consigliato per te

  • in

    Juve Next Gen, il piano per ripartire: Brambilla e il progetto 2005

    Come ripartono i baby bianconeri e quali sono i talenti in prospettiva prima squadra: si punta a ripetere gli exploit di Miretti e SouléLa Juve ha scelto la strada della continuità anche per la seconda squadra. Si andrà avanti con Massimo Brambilla: sarà lui a guidare la formazione Next Gen nella prossima stagione. Il sesto anno del progetto aprirà una nuova fase, la terza, vissuta dal 2018 a oggi: la rosa, già nello scorso campionato di Serie C con una media d’età bassa e quasi priva di Over, quest’anno sarà allestita quasi totalmente da ragazzi cresciuti nel vivaio sin da bambini e da quei calciatori pescati nel mercato internazionale con vista sull’Under 23. Tre nomi su tutti da tenere d’occhio: Huijsen, Nonge e Yildiz, tutti classe 2005. LEGGI TUTTO

  • in

    Allegri al bivio: perché dire sì all’offerta faraonica degli arabi

    L’allenatore sta valutando la proposta, soppesando pro e contro. Dire no potrebbe trasformarsi in futuro in un maxi rimpiantoE così dall’Arabia sono arrivate, anzi piovute, offerte faraoniche. Si sono fatti avanti per Mourinho, si sono fatti avanti per Luis Alberto – a cui è stato offerto il doppio di quanto potrebbe spuntare dalla Lazio – si sono fatti avanti anche – e verrebbe da dire soprattutto – per Massimiliano Allegri. Che naturalmente deve per prima cosa riflettere con se stesso e poi insieme alla Juve, che per bocca del direttore generale Scanavino gli ha rinnovato la fiducia. LEGGI TUTTO

  • in

    Un Diavolo a costo zero. Il nuovo Milan vuole vittorie e conti a posto

    RedBird e Cardinale in linea con l’era Elliott. Il bilancio sarà in attivo. Ora stadio e fatturato a 500 milioniG erry Cardinale festeggerà il suo primo bilancio rossonero con un utile. Un piccolo, grande record. Costruito, negli anni scorsi, da Elliott che ha consegnato al fondatore di RedBird un gioiellino: il Milan può vantare un costo della rosa sostenibile, inferiore a Juventus, Inter e Roma, e la sostanziale assenza di debiti finanziari. LEGGI TUTTO

  • in

    Zaccheroni: “Gli sono grato, ci accordammo in 20 secondi e non mi ha mai imposto niente”

    L’allenatore scudettato nel 1999: “Trovammo l’accordo in 20 secondi. Poi finì quando il presidente non condivise le mie novità di gioco”Lo intercettiamo mentre sta facendo una lunga camminata, ed è un gran piacere sentirglielo dire. Alberto Zaccheroni è tornato alla sua vita di sempre, dopo la brutta caduta del 10 febbraio che gli ha procurato un trauma alla testa che lo ha costretto a un intervento d’urgenza e a un mese di terapia intensiva. “Va meglio, molto meglio. Sto tornando alla vita di sempre, a come ero prima. Prima passeggiavo per piacere, ora faccio anche dieci chilometri al giorno per recuperare il tono muscolare. Vado anche in bici al ristorante di mio figlio sulla spiaggia a Cesenatico. E la testa funziona bene: non ho subito danni cerebrali per fortuna. C’è nebbia solo per i momenti dell’incidente e il ricovero, ma per il resto ricordo tutto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Donadoni: “Mi disse: se segni ti regalo un quadro. Il giorno dopo il gol arrivò il corriere”

    L’acquisto (da giovanissimo) dall’Atalanta, il gol in Coppa Campioni contro il Real, l’ultima telefonata. Roberto Donadoni racconta chi è stato per lui Silvio Berlusconi”Ah caro Roberto, grazie! Ti ricordi ancora del tuo presidente…”. E mentre Donadoni ricorda quelle parole la voce all’altro capo del telefono si spezza.Qualche secondo di silenzio. Poi riprende: “È successo poco tempo fa, dopo il primo ricovero. Quando è uscito dall’ospedale gli ho telefonato, così ho parlato come sempre con la sua segretaria per lasciargli un messaggio. E come sempre mi ha richiamato. Trovava sempre il tempo per i suoi giocatori, per le persone che conosceva. Oggi sono triste”. LEGGI TUTTO

  • in

    Leao, una maglia da far brillare di nuovo: tutti i numeri 10 del Milan

    La maledizione della numero 9 è stata sfatata da Giroud. Quella della numero 10 potrebbe essere messa da parte da Rafael Leao. Con l’addio di Diaz, il numero per eccellenza della fantasia al potere ha trovato un nuovo padrone in casa rossonera. Dopo anni, gli ultimi, un po’ troppo discontinui nell’ambito di una maglia che in certi casi al Milan ha fatto la storia, e in altri flop su tutta la linea. Da Savicevic (il primo da quando esiste la numerazione personalizzata, stagione 1995-96) a Diaz, ecco com’è andato chi l’ha indossata fin qui. LEGGI TUTTO

  • in

    Quella volta che Silvio in Gazzetta fece la profezia del Grande Milan

    All’epoca il giornale aveva una rubrica di successo: le telefonate dei lettori. Voleva mostrare a tutti quanto era forte, intelligente, avanti sui tempiMolto, se non tutto, è opinabile nella figura di Berlusconi imprenditore e politico: se ne discuterà per decenni perché il personaggio è entrato a vele spiegate nella storia italiana. Ma una cosa è graniticamente certa e inattaccabile: Silvio è stato il più grande presidente del Milan e uno dei massimi del calcio mondiale. Gli albi d’oro lo dimostrano incontrovertibilmente. In quella seconda metà degli Anni 80 imparammo a conoscerlo anche noi della Gazzetta. LEGGI TUTTO