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    Idea: uno scambio Pogba-Verratti. I silenzi di Mou, Fonzie nel pallone

    L’italiano criticato in Francia, il francese in Italia: e se Juve e Psg… Lo Special si sente braccato. Come l’orso MJ5 Marco Verratti mercoledì l’ha combinata grossa. Ha perso palla durante un ricamo suicida nella propria area di rigore, pressato da due avversari, e ha innescato il vantaggio del Bayern Monaco che già aveva vinto a Parigi. Di fatto, il nostro centrocampista ha spento anche l’ultima fiammella di speranza, a mezz’ora dal termine dell’incontro. Paris Saint Germain eliminato come sempre dalla Champions League. LEGGI TUTTO

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    I numeri dietro Thiaw: perché è il difensore Under 21 migliore d'Europa

    In un confronto con i top europei del suo ruolo come Gvardiol, Timber o Badiashile, il tedesco è al vertice di quasi tutte le statisticheIl manifesto dell’aggressività di Malick Thiaw è in un frame di Tottenham-Milan, minuto 25. Lenglet alza la testa per impostare, Kane viene a prendere il pallone a centrocampo e il tedesco gli sta addosso. La punta cerca di scrollarselo di dosso, ma non c’è verso. Thiaw segue l’inglese e lo spinge a girare il pallone sull’esterno. Una versione milanista del “te como” di Martinez, tradotto in “ti mangio”. Una sorta di “tu non puoi passare” versione pallone. LEGGI TUTTO

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    The dark side of Spalletti: cosa c’è dietro il boom di Rrahmani

    Il centrale kosovaro, recuperato dopo il buio dell’era Gattuso, sembra un altro. Perché il Napoli non è solo Kvara e Osimhen, è anche un metodo che prende chi non brilla e lo porta a brillare Sono pochi minuti (quelli di Jack Raspadori) e tante coccole: è il futuro della Nazionale. Qualche minuto in più per Elmas (e numeri eccezionali, medie al livello dei due fenomeni Kvara e Osimhen) e addirittura c’è la confessione del senso di colpa: se mi chiede perché non gioca di più, non saprei cosa rispondere. Attimi per Gaetano e Zerbin, ma la carezza arriva: ci tengo, mi assicurano una profondità della rosa. Ci sono quelli come Simeone che invece, se gli dai 7 minuti, gli sembrano 700, vivono una partita eterna, la palla è sempre in gioco. A lui non c’è bisogno di dire niente, per lui non servono messaggi. Ogni tanto a Luciano Spalletti tocca parlare degli altri, di altro. È difficile tenere il discorso su quello che ormai è evidente, luminoso, magnifico. LEGGI TUTTO

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    Yildiz inquieto? Il piano Juve per il gioiello della Primavera

    Tra voci di un “mal di pancia” e il desiderio di entrare in pianta stabile nella Next Gen, il trequartista turco scalpita. Ma i bianconeri hanno un programma per il suo futuro Quando la Juve ha capito che c’era uno spiraglio – seppur minimo – per soffiare Yildiz al Bayern Monaco, l’estate scorsa, ha deciso di andarci dentro con tutte le sue forze. Alle prime spedizioni tedesche ne sono seguite alcune specifiche, un blitz che si è concretizzano nel giro di ore: quelle decisive per strappare il sì del ragazzo, della sua famiglia e dei suoi agenti, anticipando così la concorrenza di altri club che avevano annusato il grande colpo allo stesso modo. Kenan ha scelto la Juve perché – tra le varie opportunità prospettate per il suo futuro – a Torino avrebbe potuto sfruttare il trampolino della Next Gen. LEGGI TUTTO

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    Non solo Krunic: quando Pioli s’inventa i titolari vincenti

    Dopo la qualificazione ai quarti di Champions, Paolo Maldini lo ha ribadito anche con un pizzico d’orgoglio: “Krunic? È stato investito da polemiche i primi 2-3 anni, ma abbiamo creduto in lui ed è di livello superiore. Deve ancora fare quel salto che potrebbe fare, ma sono tanti gli esempi di giocatori che hanno dato tanto e che all’inizio sono stati criticati”. Approdato a Milanello nell’estate 2019, il bosniaco ha risolto i problemi di formazione di Pioli più di una volta. Trequartista, mezzala, esterno, incursore, playmaker, mediano di rottura e addirittura terzino. Gregario affidabile di una squadra cresciuta un passo alla volta nell’ultimo triennio, fino al G8 d’Europa. Con 20 presenze stagionali (5 volte su 7 titolare in Champions, con gol contro il Salisburgo) è l’emblema della vittoria delle idee. Non l’unico. LEGGI TUTTO

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    Cali motivazionali e gioco leggibile: naufragio Inzaghi

    L’Inter ha perso il 30 per cento della gare giocate in stagione: troppe per ipotizzare una stagione di vertice. Ecco quali sono i capi d’accusaI numeri descrivono un mezzo naufragio, l’Inter ha perso quasi il 30 per cento delle partite fin qui giocate in stagione, per la precisione il 27,78 per cento, 10 sconfitte su 36 match. Otto scivoloni in campionato e due nella fase a gironi della Champions, contro il Bayern, 2-0 per i tedeschi sia all’andata sia al ritorno. LEGGI TUTTO