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    Alle origini di Reijnders: “Punizioni, dribbling e 30 gol a stagione”

    I due primi allenatori del nuovo centrocampista del Milan raccontano: “Spesso ci chiedevamo da dove venisse, suo padre e suo fratello lo seguivano in silenzio dagli spalti”

    A metà partita, sugli spalti di uno stadietto in periferia di Zwolle, i genitori degli avversarsi iniziavano a parlottare tra loro: “E quel ragazzino da dove è uscito?”, si chiedevano l’un l’altro, indirizzando gli sguardi verso un bambino secco secco con gli incisivi sporgenti e i tratti orientali, planato sul campo da chissà quale pianeta per vincere le partite da solo. “E le vinceva davvero, credimi. Un anno segnò addirittura trenta gol…”. LEGGI TUTTO

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    Reijnders sbarca a Linate, inizia l’avventura col Milan

    L’olandese è atterrato poco prima delle 23. Già scelto il numero. Visite mediche il martedì, primo allenamento coi rossoneri il mercoledì. Contratto fino al 2027

    Dal nostro inviato Francesco Pietrella
    17 luglio

    – linate (milano)

    Il Milan cala il quinto jolly. Tijjani Reijnders è sbarcato all’aeroporto di Linate alle 22.45, pronto a cominciare la sua nuova avventura con il Milan. Maglietta bianca, jeans lunghi, una camminata fino alla macchina senza dichiarazioni. Ha parlato prima di imbarcarsi: “Venire qui è stato facile. Ho detto sì alla prima chiamata. Il mio sogno è vincere lo scudetto e la Champions”. Presente anche qualche tifoso rossonero con sciarpe e magliette del Milan.

    rinforzo—  È il quinto acquisto dell’estate rossonera dopo Sportiello, Romero, Loftus-Cheek e Pulisic. Il diciassettesimo olandese della storia del Milan. Reijnders, partito con un volo da Amsterdam, è sbarcato in Italia con un po’ di ritardo. Già scelto il numero di maglia: giocherà col 14. Atteso per le 21.25, è atterrato alle 22.45. È arrivato accompagnato dalla famiglia – presente suo padre Martin, ex calciatore – e da sua moglie Marina. Domani svolgerà le visite mediche di rito alle 9 di mattina, poi firmerà il contratto con i rossoneri fino al 2027. Mercoledì il primo allenamento. L’anno scorso ha giocato 54 partite su 54 tra campionato e coppe. Stakanovista vero. Quello che serve a Pioli. LEGGI TUTTO

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    Bastoni: “Volevo il rinnovo. Ora la 2ª stella, anche se perdere la Champions in quel modo…”

    Il difensore ha parlato a Inter Tv: “Voglio essere più leader e aiutare i compagni. Bisogna ripartire con entusiasmo”

    Alessandro Bastoni è uno degli 11 reduci dagli impegni delle nazionali che oggi pomeriggio è arrivato ad Appiano Gentile per iniziare la preparazione. Il difensore ex Parma e Atalanta ha parlato a Inter Tv del prolungamento fino al 2028: “Quando sono arrivato all’Inter – ha detto – avevo un obiettivo, impormi in nerazzurro e restarci il più a lungo possibile. Sono molto contento di aver rinnovato, era quello che volevamo io e la mia famiglia”.

    SECONDA STELLA—  Sugli obiettivi del 2023-24 idee chiare: “Dobbiamo provare a ripeterci: proviamo a riconquistare la Supercoppa, ad arrivare in fondo in Coppa Italia, ma soprattutto puntiamo alla seconda stella. Devo ringraziare le persone che hanno lavorato all’Inter in questi anni e che mi hanno aiutato: allenatori, compagni di squadra e giocatori che hanno vestito questa maglia a lungo. Ora cercherò io di trasmettere qualcosa ai nuovi”. Pensando a se stesso, Bastoni ha aggiunto: “Devo migliorare tanti aspetti come per esempio la costanza durante la stagione. Devo cercare di essere leader e di trascinare i miei compagni. Le vacanze? È stato un mese intenso e ci stava staccare un po’ la spina dopo il finale dell’anno scorso: è stata dura arrivare a un passo da una grande impresa e vederla sfumare così. Adesso però bisogna ripartire con grande entusiasmo e voglia di fare, per vincere il più possibile”. LEGGI TUTTO

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    Da Serena a Cuadrado: i trasferimenti più clamorosi dalla Juve all’Inter

    Sono quattordici i giocatori che hanno tolto la maglia bianconera per indossare quella nerazzurra, tra polemiche, gol, colpi e affari sbagliati

    Da Torino, sponda bianconera, a Milano, sponda nerazzurra. Storie di clamorosi trasferimenti che hanno “sfidato” l’acerrima rivalità tra Juve e Inter, generando sentimenti contrastanti in entrambe le tifoserie. L’approdo in nerazzurro di Cuadrado, bandiera bianconera ammainata appena pochi giorni fa dopo otto anni a Torino e numerosi derby d’Italia vissuti in prima linea, è uno dei casi più clamorosi e inattesi. Ma in passato vi sono stati diversi cambi di maglia sorprendenti sull’asse Torino-Milano. Quattordici quelli prima del colombiano: il primo fu Filippo Cavalli, portiere che passò dalla Juve all’Inter nel 1953 dopo sette stagioni e due scudetti a Torino, poi fu la volta di Rino Ferrario (1955) e, nel 1976, il primo shock del mercato con il trasferimento a Milano di Pietro Anastasi dopo 380 presenze e 130 reti in bianconero. Da non dimenticare nemmeno il famoso scambio frustrato Vucinic-Guarin, saltato all’ultimo dopo aver generato la sommossa social delle due tifoserie, in particolare di quella nerazzurra. LEGGI TUTTO