consigliato per te

  • in

    Capello: “Palladino altra intuizione di Berlusconi. Anche con me non sbagliò…”

    Lanciato nel 1987 al Milan, applaude la scelta al Monza: “Il tecnico è stato bravo: ha capito cosa serviva fare in poco tempo. Ora l’impresa più grande è mantenere la tensione, la volontà, l’intensità”Silvio Berlusconi ha la capacità di “inventare” allenatori di successo. Una capacità mostrata ai tempi del Milan quando chiamò Fabio Capello a sostituire Niels Liedholm al tramonto della stagione 1986-87. Una capacità che è stata rispolverata a settembre scorso quando al posto di Giovanni Stroppa ha scelto di sistemare Raffaele Palladino sulla panchina del suo Monza. Una scelta che per adesso si sta rivelando vincente. LEGGI TUTTO

  • in

    Giovani, forti, futuri capitani: il duello tra i leader del centrocampo Barella e Tonali

    Prima Nicolò Barella, per questioni anagrafiche, e poi Sandro Tonali, ma con un curioso nome in comune: Massimo Cellino. Quando l’imprenditore lascia il Cagliari nel 2014, il centrocampista classe ’97 non ha ancora esordito – lo farà la stagione successiva con Gianluca Festa -, ma è già il talento di spicco del vivaio sardo, quello su cui si puntano gli occhi quando gioca la Primavera. È però già stato convocato da Ivo Pulga alla penultima giornata di campionato, ma il patron lo vedrà sbocciare a distanza: 112 presenze, 7 gol e 6 assist e soprattutto quella fascia da capitano nell’ultima stagione 2018-2019 a un’età in cui di solito si lotta per un posto da subentrato nel secondo tempo. Tonali, invece, viene coccolato da Cellino a Brescia, quando il classe 2000 è un vero gioiello, paragonato ad Andrea Pirlo più per la capigliatura che per le caratteristiche di campo: esordio in Serie B a 17 anni e 3 mesi con Roberto Boscaglia, in tutto 89 presenze , 6 gol e 16 assist in tre stagioni da professionista. LEGGI TUTTO

  • in

    Dalla famiglia ai Friedkin, tutti i personaggi della saga Zaniolo

    Il padre di Nicoló, che tra poco più di un mese compirà 50 anni, è da sempre una delle figure più importanti nella vita dell’attaccante. Con un passato da calciatore, ha seguito il figlio durante la sua avventura nella Capitale per restargli vicino. A differenza del resto della famiglia, sembra distante dal mondo dei social network. Da quando è scoppiato il “caso” legato al numero 22, ha sempre evitato le luci dei riflettori. LEGGI TUTTO

  • in

    Stranieri di charme e difensori di stile: la storia dei capitani del derby

    I campioni di entrambe le squadre hanno pianto, gioito, entusiasmato. Da Liedholm e Angelillo a Maldini e Zanetti, cronistoria di calciatori-icone Inter-Milan, il Derby. Passione e fantasia, storie e leggende. Il derby è anche, spesso, un gioco delle bandiere. E dei signori Capitani. Domani sera aprono la nuova elegante sfilata Lautaro, un Toro campione del Mondo, e Calabria, un Mulo (direbbe l’immenso paròn Rocco) campione d’ Italia. Belli, seri, con il loro slanci, i loro tormenti e le loro mani sul cuore. Sono freschi capitani e ancora giovani, bei “fioeu”, dicono a Milano, ma già con il segno del comando, leader in campo come capi indiani.Molti grandi campioni hanno attraversato il Derby. Si sono incontrati e scontrati, sono entrati per sempre nella luminosa galleria rossonerazzurra. LEGGI TUTTO

  • in

    “Quella volta che io e Spalletti fermammo Maradona”

    L’ex compagno del tecnico del Napoli ai tempi dello Spezia racconta la partita contro Diego nel 1988: “Non gli risparmiammo le botte, ma lui sorrideva. Luciano era uno che voleva sempre migliorare, ma non pensava ad allenare…”Quel giorno di agosto del 1988 Luciano Spalletti – che indossava la maglia dello Spezia – si ritrovò contro un certo Diego Armando Maradona: si giocava la Coppa Italia e il Napoli sfidò la formazione ligure a Livorno (con sommo rammarico dei sostenitori spezzini, privati di quella grande occasione in casa propria). Il Napoli vinse 3-1 contro la squadra del suo attuale allenatore con Maradona autore della punizione che generò una delle due reti di Carnevale (l’altro gol azzurro lo siglò Francini) e di un paio di giocate sensazionali. LEGGI TUTTO

  • in

    Il derby di domani: i ragazzi di Milan e Inter si raccontano tra sogni, speranze e passioni

    Siamo stati nei vivai dei due club insieme ai giovani che immaginano di giocare un domani la sfida dei grandi. Calciatori di 14-15 anni a metà tra ideali e un sano realismo: “Qui sto realizzando un sogno non solo mio, ma pure di mio padre” In anteprima esclusiva, il centrocampo dell’Inter domani sera nel derby: da destra a sinistra, schierati a rombo, Barella-Brozovic-Calhanoglu-Virtuani. Come dite? Brozo è infortunato e non recupera? Giusto, avete ragione. Ma il resto vi torna? No? Avete ragione due volte. Però, se è vero che i sogni son desideri, provate a pensare quanto più vividi e credibili siano a 15 anni, l’età in cui tutto ti sembra possibile e senti di avere il mondo nelle mani. LEGGI TUTTO