Soprannominato “Gordito de oro”, doveva essere l’erede di Caniggia ma poi l’ex attaccante colombiano ha fallito e a Bergamo viene ricordato più che altro per la sua passione per Coca-Cola e spaghetti
Avrebbe dovuto essere l’erede di Claudio Caniggia, ma alla fine si è rivelato una semplice meteora. Autore di cinque presenze e zero gol con l’Atalanta, nella lontana stagione 1992/93, Ivan Rene Valenciano è ricordato a Bergamo più che altro per la sua passione per coca-cola e spaghetti, che si racconta preferisse agli allenamenti, tanto da meritare il soprannome di “Gordito de oro”, ovvero Grassottello d’oro. Ed ora, a trent’anni di distanza dalla sua breve esperienza italiana, l’ex attaccante colombiano è balzato agli onori della cronaca a causa del suo arresto, negli Stati Uniti d’America, per guida in stato di ebbrezza, guida pericolosa e danneggiamento a seguito di un incidente avvenuto nei giorni scorsi in Florida, come raccontato da diversi media sudamericani.
GUAI GIUDIZIARI— Una vita, quella del 51enne di Barranquilla, ricca di episodi controversi. Leggenda del calcio colombiano e titolare al Mondiale del 1994, tristemente celebre per i Cafeteros a causa dell’omicidio del difensore Andres Escobar, reo di aver eliminato la sua nazionale con un autogol, Valenciano ha avuto i primi guai giudiziari nel 2002, quando è stato coinvolto in una sparatoria e quindi arrestato. Successivamente ha partecipato anche ad un reality show, nel quale si è sottoposto ad alcuni trattamenti estetici, tra cui la liposuzione, asportazione di parte del tessuto adiposo sottocutaneo attraverso una cannula aspiratrice. Negli ultimi anni, dopo essere stato commentatore tv per Espn, ha lanciato un progetto di calcio giovanile negli Usa. Per poi fare domanda per la Green Card, il permesso di soggiorno negli Stati Uniti che però ora sarebbe a rischio a causa di quest’ultimo arresto in Florida. LEGGI TUTTO