consigliato per te

  • in

    Braida: “Il derby è paura, gioia e pianto. Tonali come Gattuso, è leader del Milan”

    L’ex dirigente rossonero e la sfida di Champions con l’Inter: “Avrò davanti agli occhi il gol di Sheva e il polpaccio di Abbiati nel ritorno del 2003 finché vivrò”Dal nostro inviato Luca Bianchin10 maggio
    – MILANELLO (VARESE)Ariedo Braida un giorno si presentò a casa di Andriy Shevchenko con una maglia del Milan e il suo nome stampato sul retro. Aveva anche una palla di vetro: “Con questa vincerai il Pallone d’oro”. È successo. Il gol di Sheva del 13 maggio 2003, per un 1%, è anche suo. LEGGI TUTTO

  • in

    Moratti ricorda: “La sconfitta del 2003? L’errore di Kallon mi tortura ancora… Ora la vendetta”

    L’ex presidente dell’Inter: “Una delusione essere eliminati in quel modo, ma è servita nella scalata verso la gloria. Inzaghi mi ha fatto cambiare idea””La prima cosa che mi salta in mente è l’immagine di Kallon a tu per tu con Abbiati. Grande parata? No, doveva metterla dentro”. Massimo Moratti rivive tutte le emozioni dell’euroderby ai tempi della presidenza interista. LEGGI TUTTO

  • in

    I Meduza: “L’eroe del derby sarà Saelemaekers. All’Inter toglieremmo Dimarco”

    Mattia Vitale, uno dei tre componenti della band milanista, ha parlato così in vista della semifinale: “Vivo per i rossoneri, e che ansia vent’anni fa”“Se questo Milan semifinalista di Champions fosse una nostra hit, sarebbe Lose Control. Viste le emozioni inaspettate che ci sta regalando…”. Musica e parole dei Meduza, il gruppo che dal 2019 a oggi ha scalato le classifiche musicali di tutto il pianeta, facendo ballare il mondo, collezionando miliardi di stream e una nomination ai Grammy. Per chi non lo sapesse, i Meduza sono Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio. Italianissimi e milanistissimi. Abbiamo chiacchierato con Mattia, mentre Simone e Luca registravano in studio il cantato del nuovo singolo estivo: i tre si sono separati giusto per qualche ora ma si schiereranno in tribuna a San Siro mercoledì sera, per l’andata dell’Euroderby con l’Inter che assegnerà un posto in finale di Champions. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Napoli ha cambiato molto e ha vinto. Ma ora il progetto deve continuare…

    Lo scudetto è un punto di partenza. Le voci sugli addii di alcuni protagonisti (Spalletti, Giuntoli, Kim) rischiano di compromettere l’ingranaggio La premessa è fondamentale: non c’è dubbio che il Napoli, lo scorso anno, abbia dimostrato che tutti sono importanti e nessuno è indispensabile. Meglio ancora: che è possibile cambiare radicalmente, rinunciando anche ad alcuni pilastri, per costruire una squadra ancora più solida di prima. LEGGI TUTTO

  • in

    Il sogno da goleador di Primo Levi, le follie interiste di Sereni: a voi il derby della cultura

    Un duello storico vissuto anche a colpi di inchiostro sull’una o sull’altra sponda: dalle poesie ai libri, le storie delle passioni tra le righe Baüscia e casciavìt: quartieri del centro, se non addirittura in zona Duomo, contro case di ringhiera della periferia; atteggiamento strafottente e chiacchierone da figlio di papà opposto al profilo solido e orgoglioso della tradizione operaia; buona borghesia agiata e ostentante, anche dialetticamente, a confronto con un proletariato che lavora in fonderia e che in una buona percentuale è inspessito dagli emigranti saliti dal Meridione. LEGGI TUTTO

  • in

    Giacche rotte, afa e profezie: Simone e Stefano raccontati dai ragazzi che hanno cresciuto

    Dagli Allievi di Lazio e Bologna alla semifinale di Champions, i tecnici del derby raccontati dai loro ex capitani. Della Rocca: “Pioli ci ascoltava come un papà”. Silvagni: “Inzaghi in partitella aboliva il pareggio, così un giorno…”Michele Antonelli-Francesco Pietrella9 maggio
    – MilanoDietro la semifinale di Champions ci sono due strade. La prima parte da Bologna, attraversa mezza Italia e finisce a San Siro, mentre la seconda inizia a Roma, passa per ritiri estivi in Abruzzo e si conclude sempre lì, al Meazza. Stefano Pioli e Simone Inzaghi sono figli della gavetta: due tecnici che hanno allenato e vinto nelle giovanili di Bologna e Lazio prima di lasciare il porto sicuro e salpare verso l’oceano. Luigi Della Rocca e Lorenzo Silvagni, i loro capitani ai tempi degli Allievi, hanno raccontato com’erano i loro mister agli inizi: dai primi trofei a un affetto che li legherà per sempre. LEGGI TUTTO