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    Dzeko, Mkhitaryan e l’arte del riciclaggio alla faccia della Premier

    Edin e Henrikh sono stati “macinati” dall’Inghilterra e ora spiegano calcio all’Inter. E come loro tanti altri che ci stanno portando avanti nelle coppe, segno che non siamo provincia dell’Inghilterra Duecentosessanta (260) partite nelle Coppe continentali, ottanta (80) gol: è il certificato genealogico congiunto di due signori del calcio, Edin Dzeko e Henrikh Mkhitaryan: gli ultimi due gol hanno colorato di nerazzurro la strada fra Milano e Istanbul, anche se restano un centinaio di minuti per cambiare colore alla finalista italiana. A fare la guardia al vantaggio ci saranno ancora loro: quando l’esperienza non è cariata dal logorio o dalla superbia è un alleato importante dentro sfide che consumano le forze, che scavano dentro, che si riempiono di avversari oltre il campo. LEGGI TUTTO

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    Il derby di 20 anni fa dietro le quinte: “Milanello isola felice, Ancelotti il migliore”

    Vittorio Mentana, ex direttore della comunicazione rossonera, ci racconta com’erano i rapporti con la stampa vent’anni fa, nel primo confronto in Champions tra Inter e MilanL’ultima parola spetta al campo, ma sono molto importanti anche quelle prima. E’ impossibile ridurre un derby in semifinale di Champions soltanto all’evento sul campo. Dietro una sfida del genere si muove un mondo intero, che non solo è enorme ma deve anche essere perfetto. Perché in certi casi il modo in cui si “comunica” è tutto. Vittorio Mentana vent’anni fa, quando Milan e Inter si sfidarono per la prima volta nell’euroderby, era il direttore della comunicazione del club rossonero (poi team manager qualche anno dopo). E ci racconta un dietro le quinte poco noto ma decisamente interessante. LEGGI TUTTO

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    Mkhitaryan, oro dell’Inter: “Disciplina, gambe veloci, libri e famiglia: vi svelo i suoi segreti”

    Vardan Minasyan ha allenato il centrocampista al Pyunik e lo ha poi ritrovato in nazionale, da c.t.: “Grazie a Henrikh, i nerazzurri sono più forti dell’anno scorso” A questo Mkhitaryan non si può proprio rinunciare. Il ballottaggio, semmai, tocca agli altri, anche a centrocampisti fortissimi come Brozovic e Calhanoglu. Il gol del 2-0 ammazza-Milan, il premio di Mvp del derby d’andata, l’ennesima prova di spessore della prima stagione all’Inter: Henrikh è l’uomo dei sogni nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Milan al bivio. Tra l’impresa e la rivoluzione

    Nel ritorno del derby di Champions molti rossoneri si giocano il posto. Perché il calcio italiano vive di presente, ha poca memoria e molte esigenze Tra l’impresa e la rivoluzione. Il Milan si gioca presente e futuro in 90’ di Champions (e in un finale di campionato deludente che rischia di diventare disastroso senza il quarto posto). In caso di impresa domani nella semifinale di ritorno si sprecherebbero i peana e i richiami al grande cuore rossonero, in caso di eliminazione conterà molto il modo in cui si uscirà dalla competizione. Dovessero ripetersi una partita senza storia come all’andata e un passivo rotondo, peserebbero molto sul futuro di molti protagonisti. LEGGI TUTTO

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    Fagioli, Mou e l’appello evangelico di Mancini: lasciate che i bambini vadano in campo

    In zona Champions vincono solo Juve e Inter, ma sono i ragazzi a prendersi la ribalta d’Italia. In attesa di Pogba…Vince la Juve che consolida il secondo posto e tiene a 3 punti l’Inter. Al netto delle sentenze che pendono sul collo della Signora. In zona Champions, alla 35 a giornata, hanno vinto solo loro: Inter e Juve. Dopo la frenata della Lazio col Lecce e i tonfi di Milan e Atalanta, anche la Roma si è dovuta accontentare di un punto a Bologna. Il Milan ha evitato così l’aggancio di Mou e si è fatto un po’ di coraggio. La faida Champions, a tre turni dal termine, resta apertissima. Mourinho, con la delicata trasferta di Leverkusen in agenda, ha concesso riposo a Mancini, Pellegrini, Bove, Abraham… e ha dato fiducia ad altri ragazzi. Chiavi della mediana a Benjamin Tahirovic, 20 anni, e fascia destra a Filippo Missori, 19. I ragazzi hanno risposto bene, come sempre. LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi, notti magiche, coppe Campioni e scudetti: buon compleanno Olimpico

    90.000 spettatori. Mai così tanti all’Olimpico. 6 giugno 1998, di sabato. Claudio Baglioni in concerto, davanti alla sua gente. Fuochi d’artificio, spettacolo d’arte varia. Costo dei biglietti: 25, 40, 55 e 100 mila lire (quest’ultimo per la tribuna Monte Mario). Palco a forma di stella polare, per la prima volta in Italia si adotta un impianto audio innovativo, con dieci diffusori acustici a venticinque metri di altezza. Trentatrè canzoni escluso il bis, durata del concerto: tre ore e dieci minuti. Un trionfo. LEGGI TUTTO