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    “Maniaco dei tiri, testa sulle spalle e comprensione del gioco: Milan, ti racconto Reijnders”

    Parla Koen Stam, suo ex tecnico nell’U23 dell’Az Alkmaar: “La conclusione è una delle sue caratteristiche migliori. E’ bravo in costruzione e finalizzazione, può giocare da 6 o da 8. I rossoneri con lui faranno un affare”

    Il racconto inizia a una ventina di metri dalla porta. Ore e ore passate nel silenzio dell’Afas Trainingscomplex, il centro di formazione dell’Az Alkmaar. Su quelle zolle di campo, Tijjani Reijnders provava e riprovava calci di punizione in serie: “Dopo l’allenamento si piazzava lì e non voleva saperne. Era zona sua, si divertiva”. Il primo inquadramento è di Koen Stam, ex tecnico dei ragazzi dell’Az, che ha tirato su il centrocampista olandese tra tecnica e tattica. La parola chiave meticolosità si aggancia all’efficacia: “Amava esercitarsi, insisteva tanto sui tiri in porta. Non a caso, la conclusione è oggi una delle sue caratteristiche migliori”. Anche così, Reijnders ha stregato il Milan. LEGGI TUTTO

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    Corre come CR7, scatta come Robben: chi è Karlsson, sulle orme di Kvara

    Il Napoli segue da tempo l’esterno svedese, classe 1998, di cui il connazionale Kulusevski dice: “Il suo è il miglior tiro del mondo”

    All’inizio di settembre, nel 2020, dopo cinque anni da semplice consulente, Billy Beane rileva il 5% dell’Az Alkmaar. A poche settimane dall’insediamento in società del dirigente del modello Moneyball, viene ultimato l’acquisto di un giovane esterno d’attacco svedese, classe 1998, che viene prelevato dall’Elfsborg per circa 2,5 milioni di euro: LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, al vertice è l’unico senza scudetto: ora è obbligato a colmare il buco nel curriculum

    Il tecnico dell’Inter è il solo fra gli allenatori di prima fascia a non aver vinto un campionato. E il club nerazzurro gli sta allestendo una squadra attrezzata per sfatare il tabù

    E’ l’ultima a radunarsi, l’Inter, ma quest’anno avrà anche l’”obbligo” di arrivare prima. Con un carico di responsabilità a cui Simone Inzaghi non può, e sicuramente anche non vuole, sfuggire. Già, perché se ci pensate è rimasto in fondo l’unico – tra i colleghi di prima fascia – a non aver ancora uno scudetto in bacheca. E’ riuscito a Spalletti, che con il tricolore virtualmente sul petto ha preferito lasciare. Per far posto a Garcia, che comunque un titolo in Francia lo ha vinto con il Lilla. Ma lo scudetto è soprattutto il filo rosso che, come detto, unisce tutti i prossimi concorrenti di Simone Inzaghi. Ne ha vinti tanti Allegri, lo ha vinto Mourinho anche nel famoso anno del Triplete, lo ha conquistato Sarri – ed è stato l’ultimo successo juventino – lo ha messo nel suo curriculum anche Stefano Pioli. Resta appunto Simone Inzaghi, a cui la società sta consegnando ancora una volta una squadra di primissimo livello. Già, perché anche nel dopo-Conte, pur con le partenze di Lukaku e Hakimi, l’Inter ha comunque allestito – partendo da Dzeko e Dumfries – una squadra di assoluto rispetto. Lo scudetto non è arrivato, con il Milan capace di piazzare lo sprint decisivo proprio a spese dei cugini, ma sono in molti a ritenere che i nerazzurri dovessero e potessero fare molto di più. La storia si è ripetuta anche la scorsa estate, perché dopo il ritorno di Lukaku, gli arrivi di giocatori molto importanti come Mkhitaryan, molti pensavano che – sì – quella sarebbe stata la volta buona. Invece l’Inter ha collezionato in campionato ben dodici sconfitte, piazzandosi al terzo posto addirittura a diciotto punti dal Napoli e senza mai entrare realmente in corsa. Troppo poco per una squadra che, al contrario, ha fatto benissimo in Champions League.  LEGGI TUTTO

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    Allegri, la caccia ai top pronti all’uso ora è un boomerang

    Pogba, Paredes e Di Maria sono tra le operazioni in perdita per la Juve, che fatica ancora ad avviare il ricambio nella rosa

    Teoricamente ci sono un paio di Juve a disposizione di Allegri, trentacinque giocatori a libro paga, forse più, ma è solo un’illusione d’estate. Le grandi manovre per gestire tutta questa perniciosa abbondanza sono cominciate prima dell’avvento di Giuntoli. La parola d’ordine è liberarsi di ingaggi non più sostenibili e di gente fuori dal progetto, ridimensionando il gruppo per ragioni tecniche oltre che economiche.  LEGGI TUTTO

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    LIVE Raduno Juve, secondo giorno di visite: l’abbraccio dei tifosi per Gatti e Locatelli, il rientro di Alex Sandro

    Chi c’è oggi —  

    Secondo giorno di visite al J Medical. Mattinata alla Continassa per Gatti, Locatelli, Alex Sandro, Kean, Rugani e ancora i giovani che partiranno in ritiro con ma prima squadra Sersanti, Mancini e Cerri. Come per chi ha cominciato ieri, dopo i test medici tutti sul campo per la prima sgambata della stagione. LEGGI TUTTO

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    Leao, con il numero 10 è la stagione della maturità. E il Milan ci crede

    Dopo il rinnovo di contratto fino al 2028, il portoghese ha l’occasione per lasciare ancora di più il segno nella storia rossonera. E i numeri sono dalla sua parte

    Sono arrivati Loftus-Cheek, Romero, Pulisic, Sportiello e altri arriveranno, sono partiti Tonali e Diaz, Ibrahimovic ha dato l’addio al calcio, ma soprattutto è rimasto Rafael Leao, il miglior acquisto per il nuovo Milan, anche se assente al raduno di ieri. LEGGI TUTTO

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    Sticchi Damiani: “Soffriremo ancora ma il Lecce stupirà”

    Parla il presidente: “Faremo un mercato di opportunità e intanto ci portiamo 11 Primavera scudettati in ritiro a Folgaria”

    I l sorriso e la felicità per il riavvio della stagione, dopo due annate meravigliose, danno lo slancio per ripartire. Saverio Sticchi Damiani, l’avvocato presidente del Lecce, dopo una sbornia, col ritorno in A, la salvezza e lo scudetto della Primavera non vede l’ora di andare un paio di giorni in ritiro a Folgaria a vedere i suoi ragazzi. “Giusto che vedano che il presidente c’è. Abbiamo vissuto due stagioni bellissime, in cui abbiamo raggiunto dei risultati straordinari rispettando i parametri economici di una neopromossa che investe tutte le risorse che derivano dalla partecipazione in A, ma senza creare debiti”.  LEGGI TUTTO

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    Inter, le priorità per la porta: Sommer prima di Trubin, si chiude in settimana

    Onana sarà del Manchester United entro giovedì: per lo svizzero del Bayern Monaco si pagano 6 milioni di euro di clausola

    Si gioca su due tavoli, perché se da un lato l’Inter ha bisogno di incassare per puntare a completare la rosa, dall’altro non può perdere tempo per sistemare alcuni ruoli chiave. Vale per Lukaku, ovvio. Ma vale soprattutto per la porta, che rischia di essere sprovvista di un titolare nella prima fase del ritiro precampionato. André Onana è sempre più vicino al Manchester United e la trattativa è entrata nel rettilineo finale: entro giovedì tutto sarà risolto e il camerunese raggiungerà il suo ex tecnico all’Ajax Erik ten Hag, grande regista dell’operazione. L’offerta degli inglesi si è avvicinata ai 60 milioni chiesti dall’Inter, ma non è ancora sufficiente. Dettagli che verranno risolti nelle prossime 48 ore: l’intesa definitiva dovrebbe essere raggiunta intorno ai 55 milioni con bonus facilmente raggiungibili e già domani le parti potrebbero stringere il cerchio e preparare i contratti. Intanto, Marotta e Ausilio continuano a parlare col Bayern per accelerare l’arrivo di Yann Sommer, portiere della nazionale svizzera, e c’è fiducia di poter definire tutto in questa settimana. Nel contratto di Sommer è prevista una clausola rescissoria da 6 milioni di euro, ma ad agevolare la trattativa c’è soprattutto l’ottimo rapporto tra i due club. L’Inter ha fretta di dare a Inzaghi un nuovo numero 1, che comunque non sarà a disposizione prima della prossima settimana, visto il supplemento di vacanze dovute agli impegni internazionali di giugno. Potrebbe arrivare lunedì con gli altri nazionali nerazzurri.

    La nuova coppia—  La cessione di Onana è diventata praticamente inevitabile: il pressing dello United è stato costante e una volta ufficializzato l’addio a De Gea, la strada è sembrata segnata. L’Inter perderà molto a livello di personalità e leadership, ma anche dal punto di vista tecnico: Onana si è dimostrato in più occasioni un’ottima soluzione nella costruzione dal basso e nella ricerca immediata delle punte. Sommer, però, non è assolutamente uno sprovveduto e anche lui ama partecipare al gioco. In più, vanta una grande esperienza internazionale grazie alle 83 presenze con la Svizzera (sette ai Mondiali) e le 38 in Champions. Ha voglia di un’ultima grande avventura e l’Inter è pronta a concedergliela, anche se il posto da titolare non sarà garantito. L’idea del club, infatti, è quella di acquistare sia Sommer sia Anatolij Trubin, 21enne numero uno dello Shakhtar, considerato il portiere del futuro. Per lui, però, ci vorrà più tempo perché ci sarà da trattare con lo Shakhtar sul prezzo: l’Inter punta a chiudere per una decina di milioni, il club ucraino vuole di più ma Trubin ha solo un anno di contratto e lo Shakhtar non potrà tirare troppo la corda, anche per non rischiare di perdere un simile patrimonio a zero tra sei mesi. LEGGI TUTTO