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    Bastoni: “Volevo il rinnovo. Ora la 2ª stella, anche se perdere la Champions in quel modo…”

    Il difensore ha parlato a Inter Tv: “Voglio essere più leader e aiutare i compagni. Bisogna ripartire con entusiasmo”

    Alessandro Bastoni è uno degli 11 reduci dagli impegni delle nazionali che oggi pomeriggio è arrivato ad Appiano Gentile per iniziare la preparazione. Il difensore ex Parma e Atalanta ha parlato a Inter Tv del prolungamento fino al 2028: “Quando sono arrivato all’Inter – ha detto – avevo un obiettivo, impormi in nerazzurro e restarci il più a lungo possibile. Sono molto contento di aver rinnovato, era quello che volevamo io e la mia famiglia”.

    SECONDA STELLA—  Sugli obiettivi del 2023-24 idee chiare: “Dobbiamo provare a ripeterci: proviamo a riconquistare la Supercoppa, ad arrivare in fondo in Coppa Italia, ma soprattutto puntiamo alla seconda stella. Devo ringraziare le persone che hanno lavorato all’Inter in questi anni e che mi hanno aiutato: allenatori, compagni di squadra e giocatori che hanno vestito questa maglia a lungo. Ora cercherò io di trasmettere qualcosa ai nuovi”. Pensando a se stesso, Bastoni ha aggiunto: “Devo migliorare tanti aspetti come per esempio la costanza durante la stagione. Devo cercare di essere leader e di trascinare i miei compagni. Le vacanze? È stato un mese intenso e ci stava staccare un po’ la spina dopo il finale dell’anno scorso: è stata dura arrivare a un passo da una grande impresa e vederla sfumare così. Adesso però bisogna ripartire con grande entusiasmo e voglia di fare, per vincere il più possibile”. LEGGI TUTTO

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    Da Serena a Cuadrado: i trasferimenti più clamorosi dalla Juve all’Inter

    Sono quattordici i giocatori che hanno tolto la maglia bianconera per indossare quella nerazzurra, tra polemiche, gol, colpi e affari sbagliati

    Da Torino, sponda bianconera, a Milano, sponda nerazzurra. Storie di clamorosi trasferimenti che hanno “sfidato” l’acerrima rivalità tra Juve e Inter, generando sentimenti contrastanti in entrambe le tifoserie. L’approdo in nerazzurro di Cuadrado, bandiera bianconera ammainata appena pochi giorni fa dopo otto anni a Torino e numerosi derby d’Italia vissuti in prima linea, è uno dei casi più clamorosi e inattesi. Ma in passato vi sono stati diversi cambi di maglia sorprendenti sull’asse Torino-Milano. Quattordici quelli prima del colombiano: il primo fu Filippo Cavalli, portiere che passò dalla Juve all’Inter nel 1953 dopo sette stagioni e due scudetti a Torino, poi fu la volta di Rino Ferrario (1955) e, nel 1976, il primo shock del mercato con il trasferimento a Milano di Pietro Anastasi dopo 380 presenze e 130 reti in bianconero. Da non dimenticare nemmeno il famoso scambio frustrato Vucinic-Guarin, saltato all’ultimo dopo aver generato la sommossa social delle due tifoserie, in particolare di quella nerazzurra. LEGGI TUTTO

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    La difesa dopo Bonucci: tre certezze, due dubbi e i nuovi candidati

    Per Allegri è questa la priorità. Il rientro di De Winter, la posizione di Rugani e Alex Sandro, Bremer pezzo pregiato del mercato ancora più al centro della Juve senza Leo. Ma se arrivano offerte…

    Fino alla decisione di mettere fuori rosa Leonardo Bonucci, la difesa è stato il reparto della Juventus di cui si è parlato meno in questa sessione di mercato. Eppure filosoficamente e storicamente è una priorità di Allegri, che sulla retroguardia ha fondato i momenti migliori delle ultime due deludenti stagioni, compreso il primato di clean sheet dell’ultimo campionato. Attorno alla difesa base della scorsa stagione le bocce sono apparentemente ferme. Apparentemente, perché per un giocatore che “esce” è inevitabile doverci rimettere le mani. Sempre che sia uno.  LEGGI TUTTO

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    Inter, non sono troppo pochi i 15 milioni di Paramount?

    Per il main sponsor i nerazzurri hanno sottoscritto un contratto molto inferiore a Juve e Milan. Non è bastata nemmeno la finale di Champions. L’esperto di Brand Finance: “Il marchio vale di più”

    Siamo praticamente tornati ai tempi di Pirelli. Solo che l’Inter nel frattempo ha vinto scudetti, è tornata in pianta stabile nell’Europa che conta e si è issata fino alla finale di Champions. E l’industria del calcio ha continuato a crescere, crescere, crescere. Sarà anche una partnership prestigiosa e strategica, quella con il servizio streaming Paramount+, ma i vociferati 15 milioni di corrispettivo base più bonus sono troppo pochi per il club nerazzurro. Lo spazio sul davanti della maglia, quello destinato al main sponsor e quello, in assoluto, più pregiato per lo sfruttamento commerciale di una società calcistica, vale molto di più. LEGGI TUTTO

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    Da mediano a immobiliarista: “Giocavo con De Zerbi, ora ai calciatori vendo le case”

    Vanni Chiarotto ha giocato in Serie C: tra i suoi compagni c’erano De Zerbi, Barone e Iaquinta, è passato per il West Bromwich, poi un viaggio a New York gli cambia la vita

    A un certo punto Vanni Chiarotto ha gridato “America”. L’ha intravista prima degli altri e poi l’ha afferrata a mani nude, strappandone un pezzo. A trent’anni ha preso uno zaino, si è infilato le cuffie nelle orecchie e poi è salito su un volo per New York. Goodbye al suo Paese, arrivederci calcio, il suo mondo fin da bambino, quando giocava con De Zerbi, Iaquinta e Barone. Il primo allena il Brighton, gli altri due sono diventati campioni del mondo nel 2006. Lui, nato e cresciuto a Padova, ha preso in prestito il Sogno Americano e ha creato una solida realtà immobiliare partendo da meno di zero. Nel 2021 ha acquistato circa 50 appartamenti, poi li ha ristrutturati e venduti. Sia lodato quell’aereo. LEGGI TUTTO