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    Gol, sudore, sorrisi: tutto quello che Thuram ha portato all’Inter

    L’attaccante francese è già idolo dei tifosi a Milano ed è pienamente integrato nel gruppo di Inzaghi grazie alla persona che è, ben al di là del contributo in campo. Che si è già rivelato fondamentale

    Un nuovo habitat. Il primo episodio della splendida serie di trailer “New Brother” dedicata agli innesti estivi nerazzurri e prodotta da Inter Media House e Paramount+ era dedicata a Marcus Thuram, proprio in quanto primo rinforzo della sessione di calciomercato del club. Il titolo era Panther Instinct, l’istinto della pantera, e nello storytelling riguardante l’attaccante della nazionale francese tre parole condensavano il senso della sfida principale per il calciatore nato a Parma nel 1997 quando papà Lilian giocava in Emilia. Un nuovo habitat, appunto. LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Napoli: da Maradona a Schwoch i 5 derby indimenticabili

    Tra protagonisti imprevisti, gol pazzeschi e tensioni prima e dopo la partita, ecco le storie più belle del romanzo del derby campano

    Derby di accesa rivalità, tra gol memorabili, protagonisti imprevisti e tensioni prima e dopo una partita che non riesce aeessere normale. Napoli dista da Salerno 56 chilometri, ma è una distanza che il tifo – di qua e di là – ha accentuato e reso, se possibile, ancora maggiore. LEGGI TUTTO

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    Juve, il rinnovo di Chiesa troppo importante per le strategie future

    Bisogna giocare d’anticipo sull’allungamento dell’accordo con l’attaccante, che a fine stagione andrebbe a un solo anno dalla scadenza, con tutti i rischi che ne deriverebbero. Le sue caratteristiche tecniche sono imprescindibili per un club che vuol tornare in Europa 

    E così, oltre ad essere impegnata sul campo, la Juve sta cercando di centrare i suoi obiettivi anche fuori. Discutendo i rinnovi dei contratti per dare continuità al lavoro di Allegri e della squadra. Tra i principali argomenti l’allungamento dell’accordo con Chiesa, E così, oltre ad essere impegnata sul campo, la Juve sta cercando di centrare i suoi obiettivi anche fuori. Discutendo i rinnovi dei contratti per dare continuità al lavoro di Allegri e della squadra. Tra i principali argomenti l’allungamento dell’accordo con Chiesa, che a fine stagione andrebbe a un solo anno dalla scadenza, con tutti i rischi che ne deriverebbero. Giusto giocare d’anticipo, perché il calciatore è di quelli che rappresentano il presente ed il futuro, il talento forse più luminoso della sua generazione. Fermato da un infortunio che ne ha condizionato il rendimento per oltre un anno, è però tornato a rappresentare un incubo per le difese avversarie, con le sue proverbiali accelerazioni. I margini di miglioramento ci sono ancora, perché il tempo gioca sempre a favore quando ci sono infortuni importanti, ma non c’è dubbio che siamo di fronte a uno di quegli elementi che possono spostare gli obiettivi di un gruppo. Giusto dunque partire da qui. Per poi chiedersi però come esaltare al massimo il suo talento. Perché magari è esagerato ed estremo dire che bisogna costruire una squadra a misura di Chiesa, anche se a pensarci bene non sarebbe poi di sicuro sbagliato, ma sicuramente vanno valorizzate al massimo le sue caratteristiche per farlo rendere al top. E allora, è chiaro, che serve una squadra che lo cerchi in maniera sempre più assidua, non solo esaltando le sue doti da contropiedista. Chiesa ha la forza, la potenza, l’accelerazione, per sfiancare l’avversario diretto, costringendolo a continui recuperi.  LEGGI TUTTO

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    “Le minacce di Schillaci, la lezione di Riva e la mia Bologna-Lazio”: Poli e la sua vita da film

    L’ex delle due squadre apre il cassetto dei ricordi: “A Totò diedi un buffetto, se fosse stato un pugno l’avrei steso come feci con Bonetti. Un giorno stavo soffocando, il portiere dell’Ascoli mi salvò e Branca fece gol a porta vuota. Il compagno più forte? Turkylmaz, ma aveva quella testa lì…”

    Quando il dribbling era un valore, Fabio Poli era uno spirito libero che con i piedi cantava la libertà del gesto tecnico. Sguinzagliava il suo estro come un cane che scopre un prato inatteso. Una finta da consumato ballerino, una serpentina da bandolero: fughe da fermo, oltre la banalità dello schema. LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta sul nuovo stadio: “Esigenza di qualsiasi club moderno”

    L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta è tornato sulla questione del nuovo stadio che il club intende realizzare nel prossimi anni. “Come sapete, è un argomento trattato dal mio collega Alessandro Antonello. Non entro nel merito perché la comunicazione la fa lui già bene”, ha detto Marotta a margine della presentazione della 40esima edizione di ‘Sport Movies & Tv Milano International FICTS Fest’, a Palazzo Lombardia. “Dico solo che lo stadio di per sé rappresenta un’esigenza di una qualsiasi società calcistica moderna. Quindi, anche noi stiamo percorrendo questa strada”, ha aggiunto il dirigente nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Marotta: “Lukaku? Capitolo chiuso”

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