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    Juve, chiusa la pagina Calciopoli: ecco perché ha rinunciato al ricorso

    Si tratta di un atto più simbolico e politico che di sostanza dopo che il club si era già visto respingere l’estate scorsa dal Consiglio di Stato il ricorso contro Federcalcio, Inter e Coni

    La Juventus ha rinunciato al ricorso al Consiglio di Stato sul risarcimento danni per l’assegnazione dello scudetto all’Inter, quello della stagione 2005-2006, vinto sul campo dai bianconeri e riassegnato d’ufficio ai nerazzurri dopo l’inchiesta di Calciopoli. Si tratta di un atto più simbolico e politico che di sostanza, dal momento che il club si era già visto respingere l’estate scorsa dal Consiglio di Stato il ricorso contro Federcalcio, Inter e Coni per ribaltare la sentenza del TAR del 2016, allontanando di fatto il risarcimento che – secondo quanto indicato nella relazione semestrale del bilancio della Juve – avrebbe potuto raggiungere la cifra monstre di 443 milioni 725 mila e 200 euro. Il pronunciamento di qualche mese fa aveva creato le condizioni giuridiche per una conseguente bocciatura nel processo, di conseguenza è stato decisivo di fare un passo indietro e chiudere definitivamente la pagina nera di Calciopoli. 

    CASO CHIUSO—  Dopo le intercettazioni emerse dal processo di Napoli, la Juventus il 10 maggio 2010 aveva presentato un esposto per ottenere la revoca dell’atto in cui il commissario Guido Rossi, il 26 luglio 2006, riconosceva “l’automatica acquisizione del titolo di campione d’Italia” all’Inter: istanza presentata alla Procura federale e alle presidenze della Federcalcio e del Coni. Il 18 luglio 2011 il consiglio federale della Figc aveva poi respinto la contestazione facendo riferimento alla logica di scivolamento della classifica a seguito dei provvedimenti disciplinari inflitti alla Juventus. Dopo la bocciatura del ricorso anche da parte delle sezioni unite della Cassazione Civile, nel 2018, il club decise di portare avanti il procedimento con altri due ricorsi al Collegio di garanzia del Coni: dichiarati inammissibili, diventarono subito dopo dei ricorsi al TAR del Lazio, che a sua volta rigetterà il 28 ottobre 2022. Stessa sorte al Consiglio di Stato, lo scorso 21 agosto. La richiesta di risarcimento era il filone parallelo, strettamente legato al primo ricorso: presentata il 18 luglio 2011, anche in questo caso respinta dal TAR del Lazio (con sentenza del 6 settembre 2016) e per questo impugnata al Consiglio di Stato. Fino alla decisione ultima del club bianconero di fare un passo indietro definito, non avendo margini per vincere. LEGGI TUTTO

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    Scommesse, la polizia acquisisce file audio con nomi di altri calciatori

    Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino, sequestrato il materiale riconducibile a una fonte di Corona

    È stata acquisita dalla polizia, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse illegali, la busta con il misterioso file audio che conterrebbe nomi di calciatori riconducibile a Maurizio Petra, una presunta fonte di Fabrizio Corona. Lo si è appreso da fonti vicine all’indagine. 

    dettagli—  L’acquisizione è stata eseguita a La Spezia. Fino ad alcuni giorni fa il materiale era stato custodito dall’avvocato Matteo Basso, al quale era stato consegnato dallo stesso Petra. Il legale però non ne ha mai esaminato il contenuto.  LEGGI TUTTO

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    Giudice sportivo: un turno di stop per Mourinho

    Espulso nel finale di Roma-Monza, Josè Mourinho non sarà in panchina nella partita di domenica contro l’Inter. Il giudice sportivo della Serie A lo ha squalificato per una giornata. È la seconda volta che Mou non vivrà dalla panchina la sfida alla sua ex squadra. Anche lo scorso anno lo Special One era squalificato per la gara vinta dai giallorossi a San Siro. Fuori per squalifica anche il collaboratore di Mou, Luis Nuno Da Costa Santos.

    gli altri squalificati—  Oltre a Mourinho il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea ha squalificato per una giornata tre giocatori: Mazzitelli (Frosinone), Thiaw (Milan) e D’Ambrosio (Monza). Tra i dirigenti squalifica di una giornata a Davide Guglielmetti (Monza), mentre tra le società inflitte ammende a Verona (15mila euro), Napoli (10mila), Roma (10mila), Juventus (5mila), Empoli (3mila), Milan (3mila) e Salernitana (2mila).  LEGGI TUTTO

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    Juve, dietro le sfuriate di Allegri: nervi o strategia?

    I gesti rabbiosi dell’allenatore bianconero sono ormai un cult, ma potrebbero non essere solo frutto della rabbia del momento…

    Potrebbe esserci una precisa strategia, dietro la furia Allegri nei finali di gara. In parte è frutto del momento, ma non è da escludere che alla base ci sia la convinta volontà di tenere alta la tensione dei suoi giocatori. La linea sottile che può aiutare a comprendere meglio evidenzia le differenze sostanziali tra le reazioni recenti e quelle di un tempo. L’ultima giacca di San Siro potrebbe far tornare alla mente quella di Carpi, nel dicembre 2015: in realtà in quella circostanza si trattò di una reazione scomposta ma piuttosto isolata, stavolta la scena giunge da una serie di sfuriate simili se non per gestualità quantomeno nella buona sostanza.  LEGGI TUTTO

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    La Juve rinuncia all’ultimo ricorso al Consiglio di Stato: dopo 17 anni finisce Calciopoli

    Il club bianconero ha ritirato la richiesta di risarcimento danni per l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter

    La Juventus ha ritirato il ricorso al Consiglio di Stato contro la Figc e l’Inter sul risarcimento richiesto per la decisione di revocare lo scudetto 2005-06 e conseguentemente assegnarlo al club nerazzurro. Oltre al risarcimento, che era stato quantificato in 443.725.200 euro alla luce delle perdite accusate dal club, dunque la società bianconera rinuncia così anche all’annullamento dell’assegnazione del titolo all’Inter. 

    dal 2010—  A 17 anni da quegli accadimenti si chiude dunque anche a livello giudiziario una storia che si era riaperta nel 2010 quando la Juventus aveva presentato a Coni, Figc e Procura Federale un esposto per revocare l’atto con cui l’allora presidente federale Guido Rossi assegnò il titolo 2006 all’Inter. La Federazione aveva respinto la richiesta spiegando che l’assegnazione ai nerazzurri non nasceva da un atto amministrativo ma dalle sanzioni sportive alle altre squadre che avevano fatto scorrere l’Inter al primo posto.  LEGGI TUTTO

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    Udinese, via Sottil: al suo posto arriva Cioffi

    Andrea Sottil non è più l’allenatore dell’Udinese. Al suo posto è in arrivo Gabriele Cioffi. L’avvicendamento non è stato ancora ufficializzato dal club della famiglia Pozzo, ma la situazione è ormai definita. Sottil lascia dopo un inizio di campionato avaro di soddisfazioni. I bianconeri, infatti, non hanno mai vinto e sono al terzultimo posto in classifica. Nel giudizio complessivo sulla valutazione dell’ormai ex mister pesa anche il rendimento sotto le aspettative della seconda parte dello scorso campionato. Nell’ultimo anno solare l’Udinese ha centrato solo 5 successi in campionato, tra cui 2 con la Sampdoria e uno con la Cremonese, entrambe retrocesse. Per Cioffi si tratta di un ritorno in Friuli. L’8 dicembre del 2021, dopo un anno e qualche mese da vice, prese il posto di Luca Gotti alla guida della squadra, terminando la stagione al dodicesimo posto con 47 punti.

    il comunicato—  In serata è arrivata l’ufficialità con una nota della società bianconera: “Udinese Calcio comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra Andrea Sottil. Al mister vanno i più sentiti ringraziamenti per la professionalità e l’impegno sempre dimostrati e per i bei momenti vissuti insieme in questo anno e mezzo in cui ha guidato la squadra. Lasciano il club anche i collaboratori Gianluca Cristaldi, Salvatore Gentile, Jacopo Alberti ed Eugenio Vassalle che il club ringrazia per il lavoro svolto. Grazie mister e in bocca al lupo” LEGGI TUTTO