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    Tre anni, 48 partnership: dietro il boom commerciale del Milan

    Il rinnovo con Bmw è solo l’ultimo tassello di un’espansione del marchio che continua a procedere spedita, grazie anche al mercato americano in cui può pescare RedBird. E i ricavi, in attesa dello stadio, crescono

    Se la costruzione della nuova rosa avesse la stessa velocità tenuta negli ultimi tempi dall’area commerciale, Pioli probabilmente vedrebbe esaudito il miraggio di partire per la tournée americana con la squadra al completo. Si scherza, ovviamente, ma fino a un certo punto. Perché sul campo il Milan negli ultimi due anni ha corso parecchio – scudetto e semifinali Champions -, ma ce n’è uno che corre ancora di più e, dopo una (troppo) lunga fase di stallo sta alzando considerevolmente l’asticella dei ricavi. LEGGI TUTTO

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    Bologna, ecco le nuove maglie: spunta il logo Saputo

    Come annunciato sulle divise ufficiali apparirà il logo dell’azienda di famiglia del presidente del club. “Mi piace pensare che la mia famiglia sia sempre più parte integrante del tessuto economico e sociale di questa città”

    Dopo la Fiorentina e il Sassuolo, anche il Bologna ha ufficializzato la maglia “griffata” Saputo, l’azienda di famiglia del presidente del club. Sulle due nuove maglie, prima e seconda, compare la scritta che già nei giorni scorsi era stata annunciata.

    L’investimento—  Il numero uno del Bologna aveva dichiarato che “Da 30 anni ormai ho iniziato a investire nello sport e in particolare nel calcio, prima a Montreal e poi a Bologna con l’appoggio costante della mia famiglia e del gruppo – aveva dichiarato Joey Saputo -. Quest’anno abbiamo voluto che il logo Saputo comparisse sulle maglie del Bologna per riaffermare una volta di più l’impegno della famiglia nella promozione dell’attività sportiva dal punto di vista agonistico ma anche formativo e solidale. Mi piace pensare che la mia famiglia sia sempre più parte integrante del tessuto economico e sociale di questa città”. LEGGI TUTTO

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    “Basta fake news, focus sui fatti”: cosa c’è dietro la storia del presidente di Roc Nation

    Michael Yormark, numero uno dell’area sport dell’agenzia che ha accompagnato il belga in questi anni, ha postato una storia Instagram sibillina. Sullo sfondo la separazione da Big Rom e un rapporto fiduciario venuto meno

    Da un lato Romelu Lukaku, in trincea con l’avvocato-ombra Ledure e una cerchia ristrettissima di familiari, dopo che l’Inter lo ha scaricato definitivamente. Dall’altra Roc Nation, la potentissima agenzia guidata da Jay Z, che ha accompagnato i passi della carriera del belga fuori e dentro il campo negli ultimi anni. 

    storia instagram—  Le due entità sono destinate a separarsi visto che è venuto meno il rapporto di fiducia: se Roc puntava diritto sul ritorno all’Inter, Rom flirtava cercando accordi con altri club, dal Milan alla Juve, alle spalle dell’agenzia (e dell’Inter). Per dirsi addio serviranno dei giorni, forse qualche settimana, visti gli interessi milionari in ballo e il tema delicato dei diritti di immagine. Mentre si sta prendendo forma questa separazione e si stanno studiando dettagli e tempistica, Roc Nation interviene per smentire qualsiasi ricostruzione che presupponga una separazione precedente al caso Lukaku-Inter degli ultimi giorni. Oppure un addio già ratificato e messo nero su bianco. Per farlo ha usato una storia postata sui social da Michael Yormark, presidente dell’area sport di Roc Nation che da poco ha arruolato anche alcune stelle brasiliane tra cui Vinícius: “Le fake news e le notizie irresponsabili devono cessare: focus sui fatti e sulla verità”, scrive il dirigente americano. Sono ore delicate, con avvocati all’opera, in cui la delusione è grande quanto la rabbia: la strada che separerà le due parti inizia soltanto adesso ad essere tracciata, ma per le firme servirà prudenza e tempo. LEGGI TUTTO

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    Zenga: “Lukaku, shock mai visto: che delusione! Ma vada dove vuole. L’Inter resta”

    La bandiera nerazzurra: “Uno shock mai visto. Bastava dirlo invece di sparire e lo avrebbero pure ringraziato. Ora vada dove vuole, il club resta. E senza l’amore di San Siro, ci perde solo lui”

    Ha visto il calcio da tutte le angolature: “Giovanili, raccattapalle, addetto alle fotocopie in ufficio, ultrà in curva, secondo portiere di Bordon, primo portiere, allenatore, uomo marketing e ambassador nerazzurro e ora d.t. in Indonesia”. Però uno shock calcistico come questo di Lukaku, “no, non lo ricordo. Forse Figo dal Barça al Real”. LEGGI TUTTO

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    Pessina: “Vogliamo migliorarci”

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Strategia Juve: prendo un big e lo tolgo a un rivale

    Rinforzarsi danneggiando le avversarie: da Cannavaro a  Higuain, il caso Lukaku arriva in scia a una linea già vista tante volte in bianconero

    L’idea sembra presa dal racconto storiografico di qualche battaglia degli antichi Romani. Ti immagini uno dei grandi generali del passato che guida l’offensiva all’esercito nemico grazie al tradimento degli alti ufficiali rivali. Nel calcio, per quanto ci sia sempre qualcuno a ripetere i discorsi sull’onore e l’attaccamento per la maglia, è qualcosa di più comune. Fa parte della logica della compravendita dei giocatori, è una dinamica normale nonostante i sentimenti a volte la rendano difficile da accettare. Anche perché, sotto il punto di vista strategico, cosa c’è di più naturale che acquistare la miglior risorsa di una diretta concorrente, rinforzandosi e indebolendola contemporaneamente? La Juventus si è sempre distinta come esponente di questa corrente di pensiero, attuandola puntualmente con diverse modalità, come inserirsi in una trattativa. Non si tratta solo di Lukaku, con l’Inter ci sono anche i precedenti più recenti di Kulusevski e Bremer, soffiati ai nerazzurri, e anche un precedente tentativo col belga ai tempi del Manchester United.  LEGGI TUTTO