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    Arvedi, il Signor Cremonese: “Siamo magici, anche quando non vinciamo”

    Il presidente onorario festeggia il 120° compleanno del club: “L’entusiasmo dei tifosi va al di là dei risultati. La seminale di Coppa Italia? Un traguardo storico”Oggi è il compleanno della Cremonese, fondata in una trattoria il 24 marzo 1903: 120 anni di storia, otto campionati in A, un trofeo anglo-italiano vinto a Wembley, decine di calciatori lanciati ad alti livelli, riassumibili in Cabrini&Vialli. Con Giovanni Arvedi, proprietario e presidente onorario del club, cavaliere del lavoro ma soprattutto cremonese doc, di nascita, ripercorriamo un’avventura tutta grigiorossa. LEGGI TUTTO

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    Highlander Lima, l'unico più anziano di Ibra: “Ecco perché nemmeno lui mi batterà”

    Il capitano di Andorra ha 43 anni e ha la striscia più lunga nella storia delle nazionali: sempre in campo dal 1997 al 2022: “Ma a fine anno smetto. E se Zlatan avesse giocato qui…,”Orgoglio e ironia. Ildefons Lima lo dice così: “Il mio è l’unico record che Ibra non batterà”. E se la ride. “Ilde” ha 43 anni ed è il capitano di Andorra, dove gioca da 24 stagioni di fila. “La prima volta che ho indossato la maglia della nazionale era il 1997… e ho pure segnato”. Diverte e si diverte. Tra le nazionali è l’unico giocatore di movimento più anziano di Zlatan in attività. Ha giocato anche cinque anni con la Triestina, tra Serie B e Lega Pro. Risponde in italiano, colleziona maglie, in carriera ha affrontato i giocatori più forti del mondo. Tranne Ibra. LEGGI TUTTO

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    È un leader oppure no? Barella e i nervi a fior di pelle

    Indispensabile per Inzaghi, incisivo in zona gol, ma certi episodi suscitano dubbi sul suo status nel gruppo InterQuando a febbraio Nicolò Barella ha spento 26 candeline è stata l’occasione perfetta per fare una breve ricerca e accorgersi che pochissimi calciatori, nei top campionati europei, sono stati in grado di accumulare statistiche simili: oltre 300 presenze da professionista, più di 25 gol in carriera e quasi 50 assist complessivi. E a tutto questo si aggiunge anche la sua presenza fissa in Nazionale, tanto che nella gestione di Roberto Mancini il centrocampista è secondo soltanto a Leonardo Bonucci in quanto ad apparizioni e terzo negli assist dietro Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. LEGGI TUTTO

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    Un tir sbanda, l’auto brucia: la tragica fine dell’uomo con la dinamite nei piedi

    1979: un momento personale difficile per un ex talento, la mano tesa di un amico, le vacanze in Liguria. Poi il ritorno diventa tragedia. E il Trap accorre in lacrime Autostrada dei Fiori, nel tratto tra Andora e Albenga sulla riviera ligure. Un autoarticolato proveniente dalla Francia sbanda, sfonda il guardrail e finisce nella carreggiata opposta. Alla guida c’è un giovane uomo di ventisette anni, Gino Longo. Sono le 11.30 del 17 aprile 1979, un martedì. Sono i giorni di Pasqua, gli italiani hanno preso d’assalto le località di mare, lungo tutta la Penisola il traffico è molto intenso. L’autoarticolato si impenna, sbatte addosso a una Alfetta e poi si ribalta su una Fiat 130 coupé. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, scudetto e capocannoniere: farebbe meglio di Maradona

    Fra gli azzurri nemmeno a Diego è riuscito il bis nella stessa stagione. Sarebbe anche il primo cannoniere africano in AFra i tanti record che Victor Osimhen sta abbattendo a suon di gol e prestazioni straordinarie ce n’è uno assolutamente unico per Napoli. A meno di clamorose sorprese sarà il primo azzurro in assoluto a vincere scudetto e titolo di cannoniere in Serie A. Infatti da Diego Armando Maradona a Edinson Cavani a Gonzalo Higuain – gli altri ad aver vinto la classifica marcatori con la maglia del Napoli – nessuno ha vinto il titolo. O almeno Maradona ha alternato le cose senza centrare la doppietta. E sarà anche il primo calciatore africano a vincerlo: nemmeno grandi attaccanti come George Weah e Samuel Eto’o ci sono riusciti con il Milan e l’Inter. E proprio con la doppietta di domenica Victor ha eguagliato a 21 reti il miglior campionato del camerunese in nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Abraham smarrito, e questa Roma non lo aiuta: gli scenari per l’estate

    Appena due partite da titolare nelle ultime sette, ma soprattutto l’impressione di un calciatore oramai scarico, anche sfiduciato, di sicuro non felice. Nonostante Mourinho lo abbia anche incensato nel momento del bisogno, quando nella vittoria contro la Juve Tammy dalla panchina ha esultato come se avesse segnato lui. La realtà, però, ci dice poi che Abraham quest’anno ha deluso. E lo ha fatto anche nettamente, soprattutto se il suo rendimento viene confrontato con quello della scorsa stagione. Solo che la questione è sostanzialmente un’altra: conviene davvero mettere da parte Abraham? LEGGI TUTTO