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    Napoli-Milan e quel pezzo di Champions che passa… da Empoli

    Krunic, Bennacer, Di Lorenzo, Zielinski e Mario Rui sono tutti legati dalla gavetta nel club toscano prima del grande salto ai vertici della A e in Europa Il filo conduttore è una gavetta al Castellani che mette insieme tasselli di passato. Cinque uomini del quarto di Champions tra Milan e Napoli hanno in comune un passaggio a Empoli prima del grande salto. LEGGI TUTTO

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    Non solo Bologna: tutti gli episodi arbitrali che al Milan non vanno giù

    La polemica nel dopo gara di Bologna accende i social e il tifo rossonero. Stavolta, a sorpresa, le prime parole sono state di Stefano Pioli: “Gli episodi possono determinare il risultato finale”, il suo commento in seguito all’1-1 del Dall’Ara, con riferimento a due momenti dei 90’ contro i rossoblù. Il primo è il contatto Soumaoro-Rebic, nel primo tempo. Nella ripresa, è invece il braccio di Lucumi in area emiliana a suscitare reazioni. “Non era attaccato. Mi dispiace che gli arbitri non abbiano giocato a calcio, il regolamento lo sanno comunque meglio di me, ma il mani era rigore”. Una questione di decisioni arbitrali dubbie, che soprattutto nelle ultime settimane ha fatto discutere (e arrabbiare parecchio) il tifo rossonero. LEGGI TUTTO

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    Chi è Barbieri, il predestinato che duellava con CR7

    Per avere il terzino che oggi debutterà in Serie A la Juve ha dovuto vincere la concorrenza di Milan e Atletico. Quando era a Novara in amichevole dalle sue parti c’era Ronaldo, e lui… Non sarà stato facile, specie da giovanissimo (e non è che adesso sia già grande) convivere con la nomea del predestinato. In giro per campi Tommaso Barbieri si prendeva i complimenti di tutti e quasi la promessa che sarebbe prima o poi arrivato (chissà dove…) da chi lo vedeva all’opera, con un pallone tra i piedi, dentro un rettangolo di gioco. LEGGI TUTTO

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    Garlaschelli: “Sgangherati fuori e uniti in campo, la mia Lazio. Sarri? Meno padrone del gioco, ma se vince…”

    Uno degli eroi dello scudetto del 1974: “La squadra era divisa ma la domenica come per magia tutti dalla stessa parte, merito di Maestrelli. Quest’anno mi aspettavo un gioco più divertente ma siamo secondi, cosa volere di più?”Il suo nome è ancora nel cuore di ogni laziale. Renzo Garlaschelli, dieci stagioni (dal ’72 all’82)e uno scudetto (il primo del club, nel 1974) in maglia biancoceleste, quando ci pensa sorride. “Sono ancora un tifoso, quello che di buono ho fatto nel calcio l’ho fatto con quella casacca addosso”. A fine carriera è tornato a Vidigulfo, paesino del pavese di poco più di seimila anime dove è nato 73 anni fa. “A Roma non torno quasi più, però le partite me le vedo. Non sono un tecnico ma il calcio è il calcio, per noi vecchietti guardare una bella partita e poi filare a nanna è il massimo…”. LEGGI TUTTO