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    Lukaku e Lautaro, Leao a Napoli, Sinner: è sempre questione di… luna

    Lu-La rotta a San Siro. Luna rossa per Garcia. Luna da licantropo per Rafa. E quella pallina gialla che sembra proprio una luna…

    Ieri luna piena, stanotte Lu-La rotta, una metà nella Roma, l’altra nell’Inter. È stato significativo e quasi inevitabile che fosse un plenilunio a introdurre il ritorno nello stesso campo di Romelu Lukaku e Lautaro Martinez che un tempo formavamo un satellite solo: la Lu-La. Il belga torna a San Siro con verità, a suo dire, sconvolgenti che un giorno rivelerà. Lautaro lo aspetta con la certezza, condivisa dal mondo nerazzurro, di essere stato tradito durante l’estate, quando Romelu prometteva il ritorno, mentre pomiciava con la Signora. LEGGI TUTTO

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    Rap e basket, maestri e passioni: nel mondo di Leao e Kvara, dribblomani contro

    Dall’arte dell’uno contro uno a due modi di giocare differenti Napoli-Milan è anche la sfida tra il portoghese e il georgiano, stelle di Pioli e Garcia unite dallo stesso talento

    Leao e Kvaratskhelia vivono la vita in modo diverso. Rafa gli sorride, ogni tanto si vede anche in campo. Mostra i denti bianchi mentre sguscia via agli avversari con felicità. Kvicha, invece, è più introverso, quasi ombroso, converge verso il centro a testa bassa per liberare il destro e mostrare a tutti che dietro gli occhi d’ossidiana c’è un talento unico. Eccoli qui i dribblomani di Napoli-Milan, eleganti e decisivi, due supernove che brillano in modo diverso sullo stesso campo, nate entrambe ai confini del pallone. LEGGI TUTTO

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    LIVE Inter-Roma 0-0: traversa di Calhanoglu! Destro improvviso del turco

    Inter-Roma, le formazioni ufficiali—  

    Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Inzaghi.Roma (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Llorente, Ndicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Bove, Zalewski; Lukaku, El Shaarawy. Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Foti).​ LEGGI TUTTO

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    Juve da scudetto? Le ragioni del sì

    Con Chiesa, Milik, Kean e Vlahovic, Allegri costruisce la vittoria che riporta momentaneamente in testa la Juve. Che non ha le coppe…

    Alla fine di una partita con tante decisioni arbitrali che hanno fatto discutere, la Juve si è presa all’ultimo secondo – è proprio il caso di dirlo – il primo posto classifica. Almeno per una notte c’è lei, solo lei, al comando: una soddisfazione grande per i bianconeri che da tre anni – l’ultima volta successe con Sarri – non guardavano tutti dall’alto in basso. Certo, oggi Inter e Milan – Roma e Napoli permettendo – hanno la possibilità di effettuare il controsorpasso, ma nel frattempo può festeggiare Allegri, che sta plasmando ancora una volta la squadra secondo le sue caratteristiche e i suoi desideri. LEGGI TUTTO

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    Lukaku, striscione della Curva Nord: “Milano ti aspetta”

    La lunga giornata del ritorno di Romelu a San Siro con la maglia della Roma è già iniziata… 

    Dai 30 mila fischietti vietati alla app che li simula, e ora ecco il primo striscione: sarà una lunga giornata il ritorno di Romelu Lukaku, con la maglia giallorossa, nello stadio che lo ha osannato e dall’estate scorsa lo detesta. Già all’alba è apparso il primo messaggio della Curva Nord, appeso a un ponte: “Infame schifoso! Milano ti aspetta”. Non c’è il nome di Lukaku, ma il riferimento è al comunicato che uno dei leader degli gli ultrà nerazzurri pubblicò dopo le parole di Romelu: “Un giorno racconterò tutto”, come a dire che dietro al divorzio con l’Inter ci fossero retroscena non ancora svelati.  LEGGI TUTTO

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    Oggi i fischi, ieri 39 gol: quando San Siro era casa Lukaku

    Nelle tre stagioni nerazzurre alla Scala del Calcio ha firmato 39 delle sue 78 reti. Implacabile nell’anno dello scudetto con Conte, nel 2022-23 è stato lui a regalare il passaggio ai quarti stendendo il Porto

    Lo fischieranno, questo lo ha messo in preventivo da tempo, da quando la scorsa estate ha deciso di voltare le spalle all’Inter e ai suoi tifosi. Romelu Lukaku, però, non è intimorito dal trattamento che riceverà oggi a San Siro. Anzi… Il Meazza è uno stadio che gli piace tanto e lo ispira. Lo dicono i numeri: sui 78 gol segnati con la maglia nerazzurra, la metà li ha firmati alla Scala del Calcio. Un impianto dove la gente di fede interista lo ha fatto sentire un Re e lo ha incoronato successore di Mauro Icardi. Gli era stato anche perdonato il primo tradimento, quello del 2021 per tornare al Chelsea. Il secondo… no.

    IMPLACABILE—  Nell’anno dello scudetto 2020-21, con Antonio Conte in panchina, il belga a San Siro è stato una sentenza: lì ha firmato 16 dei suoi 24 gol in campionato, decidendo i match contro Torino, Napoli, Spezia, Sassuolo e Lazio, ma battendo il portiere avversario anche contro Fiorentina, Milan, Bologna, Crotone, Benevento, Genoa, Roma e Udinese. Al Meazza ha disputato in tutto 69 partite, comprese le 4 in casa del Milan (3 in campionato e una in Champions). In tutto, come detto, alla Scala del Calcio ha segnato 39 gol: 30 in Serie A, 5 in Champions, 1 in Europa League e 3 in Coppa Italia. Tra le reti in Europa da ricordare quella del 2022-23, nell’andata degli ottavi con il Porto, una zampata che è risultata decisiva per passare il turno. 

    IBRA E MURALES—  A San Siro, vestito di nerazzurro, Big Rom si sentiva invincibile e ha avuto il coraggio di sfidare anche Ibrahimovic, suo ex compagno al Manchester United. Memorabile il testa a testa (con tanto di offese e minacce) tra i due nei quarti di finale di Coppa Italia: era il 26 gennaio 2021 e in quel match lo svedese (poi espulso per doppia ammonizione) sbloccò il risultato (1-0), il belga pareggiò su rigore (1-1), prima della prodezza su punizione di Eriksen all’ultimo minuto del recupero (2-1). Il duello tra Zlatan e Romelu è finito anche su un murales vicino a San Siro, ma a Big Rom ne era stato dedicato anche un altro (grandissimo; con lui di spalle che rivolge le braccia e lo sguardo al cielo dopo un gol), poi cancellato dopo il primo tradimento, nell’estate 2021. La passata stagione non ha fatto in tempo a guadagnarsi un altro murales perché è stato spesso infortunato e ha chiuso a quota 14 centri, 6 dei quali al Meazza. Lo stadio che lui faceva vibrare con i suoi gol e che oggi lo fischierà senza pietà. LEGGI TUTTO