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    Juve, la rivoluzione sugli esterni è rinviata: sul taccuino ci sono tre nomi per giugno

    L’uscita di McKennie non ha portato introiti immediati. Solo Karsdorp potrebbe diventare un colpo last minutePremessa: Weston McKennie non è un esterno. La sua presenza sulla fascia destra nell’ultimo periodo si deve allo spirito di adattamento del calciatore, ceduto al Leeds perché fuori dal progetto della Juve nel suo ruolo originale: quello di centrocampista centrale. E la sensazione circa una batteria di laterali corta e non pienamente all’altezza è spiegabile col fatto che l’estate scorsa Allegri e la dirigenza hanno scelto di rimanere così. LEGGI TUTTO

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    Gasperini-Inzaghi, amici mai: un duello infinito tra liti, espulsioni e goleade

    L’accesso alle semifinali di Coppa Italia passa da un dualismo che è arrivato ormai al 16esimo episodio tra cartellini rossi, momenti tesi e una finale a dir poco bollenteEpisodio numero 16. Ciak, si gira. Da una parte Simone Inzaghi, dall’altra Gian Piero Gasperini come in una sparatoria all’O.K. Corral, con le inquadrature in piano americano, dalla coscia in su. Nessun’arma da fuoco, per carità, ma di puntate esplosive ce ne sono state moltissime in questa serie televisiva lanciata per la prima volta nell’agosto del 2016. Dal punto di vista del piacentino si tratta del secondo allenatore più affrontato in carriera, dietro solo a Stefano Pioli. LEGGI TUTTO

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    Milan, De Ketelaere resta in letargo. Ma quel cambio di Pioli…

    Tornato titolare dopo quattro mesi, non è riuscito a lasciare traccia e nel derby ricomincerà da fuori. La sostituzione nell’intervallo, però, ha scatenato le critiche dei tifosi all’allenatore: “Così lo ha ‘ammazzato’”Pareva tutto molto promettente. Dieci minuti cattivi e convinti. Del Milan e di Charles De Ketelaere, peraltro l’ennesima conferma che in una squadra senza fuoriclasse è il collettivo che permette di emergere a chi ha più qualità, e non si può chiedere a un singolo di cambiare faccia alla squadra. Sì, pareva tutto molto promettente perché quando il cronometro segnava due minuti e una manciata di secondi, CDK ha ricevuto palla a centrocampo, si è girato ed è fuggito via tra Obiang e Laurentié come uno sciatore fra i paletti dello slalom. LEGGI TUTTO

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    Nel derby Pioli cambia: le mosse possibili, partendo dalla mediana

    La squadra è lunga e non supporta più i quattro attaccanti: domenica con l’Inter il tecnico irrobustirà il centrocampo (4-3-3) ma è tentato anche dal sistema del “vecchio” Diavolo accarezzando il 4-3-1-2Il mantra, fino alla vigilia col Sassuolo, era sempre stato questo: “Cambiare sistema di gioco? Continuo a pensare che non sia un problema di posizioni sul campo anche perché noi le variamo spesso”. Ciò che afferma Stefano Pioli è vero. O meglio: “era” vero. Il suo Milan, il Milan pioliano, ha sempre avuto un profilo tattico fluido, poco incasellabile. Mediani che si abbassano a costruire in mezzo ai centrali di difesa, terzini che entrano dentro il campo e diventano registi aggiunti o si travestono addirittura da centravanti, trequartisti che si allargano scambiandosi con gli esterni, centrocampisti che diventano trequartisti. LEGGI TUTTO

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    Dal caso Napoli a Calciopoli, 75 anni di penalizzazioni in Serie A

    È passato alla storia come “il caso Napoli”, in realtà si tratta di un… affare di famiglia. Nel 1948, gli azzurri vincono contro il Bologna dopo un incontro tra Luigi Ganelli, calciatore del Napoli, e Bruno Arcari, in forza ai rossoblù. I due sono colleghi e futuri parenti, considerando che Arcari presto sposerà la sorella della moglie di Ganelli. Quest’ultimo (poi squalificato a vita) chiede al secondo di aiutarlo a… centrare l’obiettivo salvezza. I bolognesi accettano e incassano il ko, ma al Napoli non basta. La squadra del presidente Muscariello retrocede da diciottesima, chiudendo a -1 dalla Roma. Poi viene “scoperta” e quindi declassata all’ultimo posto. LEGGI TUTTO

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    Il Fante s’è fatto Re: chi è Ciurria, il castigagrandi del Monza

    Dal Castellarano ai gol a Inter e Juve, è uno dei protagonisti della sorpresa Monza. Dal rapporto con Pellegrini a quello strano soprannome, i segreti della rivelazione brianzola La camera dei segreti è la 208. Da un lato Lorenzo Pellegrini, capitano della Roma specializzato in punizioni, dall’altro Patrick Ciurria, l’esterno estroso del Monza che ha steso la Juventus con un gancio destro ben piazzato, merito di anni di gavetta in giro per l’Italia. LEGGI TUTTO