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    Inter al lavoro per il dopo Skriniar: tutti i nomi sul taccuino

    Gli uomini mercato nerazzurri al lavoro: Demiral è già nel mirino dall’anno scorso, ma altre due piste portano in Spagna e in Austria..Tra una visita iper-specialistica in Francia, organizzata nei dettagli e benedetta dal Psg e le cure naturalmente prescritte dallo staff interista a Milano, Milan Skirinar scolora nell’orizzonte nerazzurro. Il club non sa ancora quanto i guai alla schiena potranno consentirgli di essere in battaglia in un aprile di fuoco: meglio allora pensare già al dopo. LEGGI TUTTO

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    Alla scoperta di Camarda e Mosconi, baby bomber luccicanti di Milan e Inter

    A 15 anni incantano nei campi di tutta Italia giocando come “sotto età”, con il tratto comune dei gol a grappoli con cui trascinano le rispettive squadre: già stabili nel giro delle nazionali giovanili, promettono di essere protagonisti della Primavera che verràMichele Antonelli – Matteo Nava24 marzo
    – MilanoLa città è la stessa, la sponda del Naviglio è quella opposta. Ma ad accomunarli c’è la stessa voglia di spaccare il mondo a suon di gol. Camarda e Mosconi illuminano i settori giovanili di Milan e Inter, lacerano le difese avversarie con disarmante puntualità e mirano a essere gli uomini copertina delle formazioni Primavera del futuro, poi chissà. LEGGI TUTTO

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    Old but gold: da Ibra a Brady, quando l’età è solo un numero

    Le carriere infinite di alcuni grandi campioni. Fame, determinazione, dedizione totale e una sola motivazione: l’amore per lo sport “Old but gold”, vecchio ma comunque di valore. “Gallina vecchia fa buon brodo”, “non è mai troppo tardi”, “mai dire mai” e così via: chi più ne ha, più ne metta. Le frasi fatte sulla vecchiaia sono potenzialmente infinite e le abbiamo sentite talmente tante volte da fargli quasi perdere di qualsiasi significato. Eppure, la saggezza popolare non dice cose banali, dice cose semplici che, lette tra righe, in un modo o nell’altro, finiscono sempre con l’insegnarti qualcosa. E anche qui, ovviamente, non si fa eccezione. Prima discriminante è, nello sport, è la relatività del tempo. Ci sono discipline in cui si è vecchi a 25 anni, altre a 35, altre ancora a 50. E ad ogni modo, anche nel caso di queste ultime, per esempio, una volta finita la carriera, non è più possibile essere considerati vecchi, perché di strada da fare dopo, ci si augura, ce ne dovrebbe essere ancora molta. Ma se dovessimo proprio scegliere il detto che, meglio di tutti gli altri, descrive il rapporto tra lo sport di alto livello e il tempo che passa è l’inossidabile “chi ha il pane non ha i denti”. LEGGI TUTTO

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    Il rebus del 9: mancano i centravanti ma nessuno li costruisce

    Non è solo il c.t. Mancini ad avere poche opzioni. Tolto il Napoli, molti devono risolvere il problema offensivo: dall’Inter alla Lazio, fra errori di valutazione e giocatori “vecchi” ma dalle giovanili non arriva nulla L’argomento centrale, per quanto riguarda la Nazionale, è da tempo uno solo: la caccia al centravanti. È stato sottovalutato Immobile che – come è successo a tanti grandi giocatori – viene criticato quando c’è per poi accorgersi della sua importanza quando non c’è. È poi cominciata la girandola, fino ad arrivare a Retegui, catapultato in campo dopo appena tre giorni di allenamento con i compagni. E di cui si parla insistentemente in queste ore, perché il gol al debutto gli ha comunque regalato un posto in copertina. LEGGI TUTTO

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    Dalla foresta alla gloria, fino a Torvaianica: Elza e Garrincha, amore maledetto

    Galeotta fu la chiamata del Brasile alla cantante per il Mondiale 1962: il “passerotto” di Pau Grande lasciò per lei la moglie e 7 figli. Una storia che fece impazzire i rotocalchi, passata per Roma e devastata dall’alcol Venivano entrambi dalla miseria e dalla disperazione, ne portavano le cicatrici sulla pelle. Erano memorie del passato che la gloria del presente avrebbe dovuto allontanare per sempre, ma dal dolore, quando ce l’hai dentro, non ti separi mai. E così fecero loro due: impararono a convivere con i fantasmi che li tormentavano, di giorno e di notte, e cercarono di domarli con il talento di cui madre natura li aveva dotati. A lui bastava buttare un pallone tra i piedi per vederlo sorridere. A lei, invece, s’illuminavano gli occhi quando poteva prestare la sua voce roca a una musica, e quel timbro scuro, quasi soul, tanto la faceva assomigliare a una cantante di jazz. Il loro successo, considerando le loro radici, era una specie di miracolo: un risarcimento che il destino aveva concesso dopo tanti patimenti. LEGGI TUTTO

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    La Serie A, la neuropatia, un anno e mezzo fermo. Ma ora la Juve riabbraccia Peeters

    Gli esordi con Sarri e Pirlo, poi nel novembre 2021 la malattia. Ma in questi giorni il centrocampista belgaha ripreso ad allenarsi con la Next Gen Quando lasciò la Juve nell’estate 2021 sembrava davvero pronto per spiccare il volo. Il passaggio in seconda squadra lo aveva trasformato: Daouda Peeters veniva considerato in quel momento uno dei prodotti più interessanti venuti su dall’Under 23. E in effetti anche il primo periodo allo Standard Liegi, in prestito, aveva dato segnali confortanti circa la sua potenziale crescita ad alto livello. A fermarlo poi qualcosa di molto più grande: una neuropatia. Che lo ha costretto a rimanere lontano dai campi per diverso tempo, circa un anno e mezzo. LEGGI TUTTO

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    Da Mulattieri a Esposito, la colonia interista alla base dell'Italia Under 21

    È il maggiore dei fratelli Esposito. A differenza di Sebastiano (ora al Bari) e Francesco Pio (ancora in Primavera), non è più di proprietà dell’Inter: finalmente a gennaio è approdato in Serie A, allo Spezia, in prestito dalla Spal. Ma è anche quello con il curriculum azzurro più solido: 9 presenze con l’Under 21, di cui è uno dei titolari a centrocampo, oltre all’esperienza con l’Under 20 con cui ha raggiunto la semifinale mondiale. La sua posizione è di mediano davanti alla difesa, per lui impazzisce Daniele De Rossi, al quale Salva si ispira e che è stato suo allenatore per un breve periodo a Ferrara. LEGGI TUTTO

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    Svezia-Belgio, Ibra e Lukaku 788 giorni dopo ancora contro: cos’è cambiato da quel testa a testa

    Stasera Zlatan e Big Rom si ritrovano faccia a faccia, nel gennaio 2021 il loro scontro epico in Coppa Italia tra insulti, voodoo e cartellini è entrato nella storia. E da allora nessuno dei due è stato lo stessoMatteo Nava – Francesco Pietrella24 marzo
    – MilanoA Solna si gioca Svezia-Belgio: Zlatan Ibrahimovic contro Romelu Lukaku, capitolo 8. Che poi assomiglia tanto al primo, perché è all’Europeo del 2016 che i due giganti dell’attacco si sono incrociati per la prima volta all’Allianz Riviera di Nizza con le proprie nazionali: poi un paio di sfide in Premier League, una stagione da compagni al Manchester United e i quattro derby di Milano. Tra questi, il quarto di finale di Coppa Italia del 2021 in cui i due leader si presero la scena a fine primo tempo: insulti, riferimenti alle madri e ai riti “voodoo” e un testa a testa da ring di wrestling più che da Scala del Calcio. LEGGI TUTTO