livello da una vita, è un personaggio per i media americani, ha già stupito in positivo e deluso in club di alto livello. Nella sua prima uscita al Milan ha dimostrato di stare bene, di saper dribblare sul fondo e di rientrare con il destro per tentare la giocata al limite dell’area. Pioli spera possa essere un jolly per sorprendere gli avversari, un giocatore capace di leggere il gioco, da spostare se necessario anche a partita in corso. E Christian, che è appassionato di scacchi e ha giocato anche contro il fenomeno Magnus Carlsen, sa bene che il campo, a volte, somiglia a una scacchiera. LEGGI TUTTO

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    Juve avanti con Miretti: prolunga fino al 2027, l’idea del prestito al rientro dalla tournée

    Ufficiale l’allungamento del contratto del 19enne centrocampista cresciuto in bianconero: niente cessione, ma senza coppe si valuterà l’ipotesi che vada a giocare con continuità

    Il futuro di Fabio Miretti sarà bianconero ancora per un po’. L’allievo di Vinovo ha appena prolungato il suo contratto fino al 2027, con tanto di adeguamento dell’ingaggio. Un segnale forte di fiducia da parte del club nei confronti del ragazzo, cresciuto nel vivaio sin dalla categoria Esordienti e lanciato nel grande calcio ormai da un paio di anni. Nelle settimane scorse sul centrocampista si sono mosse diverse società di A per averlo in prestito: l’ipotesi sarà meglio vagliata nel mese di agosto, dopo la tournée negli Stati Uniti. Il rinnovo dell’accordo può essere anche funzionale all’uscita temporanea.

    MIRETTI 2027—  Di certo la Juve non ha alcuna intenzione di venderlo: la Salernitana, a differenza del Genoa, qualche settimana fa aveva sondato il terreno per impostare il trasferimento del centrocampista classe 2003 a titolo definitivo. No secco dalla Continassa: Miretti ha la fiducia massima di Allegri e della dirigenza, fortemente convinta che il calciatore possa diventare un pilastro dello spogliatoio nel giro di qualche anno. L’ipotesi prestito è da tenere in considerazione soprattutto con l’esclusione della Juve dalle coppe: la priorità per il ragazzo è di giocare con maggiore continuità rispetto agli ultimi anni. LEGGI TUTTO

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    L’accoppiata con Casadei, l’exploit alla Reggina. Fabbian, ora la A. Ma in prestito

    Il centrocampista ha segnato il primo gol dell’estate dell’Inter nell’amichevole contro il Lugano, ma pesano soprattutto gli 8 in B con i calabresi: adesso è pronto per il livello successivo

    Giovanni Fabbian ha già fatto innamorare i tifosi dell’Inter. Lo scorso anno ci ha messo poco, soltanto qualche mese in Serie B: prima si è fatto conoscere e poi è diventato un tema caldo per il popolo nerazzurro, che già sperava di vederlo nella rosa della prima squadra per la stagione 2023-2024, quella che è cominciata la scorsa settimana con il raduno di Appiano Gentile. LEGGI TUTTO

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    Milan, il peggior Origi è un flop da 4 milioni l’anno. E quanto è dura piazzarlo…

    Il belga, arrivato la scorsa estate a parametro zero dopo l’esperienza al Liverpool, ha deluso le aspettative e per il club rossonero non fa più parte del progetto. Il problema è l’ingaggio pesantissimo e la volontà del giocatore di rimanere. Trovare una soluzione non sarà semplice

    L’uomo dei gol decisivi in Champions è stato solo un ricordo. La prima stagione di Divock Origi in maglia rossonera è bastata al Milan per fare valutazioni nette. “Seconda chance? No, grazie”. Il belga, escluso dalla tournée americana, dovrà trovarsi una nuova sfida. E per il Diavolo, al momento, rappresenta una zavorra importante su più fronti.  LEGGI TUTTO

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    Berardi, Calabria e Toloi, quando ancora sventolano le bandiere

    L’attaccante del Sassuolo in 12 anni non ha mai cambiato maglia. Per il rossonero sarà la decima stagione e l’atalantino comincia la nona

    r omanticismo è una parola che non va più di moda, nel calcio. Soprattutto in un periodo storico in cui i club miliardari – prima quelli della Premier, ora quelli dell’Arabia Saudita – spezzano anche i legami più forti. Tipo quello tra il Liverpool e Jordan Henderson, pronto a trasferirsi all’Al Ettifaq allenato da un’altra leggenda Reds come Steven Gerrard. Inutile dunque aspettarsi storie da amore assoluto e indissolubile, come Francesco Totti e Paolo Maldini, per 25 anni in campo sempre con la stessa maglia con cui sono cresciuti, o come Alex Del Piero e Javier Zanetti, fidanzati da giovanissimi con Juve e Inter e sposati a quei colori per quasi vent’anni. Nemmeno le squadre più nobili possono resistere a certe offerte, figurarsi le società più piccole.  LEGGI TUTTO