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    Spenti alla Roma, brillanti al Toro: così Radonjic e Sanabria sono diventati stelle

    Arrivarono nella Capitale a distanza di un anno, ma nonostante le aspettative in giallorosso non hanno reso. Adesso fanno le fortune dei granata di Juric che li ha rivitalizzati Uno arrivò a Roma nell’estate del 2014, l’altro in quella successiva. Entrambi, però, vennero presi dalla Roma quasi in contemporanea, “prestati” altrove, senza però mai trovare in giallorosso i giri giusti del motore. E la Roma se la ritroveranno davanti domani, con la maglia del Torino, proprio dove invece hanno trovato la giusta consacrazione, un piccolo grande Eldorado. Il primo è Tonny Sanabria, il bomber di Juric che in questo 2013 ha segnato 6 gol in 13 partite, quasi uno ogni due. L’altro è Nemanja Radonjic, che proprio nelle ultime tre partite (Lecce, Napoli e Sassuolo) è tornato a godere la fiducia dell’allenatore croato, partendo sempre titolare. LEGGI TUTTO

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    Gol, milioni e gossip: Beckham e Victoria, l’amore scritto su un biglietto

    Lui era il faro del Manchester United, lei una delle Spice Girls: da 24 anni sono l’oggetto dei desideri del gossip. Ma tutto iniziò davanti alla tv, con David che dice a Phil Neville: “Io questa voglio sposarla” Belli, bravi, già ricchi e già famosi, David e Victoria furono l’esempio che le favole, quelle con il lieto fine, erano (e sono) sempre possibili. Magari non frequenti, soprattutto in un mondo che sembra girare vorticosamente su se stesso come fosse impazzito, però l’ipotesi continua a reggere nonostante l’avanzare del tempo. LEGGI TUTTO

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    Sentimenti, Ungaretti e quel Lazio-Juve bello come una poesia

    Nel 1948, in un’Italia che stava cercando di rinascere dopo la guerra, il portiere della Juve fu protagonista di una delle migliori partite in carriera. Con un tifoso d’eccezione in tribuna, il grande poeta La guerra si era portata via sogni e speranze. Non c’erano da ricostruire soltanto le città, le strade, i ponti, i palazzi, le case, ma persino le anime della gente. Anzi: soprattutto le anime. E quella primavera del 1948, dopo che due anni prima il popolo aveva detto no alla monarchia e sì alla repubblica, diventava il momento decisivo per giocarsi il futuro. LEGGI TUTTO

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    Francesca Mantovani: “Vialli intelligente, bello e simpatico. Ma con un male più cattivo del mio”

    I ricordi della figlia di Paolo, presidente della Samp scudetto. Domani si gioca la sfida tra i blucerchiati e la Cremonese, le squadre del cuore del grande bomberDal nostro inviato Sebastiano Vernazza7 aprile
    – GENOVA Il molo dell’Amicizia, a Quinto, nella Genova di Levante, si è tinto di blucerchiato, è diventato un memoriale di sciarpe e bandiere dedicato a Luca Vialli. Qui è stata girata l’ultima scena de “La bella stagione”, il docu-film sulla Sampdoria dello scudetto. Vialli e Roberto Mancini camminavano sorridenti, sul mare. Qui Vialli e Mancini abitavano, quando giocavano nel Doria degli anni Ottanta, e qui sono stati ripresi per l’ultima volta insieme, di lì a poco Vialli se ne sarebbe andato, al fondo di cinque anni di resistenza a un male infimo, un tumore al pancreas dei più aggressivi. LEGGI TUTTO

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    Kaladze: “Leao devastante, io milanista per sempre, ma Kvara è un'icona per la Georgia”

    L’ex difensore, oggi sindaco di Tblisi, capitale del suo Paese, ricorda le sue sfide di Champions e parla del campione del suo Paese e uomo simbolo del Napoli di SpallettiDa una parte un giocatore diventato in fretta simbolo della sua nazione, dall’altra la squadra con la quale ha vinto tutto, e alla quale è rimasto molto affezionato. Inutile chiedergli di scegliere: da questo punto di vista, Kakha Kaladze è un muro di gomma e non fa LEGGI TUTTO

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    Zoro e il razzismo: “Stadi da chiudere agli imbecilli. Mai pentito del mio gesto…”

    L’ivoriano, quando giocava nel Messina (era il 2005), minacciò di abbandonare il campo per gli insulti razzisti subiti dai tifosi dell’Inter: “È un problema di cultura”Il primo squillo va a vuoto, il secondo pure, ma dopo una decina di minuti richiama lui, scusandosi. “Sono alle prese con un progetto legato alla mia fondazione, ma quando arrivano chiamate dall’Italia rispondo sempre”. Merito di dieci anni di calcio tra Messina e Salernitana, sul mare, tra Serie B e Serie A. Marc Zoro risponde dalla Costa d’Avorio e purtroppo sa già di cosa parleremo. LEGGI TUTTO

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    Sousa l'interista: da Ronaldo e lo scudetto sfiorato alle amarezze in panchina

    L’allenatore della Salernitana ritrova la squadra con cui ha giocato dal 1998 al 2000, andando vicino a vincere il titolo, ma senza essere mai protagonista Quando Paulo Sousa arriva all’Inter – sessione invernale del mercato, gennaio 1998 – la squadra di Gigi Simoni è prima in classifica, Ronaldo sta facendo il Fenomeno e Massimo Moratti in tribuna a San Siro gongola, raccoglie applausi e dopo ogni partita – tornando a casa – pensa che sì, questo è l’anno buono. LEGGI TUTTO

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    Dribbla, contrasta, lancia: così Tonali è tornato super

    Il centrocampista rossonero è di nuovo ai suoi livelli, migliorato in quasi tutte le statistiche. Contro l’Empoli una sfida da deja vu con CambiaghiStavolta le richieste a Santa Lucia sono diverse. Sandro Tonali ha 22 anni, gioca a calcio ed è il leader del Milan, ma ogni tanto si ricorda ancora di quando scrisse su un foglio di voler fare il calciatore. Aveva 10 anni e si divertiva a parlare dei suoi sogni con nonna Gina, faro da sempre. “Scrivi tutto a Santa Lucia”, diceva lei. E Sandro ubbidiva. “Mi sai dire se diventerò un calciatore?”. LEGGI TUTTO