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    Strategia Juve: prendo un big e lo tolgo a un rivale

    Rinforzarsi danneggiando le avversarie: da Cannavaro a  Higuain, il caso Lukaku arriva in scia a una linea già vista tante volte in bianconero

    L’idea sembra presa dal racconto storiografico di qualche battaglia degli antichi Romani. Ti immagini uno dei grandi generali del passato che guida l’offensiva all’esercito nemico grazie al tradimento degli alti ufficiali rivali. Nel calcio, per quanto ci sia sempre qualcuno a ripetere i discorsi sull’onore e l’attaccamento per la maglia, è qualcosa di più comune. Fa parte della logica della compravendita dei giocatori, è una dinamica normale nonostante i sentimenti a volte la rendano difficile da accettare. Anche perché, sotto il punto di vista strategico, cosa c’è di più naturale che acquistare la miglior risorsa di una diretta concorrente, rinforzandosi e indebolendola contemporaneamente? La Juventus si è sempre distinta come esponente di questa corrente di pensiero, attuandola puntualmente con diverse modalità, come inserirsi in una trattativa. Non si tratta solo di Lukaku, con l’Inter ci sono anche i precedenti più recenti di Kulusevski e Bremer, soffiati ai nerazzurri, e anche un precedente tentativo col belga ai tempi del Manchester United.  LEGGI TUTTO

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    Bonucci in provincia di Siena per commemorare una giovane vittima della strada

    Il difensore, messo fuori rosa dalla Juventus, ha voluto onorare l’impegno preso con la famiglia di Lorenzoni

    Un bagno di folla ha atteso ad Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena, Leonardo Bonucci che prima della tempesta mediatica di questi giorni aveva dato conferma all’evento in ricordo di Leonardo Lorenzoni, il giovane travolto e ucciso da un Suv nel giugno 2022. Il difensore della Juventus e dell’Italia è arrivato nel pomeriggio al campo sportivo dell’Altone per onorare l’impegno con l’Amiata calcio e con i familiari di Leonardo.

    entusiasmo—  Bonucci è rimasto piacevolmente colpito dall’entusiasmo della popolazione che l’ha accolto con un grande applauso prima di iniziare a firmare qualsiasi gadget che spaziava dalla maglia della Nazionale, a quella della Juventus, alle sciarpe. Bonucci si è concesso agli autografi ininterrottamente per novanta minuti prima di partire alla volta di Torino. LEGGI TUTTO

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    Lazio, i desideri di Cataldi: “Migliorare il secondo posto. E sfidare un’inglese in Champions”

    Il centrocampista guarda con fiducia alla prossima stagione: “Milinkovic via? Lotito sta lavorando per darci una mano. Immobile? Mi fido, è il nostro capitano. Se arriva un altro regista va bene: più siamo meglio è”

    Dal nostro inviato Nicola Berardino
    15 luglio

    – AURONZO (BELLUNO)

    Danilo Cataldi spinge la Lazio all’assalto di nuove ambizioni. “Migliorare il secondo posto in campionato significherebbe fare qualcosa di incredibile. Un aspetto bello e stimolante, ma è sempre il campo che decide. L’anno scorso nessuno dava il Napoli favorito, né la Lazio seconda. L’inizio del calendario è però duro per noi…”. Il mercato biancoceleste è indirizzato anche verso un altro regista. Il 28enne centrocampista romano non teme di perdere posizioni nel ruolo assunto nella gestione Sarri. “Sono uno che pensa che la concorrenza faccia sempre bene, affrontiamo competizioni importanti, già l’Europa League portava via tante energie, la Champions per la tensione che ci sarà ne porterà via ancora di più. La Lazio deve essere una squadra forte, servono calciatori forti a prescindere dai ruoli. Se arriverà un altro regista ben venga, siamo qui per il bene della Lazio, non per gli obiettivi personali. Sì, poi tutti vogliamo giocare, me compreso. Ci deve essere una concorrenza genuina, che faccia bene alla squadra”. La partenza di Milinkovic ha al momento fatto perdere valore alla mediana biancoceleste. “La Lazio ha perso un giocatore importante, che ha fatto dei numeri incredibili: di questo gli va dato atto. Sergej non ha mai detto nulla fuori posto, ha dato sempre il massimo, gli faccio un grosso in bocca al lupo. Non sono io a dire cosa bisogna fare sul mercato, si perde uno importante. Dobbiamo affrontare tante competizioni, c’è anche un nuovo format in Supercoppa, ci sono due partite in più. Serve un segnale, una spinta. Sicuramente il presidente Lotito sta lavorando per darci una mano”. Intanto le sirene arabe stanno tentando Immobile. “Ho visto Ciro come sempre, sereno e felice. Ho letto qualcosa sulle voci, non ne so niente sinceramente, neanche ne abbiamo mai parlato. Ho visto il solito Immobile in questi giorni: è il nostro capitano”.

    RUOLO—  Con Sarri, Cataldi ha completato la sua evoluzione da interno a play. “Negli ultimi due anni ho sempre giocato al centro della mediana. Ora mi sento più adatto a quel ruolo, che è difficile e dispendioso. Però mi sento più a mio agio lì, poi se c’è la necessità e il mister me lo chiede di giocare in altre posizioni non ho problemi. Ora quello di play è il ruolo che sento più mio. Con Sarri c’è sempre qualcosa da imparare. Mi confronto con il mister e i collaboratori su ogni situazione. Se la Nazionale è ancora un sogno? Non lo so. La Lazio ora è la mia Nazionale, poi vedremo. Forse è una frase fatta. Però veramente, adesso voglio concentrarmi qui. Avversari per la Champions? Mi piacerebbe giocare contro una squadra inglese, con la Lazio non ci sono mai riuscito nelle Coppe”. LEGGI TUTTO

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    Precisione in zona gol e occasioni create: ecco perché per la Juve Lukaku sarebbe meglio di Vlahovic

    Un giocatore in fase calante e uno che ancora deve esplodere. Ma i numeri della scorsa stagione della fase realizzativa, individuale e di squadra, esprimono una preferenza chiara. Al netto dell’adattamento al gioco di Allegri

    Più precisione sotto rete e più occasioni per chi gli gira intorno. In un telegramma, è la marcia in più sulla carta, a tavolino, che Romelu Lukaku porterebbe alla Juventus al posto di Dusan Vlahovic, sulla base dei numeri non della carriera ma di quelli più recenti, della scorsa stagione che per entrambi non è certo stata la migliore. Poi la comparazione non la fanno solo i dati, la fanno soprattutto le caratteristiche tecniche, solo in parte fotografate dalle cifre: per il resto ci sono le analisi tattiche, compreso l’impatto su squadra e compagni. Ma dai numeri un bel po’ di spunti arrivano.  LEGGI TUTTO