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    Non solo Juve-Toro: da Madrid a Zagabria, quanti derby in giro per l'Europa

    Si parte dal Santiago Bernabeu per una sfida che unisce prestigio e un’atmosfera mai banale. Blancos e Colchoneros tornano a fronteggiarsi oggi alle 18.30 nel derby di Liga dopo quello di Coppa del Re che, un mese fa, ha incoronato Ancelotti ai supplementari. Ma è un derby che, almeno in campionato, si gioca in tono minore: il Real, a meno di miracoli, deve rassegnarsi al secondo posto, mentre il Cholo Simeone, che pare a fine ciclo, può lottare giusto per confermarsi fra i primi quattro di Spagna. Un occhio alla questione ordine pubblico: dopo il vergognoso manichino di Vinicius appeso dal gruppo neofascista Frente Atletico (con la scritta “Madrid odia il Real”), Dazn Spagna ha provato a calmare l’atmosfera facendo esporre uno striscione che invitava alla distensione: “Madrid ama Madrid”. Meglio. LEGGI TUTTO

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    Nella Juve fantasia non c'è solo Di Maria: Yildiz e Compagnon crescono bene

    Mentre la prima squadra si affida all’argentino, Next gen e Primavera coltivano già i fantasisti del futuro In fin dei conti il calcio è fantasia. La Juve ne è ben consapevole e, pur volendo rimanere fedele al suo pragmatismo, come da tradizione concede almeno a un giocatore chiave la libertà di fare un calcio “diverso”. Almeno così Max Allegri ha definito Angel Di Maria, quel fuoriclasse che l’estate scorsa ha voluto fortemente in squadra affinché ne diventasse il nuovo leader tecnico. LEGGI TUTTO

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    Quando Zigoni preferì il convento alla bella vita

    Su Sportweek il “giallo” del calciatore anticonformista per antonomasia: per un breve periodo la punta del Verona andò in ritiro con i frati Accelera tentando un sorpasso, all’improvviso gli compare davanti un trattore che gli taglia la strada, così per non finirci addosso sterza bruscamente. Si sente lo stridore delle gomme sull’asfalto, poi la Porsche finisce in un fosso. È di ritorno da una cena con i compagni dell’Hellas Verona, come sempre ha ingaggiato una gara e si è involato in solitudine. LEGGI TUTTO

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    Milan-Atalanta, Donadoni diviso tra un Diavolo e una Dea

    “Che orgoglio vedere la mia città e l’Atalanta da anni a questi livelli, ma io sono anche un vecchio cuore rossonero…”. L’ex c.t. ripercorre una carriera straordinaria“Tel chi el Dunadun”. Eccolo qua Donadoni. Lo aspettavano ai cancelli di Milanello e del Meazza e gli battevano le mani e poi lo sfioravano e lo accarezzavano. Era molto amato dal popolo rossonero, Roberto Donadoni. Era, negli anni Ottanta, nella Milano da bere, la “luce di San Siro”. LEGGI TUTTO

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    Luigi Meroni, storia di un mito: l'ala anticonformista del Torino che indignava l'Italia pre '68

    Giocava sulla fascia. Avrebbe compiuto 80 anni il 24 febbraio: morì a 24 investito per strada. E i granata e la Nazionale persero uno dei calciatori più eleganti, più fantasiosi e più geniali di quei tempi Viveva dentro una mansarda. Dipingeva, portava al guinzaglio una gallina, teneva i capelli lunghi. Amava una donna sposata, uno scandalo intollerabile nell’Italia del tempo. LEGGI TUTTO