consigliato per te

  • in

    Pioli e Gasperini, dentro una sfida lunga 35 anni

    I tecnici di Milan e Atalanta si incrociarono la prima volta da giocatori in un Pescara-Verona del 1988 e da allenatori in un Crotone-Modena del 2004: aneddoti e filosofie di due uomini contro Di quei due scialbi incroci resta poco. Nessun gol, qualche cronaca, un paio di vecchi tabellini sbiaditi. Pioli contro Gasperini inizia trentacinque anni fa, ma di mezzo non ci sono panchine e nemmeno scontri tra Milan e Atalanta con vista Champions League. I due mister si affrontano la prima volta il 30 ottobre 1988: all’Adriatico, tra il Pescara del Gasp e il Verona di Pioli l’atto primo della sfida infinita termina 0-0. LEGGI TUTTO

  • in

    Claudio Sala: “Pressing e furore da vero Toro. E Miranchuk darà la scintilla”

    La leggenda granata: “Questa maglia significa sofferenza e compattezza: pesa sempre tanto. La Juve è ferita nell’orgoglio, forse ancora più pericolosa perché non può sbagliare nulla” Tu chiedigli cosa sono i derby e… Claudio Sala, una leggenda granata, il Poeta del gol, ti risponderà. “Il derby non è solo una partita, è un concentrato unico: vincere i derby significa far felice la nostra gente, anche se nel prosieguo della stagione la Juventus lotterà per obiettivi più importanti del Toro”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ibra, Prisco, striscioni offensivi, liti in Lega e il vaffa di Moratti: Inter e Milan, quante liti

    Qui l’elenco è lungo perché le due milanesi di giocatori se ne sono contesi parecchi. C’era un periodo in cui, per motivi di bilancio (leggi plusvalenze: parola adesso “bandita” dai dizionari calcistici…) si scambiavano calciatori con vantaggi che, dal punto di vista tecnico-tattico, sono stati soprattutto di Berlusconi e Galliani (hanno preso dai cugini Seedorf, Pirlo e Simic solo per fare tre esempi di elementi chiave per ottenere tanti successi), ma le operazioni pensate da una squadra e poi concluse dall’altra sono diverse. Ibrahimovic è forse la più nota: Zlatan nel 2006 aveva deciso di lasciare la Juventus dopo lo scoppio di calciopoli e il Milan aspettava solo l’esito positivo del preliminare di Champions contro la Stella Rossa per presentare l’offerta giusta. L’Inter giocò d’anticipo e chiuse l’affare aggiudicandosi il fuoriclasse svedese. LEGGI TUTTO

  • in

    Causio: “Juve, ci pensa Vlahovic. Ma con me farebbe più gol”

    L’ex ala bianconera: “Di Maria fenomenale, però nella Juve del ‘77 sarebbe stato fuori” “Di Maria ha vissuto tanti derby in carriera, non ha bisogno di consigli. Uno glielo do comunque: contro il Toro, martedì, giochi come a Nantes!”. L’assist è di Franco Causio, ala della Juve dal 1970 al 1981 e campione del Mondo con l’Italia 1982 . LEGGI TUTTO

  • in

    Soriano: “Per il Bologna mi riduco l’ingaggio. Occhio Inter, magari facciamo il bis”

    Il centrocampista rossoblù: “Con l’Inter si può ripetere la partita dello scorso anno. Mi manca il sorriso di Sinisa” “L’Europa? Ora non ci pensiamo: ma il calcio è strano eh…”. Talmente strano che Roberto Soriano, capitano del Bologna, è tornato al gol dopo 706 giorni e a emozionarsi davanti al docufilm “We are one”, cinque puntate su Dazn dedicate ai rossoblù 2021-22 e in cui Sinisa Mihajlovic è capomastro di una squadra speciale e che speciale continua ad esserlo anche oggi con Thiago Motta. “Quel sabato è stato pazzesco, un concentrato di coincidenze: ho segnato alla Samp che è l’altra mia squadra del cuore con il Bologna. Prima di parlare in tv mi è stato ricordato che due giorni dopo sarebbe stato il compleanno di Sinisa. E così sono esploso. E ho pianto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Mourinho lo sciamano ripete il rito. E l’Olimpico si riempie

    Giovedì contro il Salisburgo diciassettesimo sold out su diciotto partite casalinghe nel 2022-23: l’unica “bucata” Roma-Genoa di Coppa Italia per la miseria di poche decine di biglietti. Superato il milione di spettatori José magari non ci crederà (pazienza, problema suo, in cuor suo sa che è così), ma questo pezzo sarebbe uscito comunque, pari pari, senza modificare una virgola. Voglio dire, anche se la storia giovedì sera all’Olimpico fosse andata diversamente, se la leggiadra volée di Dybala si fosse stampata sul palo e se uno a caso del Salisburgo si fosse inventato a tempo scaduto una botta assassina da trenta metri, cancellando la Roma dall’Europa e facendo di Trigoria al risveglio la terra lacrimosa del latte versato, indifferente alla sorte e ai sorteggi di giornata. LEGGI TUTTO

  • in

    La lezione di Mariaclotilde: vincere non è tutto, il calcio impari dalla spadista bergamasca

    La rubrica della domenica: le grandi felici in coppa? Anche merito delle piccole. La Serie A è diventata più allenante perché tutti osano di più. La storia della Adosini Eravamo abituati a tornare da un turno di coppe sconfitti e ammaccati e a rinchiuderci nel cortile della Serie A per giocare tra noi e provare a sentirci forti. Questa volta siamo tornati in cortile euforici: tre vittorie su tre negli ottavi d’andata di Champions League; nessuna sconfitta nelle altre competizioni e complessivamente sette squadre su sette negli ottavi di finale come non accadeva dal 1990-91. Ma non solo risultati. LEGGI TUTTO

  • in

    Cardinale contro Pagliuca, modelli Usa a confronto

    Milan-Atalanta è anche la sfida tra due proprietà americane. Dagli Yankees ai Boston Celtics, ecco l’incrocio Il leprecauno entra a gamba tesa nella sfida tra Milan e Atalanta, al pari di due consonanti stampate sui cappellini di mezzo mondo. Il primo simbolo è lo gnomo irlandese sopra le casacche dei Boston Celtics, icona del basket, mentre la N e la Y di New York, reggono il mondo degli Yankees. Quella di domenica è una sfida di culture e simboli, di basket e baseball, di investitori planati in Italia per fare la rivoluzione e dare un’impronta: Gerry Cardinale contro Stephen Pagliuca, ai vertici di RedBird e Bain Capital. Le due figure di spicco di Milan e Atalanta. LEGGI TUTTO