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    “Le tisane, gli insonni in mutande, i riti di Galliani: vi racconto Milanello prima dei derby”

    Antore Peloso, ex direttore del centro sportivo rossonero, ricorda il clima del 2003: “Quando la squadra riposava, in cucina non potevano muovere nemmeno una posata. E per i giardinieri era off limits il tosaerba”Sedici ettari di santuario laico immerso nella campagna dove lavorare, riposare, ritirarsi – nel senso di stare in ritiro… –, concentrarsi, caricarsi e, perché no, pregare. Ognuno a modo proprio. In un posto come Milanello prima di un euroderby di Champions succede tutto questo, e anche di più. Il centro sportivo rossonero è da sempre il posto perfetto per preparare una partita. Un luogo entrato nella mitologia rossonera e allo stesso tempo definito con una sola parola da chiunque l’abbia frequentato come inquilino: casa. Milanello è casa e per trent’anni – novembre 1986-giugno ‘17 – il mitico padrone di quella casa è stato Antore Peloso, che di Milanello era il direttore e ci svela uno spicchio del “dietro le quinte” prima dei due euroderby di vent’anni fa. LEGGI TUTTO

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    Per la prima volta mezz’ora di Pogba: i progetti di Allegri su di lui per il futuro

    Ancora lontano dai suoi livelli, nelle ultime due uscite il francese ha iniziato a mandare segnali. Ma quello che il tecnico vuole da lui prescinde dal tempo trascorso in campo.. Dopo i quasi venti minuti col Lecce, 17 più recupero, a Bergamo in uno scontro diretto Paul Pogba ha giocato l’ultima mezz’ora abbondante, 25 minuti più i 10 di recupero: è il suo massimo stagionale di impiego, oltre i 22 finali del ritorno in campo del 28 febbraio nel derby col Torino. Per forza di cose ancora lontano parente di quello che tutti conoscono, in questo momento il Polpo vive di segnali. LEGGI TUTTO

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    Il razzismo non si giustifica, si punisce. O la Serie A diventa l’Alabama degli anni 50

    Il coro della curva atalantina verso l’attaccante della Juve va condannato senza se e senza ma. Vero Gasperini? Eh, ma Vlahovic non doveva reagire così. Eh, ma in fondo non sono insulti razzisti, sono insulti e basta. C’è sempre un “ma” di troppo quando si parla di razzismo negli stadi italiani, un’insana tendenza al giustificazionismo, laddove bisogna essere netti, laici e matematici. LEGGI TUTTO

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    Juve, Arthur: “Il Liverpool ha scommesso su di me… ma ora devo tornare a Torino”

    Arthur, centrocampista di proprietà della Juventus, in prestito al Liverpool, ha rilasciato un’intervista a Goal in cui parla del suo futuro: “La prossima stagione la vedo bene: sarà decisiva per la mia carriera. Non vedo l’ora di mostrare la nuova versione di Arthur”.SU KLOPP E IL SALUTO AL LIVERPOOL – “Ho lavorato molto fisicamente e mentalmente: sto meglio di quando sono arrivato in Europa. Capisco meglio le dinamiche del calcio e voglio mostrarlo. Da quando sono qui, Klopp mi ha trattato molto bene. È un onore per me lavorare con lui: è uno dei migliori allenatori del mondo. Adesso che sono guarito ovviamente mi piacerebbe poter giocare di più, ma capisco che la situazione adesso sia un po’ diversa da quella al mio arrivo, perché in quel momento la squadra aveva delle esigenze e adesso ne ha altre. Spero di avere una possibilità di salutare il Liverpool giocando: voglio salutare i miei compagni, lo staff tecnico e i tifosi, che si sono comportati bene con me”.RITORNO A TORINO – “Ho un contratto di altri due anni con la Juve. Non ne ho ancora parlato né il mio procuratore, né con la mia famiglia o la Juventus. Torno quest’estate perché ho un contratto di altri due anni. C’è un rapporto molto rispettoso tra noi”.VICINISSIMO AL VALENCIA, POI… – “Ho parlato con il Valencia: dovevamo decidere e ho sentito la Juventus per vedere se autorizzavano o meno il mio trasferimento. Alla fine hanno ingaggiato un altro giocatore. Ho parlato con Gattuso, una persona che ammiro e stimo molto: alla fine i club non hanno stretto l’accordo, cose che succedono nel calcio. Poi è arrivato il Liverpool: ha scommesso su di me, e di questo sono molto grato”.VOGLIA DI LIGA – “La Liga mi attira e potrei concedermi un’altra chance lì: è un campionato che già conosco, a cui mi sono adattato bene. Se c’è una squadra che scommette sul possesso palla, per me va bene”.IL CONFRONTO TRA MESSI, RONALDO E NEYMAR – “Tutti e tre hanno qualcosa in comune: hanno una mentalità vincente. Che si tratti di un allenamento, di un’amichevole o di una finale: anche se giocano contro le loro madri, a loro non importa. La loro mentalità è eccezionale. Neymar è un allenatore, finta, dribbla… Cristiano segna goal ovunque si trovi e ovunque vada… E Messi, beh, Messi è un extraterrestre. Un alieno. Una cosa fuori dall’ordinario”. Carica altri LEGGI TUTTO

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    Milan-Inter, ecco perché siamo alla resa dei conti

    Pioli e i rossoneri in missione: ribaltare il destino e prendersi l’Europa. Inzaghi e i nerazzurri in stile Riad per cancellare lo scudetto perso. E poi…Marco Fallisi-Davide Stoppini8 maggio
    – MilanoUn giorno forse ci faranno un film. O magari una serie tv, più adatta alla regolarità con cui la sfida si ripete e ai colpi di scena che regala ogni volta. Perché da due anni a questa parte Milan-Inter è anche Pioli contro Inzaghi, i due allenatori che si rincorrono, si sfilano scudetti, coppe e supercoppe, mentre i derby sotto la loro gestione si moltiplicano: quattro una stagione fa, ben cinque in questo 2022-23. In 114 anni di storia non ne avevamo visti mai così tanti in una sola stagione. LEGGI TUTTO

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    Adani e l’euroderby: “Milan pronto, ma se gioca Leao. Inter più forte: Inzaghi non può fallire”

    L’ex difensore: “Nerazzurri nel loro momento migliore, non può esserci un Milan più forte se manca Rafa. Avrei più paura di Lukaku che di Dzeko. Per i rossoneri determinante Bennacer” Due vittorie per arrivare carichi all’euroderby. Milan e Inter sprintano in campionato e ora finalmente possono pensare all’appuntamento che tutta Milano aspetta ormai da più di 20 giorni. Mercoledì l’andata della semifinale di Champions, martedì 16 il ritorno. Con o senza Leao? “Ce lo stiamo chiedendo tutti”, ammette Lele Adani, ex difensore e oggi opinionista televisivo e uno dei volti della Bobo Tv. LEGGI TUTTO

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    Platini: “Ceferin e Infantino usurpatori attaccati ai soldi. Volevano farmi fuori ma…”

    L’ex fuoriclasse della Juventus, Michel Platini, ha rilasciato un’intervista alla Stampa. Il francese ha parlato degli anni a Torino, il suo legame con la città e anche della UEFA, di cui lui è stato presidente in passato. “I ricordi della mia vita e quelli legati al calcio. Due cose diverse. Senza la Juventus, senza l’Avvocato non sarei mai diventato Michel Platini. Se fossi rimasto a Nancy la mia vita avrebbe preso tutta un’altra piega. E poi la collina, la scuola francese dei miei figli, il ristorante Giudice. Sa qual è alla fine la cosa più bella? La passione dei tifosi della Juventus per me. In fondo io sono sempre rimasto uno di loro”.RIMPIANTO CHAMPIONS – “Se vinciamo la Coppa dei Campioni ad Amburgo ne vinciamo tre di fila e apriamo un ciclo, me lo dice sempre anche Boniek”L’ATTACCO A CEFERIN – “Fair play finanziario? Chieda a quelli dell’Uefa. Qualcosa resiste ma è complicato per il presidente dell’Uefa Ceferin farlo rispettare se il suo principale sostenitore è l’emiro Al Khelaifi del Psg. La verità è che sia Ceferin sia il presidente della Fifa Infantino sono degli usurpatori di poltrone. Io facevo calcio, loro politica. Non c’è una riforma nei loro programmi, se non fare più partite e incassare più soldi. E così non rispettano le competizioni che hanno fatto la storia del calcio”.SULLA SUPERLEGA – “Prima o poi si farà, ma non così. E… non mi faccia dire di più”.LA SUA VICENDA GIUDIZIARIA – “Cosa mi rimane? Solo l’idea di un complotto per farmi fuori”.LA TRAGEDIA DELL’HEYSEL – “Dovevamo giocare per proteggere la gente dentro lo stadio. Non mi sono mai pentito di quella scelta”.SUL CASO VLAHOVIC – “La società è razzista, il calcio ci prova a tenere fuori il razzismo dagli stadi ma complicato. Se avessi avuto un’idea quando ero presidente dell’Uefa l’avrei applicata.”PENALIZZAZIONE JUVE – “Quanto influenza sui giocatori? Molto se sei attaccato alla società. Altrimenti i giocatori se ne possono anche fregare. tanto sanno di poter cambiare facilmente squadra.”NESSUNA OFFERTA – “La Juve non mi ha mai offerto un ruolo da dirigente, tornare qui dopo trent’anni non avrebbe avuto senso. Di quel mondo non ci sarebbe stato più nessuno, le storie d’amore non si rivivono due volte.  Carica altri LEGGI TUTTO

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    Ipse Dixit – Zapata: “Vogliamo tre punti”. Rovella: “Sappiamo cosa fare “

    BERGAMO, ITALY – MAY 12: Duvan Zapata of Atalanta in action during the Serie A match between Atalanta BC and Benevento Calcio at Gewiss Stadium on May 12, 2021 in Bergamo, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images) LEGGI TUTTO