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    La fascia da capitano, i gol e il record di presenze: Hamsik e il legame infinito con Napoli

    Nome in codice: Marekiaro. Chi è lo slovacco che ha annunciato il ritiro a 35 anni e per 12 è stato protagonista della risalita e dei trionfi del clubPer come tocca il pallone, Omar Milanetto sembra quasi un lusso per la Serie B. Pierpaolo Marino vuole osservarlo da vicino, così nel febbraio 2006 assiste a Brescia-AlbinoLeffe. È il direttore sportivo di un Napoli che sta per abbandonare la C e che quindi gli permette di ragionare già sul futuro. LEGGI TUTTO

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    Gol, record, dribbling: i momenti cult del Rafa rossonero

    Il 26 luglio 2019 la notizia arriva dalla Francia: “Colpo Milan, è fatta per Leao”. I rossoneri si assicurano il talento del Lille per 35 milioni, con la contemporanea cessione ai francesi di Tiago Djalo per 5 milioni. In quei giorni si parla di lui come talento da sgrezzare, arrivato dopo un testa a testa tra Milan e Inter e ufficializzato il 1° agosto. I test fisici al top e i primi allenamenti con giocate da fenomeno fanno ben sperare il mondo rossonero. LEGGI TUTTO

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    Da “odi et amo” a solo amore: Leao e il Milan tra show, sorrisi e libertà

    Il portoghese, grazie soprattutto a Pioli, Ibra e alla fiducia della società, è diventato sempre più protagonista. Alle origini di un rapporto specialeRafael Leao è tutto nel gol al Sassuolo di tre anni fa. Il più veloce della Serie A. Uno schiaffo che ti sveglia, una stilettata dritta al cuore. Estro e fantasia al governo fin da subito. Eccola qui la stella del Milan, manifesto di un calcio libero a cui le briglie danno fastidio. LEGGI TUTTO

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    “Voglio restare qua con voi”, il toccante discorso di Mou alla squadra dopo la finale

    Il discorso da brividi dello Special One a fine partita. Trascrizione di Giuliano Callegari, persona sorda, esperta in lettura labiale. CONTINUA”Sono venuto per voi. Siamo sempre stati insieme, abbiamo fatto tutto, abbiamo parlato ancora, abbiamo giocato a calcio ancora e questa è la brutta verità. La brutta verità. Però i miei figli vengono con me da 20 anni per le mie finali, da quando erano piccoli. Stanno lì, piangono. Testa alta. Siamo stati insieme qua… Senza piangere. Per me siete i miei ragazzi anche dopo questa partita che abbiamo perso. Calcio è calcio. Uomini sono uomini. Voi siete tutti uomini. Adesso andiamo”. LEGGI TUTTO

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    Galeone: “Allegri è determinato. Mi ha detto che resta. Vuole rifarsi con la Juve”

    “Ho sentito Max stanco per la stagione vissuta, ma chi non lo sarebbe al posto suo. Non è spaventato dalle difficoltà ed è convinto di avere tra le mani dei giovani bravi da cui ripartire””Allegri deve restare alla Juve! E lo sostiene uno che più volte in passato ha detto con grande schiettezza a Massimiliano che avrebbe fatto meglio ad andare via da Torino. E di offerte ne aveva perché alcuni club chiamavano me per avvicinarsi a lui… Ma adesso è diverso: guai ad andarsene dalla Juve, sarebbe un grosso errore. L’ho detto anche a Max l’altro giorno quando ci siamo sentiti per telefono”, racconta Giovanni Galeone, molto più che un ex allenatore e un maestro del tecnico bianconero. LEGGI TUTTO

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    Un trionfo tra le lacrime: quando l’Atalanta vinse il suo primo (ed unico) trofeo senza poter festeggiare

    Il 2 giugno 1963 i nerazzurri alzavano la Coppa Italia dopo aver battuto il Toro a San Siro. Un successo storico per Domenghini e compagni, che tuttavia non venne mai realmente celebrato. Poche ore dopo, infatti, si sarebbe spento Angelo Giuseppe Roncalli, il “Papa buono” amatissimo a BergamoPer un Angelo che brilla ce n’è un altro che si spegne. E così, in poche ore, l’azzurro diventa nero. E la gioia per il successo sportivo lascia spazio alle lacrime. Il paradosso dell’Atalanta è che in oltre un secolo di vita ha vinto solo un trofeo e non l’ha nemmeno festeggiato. Il 2 giugno del 1963, esattamente sessanta anni fa, la tripletta di Angelo Domenghini doma il Torino a San Siro e regala alla Dea la Coppa Italia, primo (e per ora ultimo) trofeo nella bacheca nerazzurra. LEGGI TUTTO