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    Milan, allarme infortuni: da Pioli, al gioco, ai preparatori, ecco le possibili responsabilità

    Leao, c’è lesione: 20 giorni fuori, Calabria salta la nazionale. Sono loro gli ultimi ad entrare nell’infermeria rossonera. Individuare le cause resta complicato

    Luca Bianchin 

    13 novembre 2023 (modifica alle 15:58)

    Il Milan ha più infortuni che punti e tanto basterebbe per capire, per dire che insomma, se parliamo dei problemi fisici siamo oltre ogni soglia accettabile. La crisi autunnale si spiega in tanti modi – tre partitacce, scelte di formazione sbagliate, giocatori non all’altezza… – ma molti problemi sono riconducibili al grande motore immobile: gli infortuni. Il Milan, quando ha avuto la squadra titolare (o qualcosa di simile) ha fatto ottime cose. L’inizio da capolista, la vittoria di martedì scorso contro il Psg. Quando ha cambiato, a parte Cagliari e altre piccole eccezioni, ha pagato. Anche perché il totale delle partite stagionali saltate dalla rosa rossonera è un numero mostruoso: ben 73 (numero che comprende chi non è nemmeno stato inserito in lista Champions a causa di problemi fisici).

    non una novità—  Loftus-Cheek, Theo, Maignan, Pulisic, ora Leao. Tutti i giocatori chiave si sono fermati e la lista dei titolari sani da luglio a novembre si esaurisce in un fiato: Thiaw, Tomori, Reijnders. I tifosi impazziscono e hanno ragione: altre cose sono discutibili, qui la portata del problema è oggettiva. Non una novità, tra l’altro. Pioli nei suoi anni milanisti ha avuto guai ricorrenti, magari concentrati in alcuni momenti: un ottobre 2021 da dieci indisponibili, i nove infortunati per Milan-Udinese del 4 novembre, nove giorni fa. Mai, comunque, c’era stato un inizio come questo. L’a.d. Furlani in settimana ha ammesso: “Ci dobbiamo lavorare”. Pioli due giorni fa a Lecce ha allargato metaforicamente le braccia: “Non ho una spiegazione ma non può essere solo sfortuna. Giocando tanto, lo stress fisico e mentale si alza”. 

    le cause note—  Il club ha gli stessi pensieri. Sa da tempo che gli infortuni sono un problema e lo vuole risolvere. In fretta, se possibile: sa bene che ogni lesione toglie punti, milioni, ambizioni. Il punto è capire come. Alcuni fattori sono sicuramente parte della spiegazione: dover giocare ogni tre giorni, lo stress di una squadra di alto livello, una componente di sfortuna. È evidente però come tutto questo non basti a spiegare. Anche le altre grandi squadre hanno giocato 16 partite in tre mesi, più quelle con le nazionali. Anche le altre grandi hanno coefficienti di stress da tachicardia. 

    dove sono le colpe?—  C’è evidentemente altro. L’errore è forse nei carichi di lavoro, nei metodi di Pioli e di Matteo Osti, premiato dai colleghi come miglior preparatore atletico del 2021-22? Colpa dello stile di gioco del Milan, molto dispendioso, fatto di duelli, transizioni e molti allunghi? La tournée estiva, cominciata dopo soli 10 giorni di ritiro a Milanello, ha pregiudicato la preparazione e compromesso tutta la stagione? Il club sa che tutto è possibile, nulla garantito. Come varie, in alcuni casi improbabili, sono altre spiegazioni di cui si è parlato in queste settimane: il Milan si allena troppo poco; no, è colpa dei campi di Milanello; no, è eccessivo il lavoro sulla forza. Dall’esterno, impossibile dirlo. 

    leao e calabria—  Di sicuro, correggere ora è difficile ma necessario. Gli esami di ieri di Rafa Leao hanno portato la diagnosi: lesione di primo grado del bicipite femorale destro. Starà probabilmente fuori 20 giorni, forse di più se prevarrà la prudenza. Praticamente impossibile averlo per Milan-Fiorentina al rientro, difficile anche il rientro per Milan-Borussia, partita chiave in Champions. Per Rafa, è stata una settimana intensissima: ha giocato tutta la partita con l’Udinese sabato scorso, domenica era a Genova con Musah e Pobega per un’attività commerciale (evitabile?), martedì ha giocato la partita della vita, sabato è andato di nuovo in campo. Facile pensare non avesse recuperato dallo sforzo XXL della Champions. Calabria invece autorizza più ottimismo. Ha un edema da sovraccarico al flessore semitendinoso sinistro ma non lesioni: perderà la nazionale – tristezza, era appena stato convocato dopo lunga assenza – ma tornerà prima di Leao. Gazzetta digital + Box Panini + Album a soli 80€, il modo più veloce e conveniente per completare la collezione!

    mai dire flessore—  Alla fine di tutto questo, che cosa resta nella testa? Il pensiero che gli infortuni rischiano di costare a Pioli la fine dell’avventura più bella della sua vita. E per i tifosi milanisti, l’insopportabile sensazione che, a ogni partita, almeno un cambio sarà usato per un infortunio. L’allergia ad alcune parole: “lesione”, “bicipite”, “flessore”. Soprattutto flessore. Quasi quasi, nei bar milanisti si parla più volentieri di Calhanoglu. 

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    Calhanoglu l’infallibile: quando tira un rigore non sbaglia mai

    Con l’Inter ne ha segnati 11 su 11 e con 37 gol è diventato il miglior marcatore turco della storia in A

    Quando si presenta dagli undici metri, non si parla più di tentativo di trasformazione, ma di sentenza. Hakan Calhanoglu avrà pure i piedi caldissimi e ricchi di qualità, ma nel suo sangue scorre ghiaccio per quanto riesce a rimanere freddo sul dischetto del rigore. Del resto, il primo trasformato con la maglia dell’Inter avrebbe fatto tremare le gambe a chiunque: 7 novembre 2021, primo derby di Milano con la maglia dell’Inter contro la sua ex squadra e sotto la sua vecchia curva. E da quel rigore trasformato contro il Milan, Hakan ne ha infilati altri 10 su altrettanti calciati: percorso netto con l’Inter che si aggiunge al cento per cento di realizzazioni fatto registrare nella parentesi rossonera. Da quando gioca in Italia, Calha è a quota 14 gol dal dischetto su 14 tentativi: chiamatelo pure Hakan l’infallibile. 

    Record—  Hakan – diventato il miglior marcatore turco della storia della A (37 reti) staccando Şükrü Gülesin (36) – è la bellezza della semplicità: nessuna rincorsa strana, nessun saltello, nessuna esitazione nella rincorsa. Calha sembra contare i passi: rincorsa breve e conclusione quasi sempre rasoterra e all’angolino. Ieri ha spiazzato Turati per il 5° rigore trasformato in questo campionato dopo Fiorentina, Milan, Torino e Atalanta, mentre in Champions aveva deciso il match di andata contro il Salisburgo. Con Calha sembra tutto facile, anche se poi non è per tutti così. E al momento della sostituzione, il Meazza si è alzato in piedi per omaggiarlo: in fondo, con un Calha così, ogni obiettivo sembra possibile LEGGI TUTTO

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    Troppi infortuni e pochi punti: ora Pioli rischia davvero? Ecco le quote

    Il tecnico dei rossoneri finito nel mirino della critica dopo il pareggio di LecceAllarme rosso in casa Milan. Non tanto, o meglio non solo, per i pochi punti raccolti nell’ultimo mese, quanto piuttosto per una situazione infortuni sempre più fuori controllo: con i ko rimediati da Calabria e Leao a Lecce sono infatti 24 gli stop dei calciatori rossoneri da inizio stagione. Si può quindi dire, con un filo di ironia, che il Milan ha fin qui collezionato  più infortuni che punti in queste prime 12 giornate di Serie A. Scopriamo come cambiano le quote esonero o dimissioni di Pioli sui principali siti di scommesse. PIOLI RISCHIA L’ESONERO?   —  
    Tra una sosta e l’altra il Milan è letteralmente crollato: due sconfitte (contro Juve e Udinese) e due pareggi (contro Napoli e Lecce, entrambi con rimonta subìta) nell’ultimo mese, che ha visto il Milan vincere solo il match, pur fondamentale, in Champions contro il Psg. Innegabile che in questa striscia di risultati negativi abbia inciso anche l’ecatombe di infortuni che si è abbattuta su Milanello: 24 da inizio stagione. Tantissimi, specie se paragonati ai 10 della Juve e ai 7 dell’Inter. Un tema su cui si sta riflettendo in casa Milan, come hanno ammesso sia l’ad Furlani che il tecnico Stefano Pioli, che nei suoi anni alla guida del Milan ha dovuto spesso e volentieri combattere contro i malanni fisici dei suoi calciatori. Difficile risalire alle cause di un problema che sta condizionando l’ennesima stagione del Milan, ma è chiaro che il club sia già alla ricerca di un qualche tipo di soluzione. Tra queste anche il possibile cambio in panchina, anche se la ogni valutazione verrà presa a tempo debito: intanto le quote esonero/dimissioni di Pioli crollano a 4.50 su Gazzabet, 4.50 su Snai e 4.00 su Sisal.ADDIO SCUDETTO? —  
    Ora la strada per la seconda stella si fa impervia: la vittoria dell’Inter contro il Frosinone spinge infatti i rossoneri a -8 dalla vetta della classifica e a -6 dalla Juventus seconda. Vero che al rientro ci sarà il derby d’Italia che potrebbe permettere di assottigliare il gap su almeno una delle due, ma è chiaro che al Milan visto nell’ultimo mese serve un deciso cambio di marcia. I bookie ora sono piuttosto scettici sulla vittoria finale dei rossoneri: le quote scudetto degli uomini di Pioli schizzano infatti a 8.00 su Gazzabet, Snai e Betway e 7.50 su Planetwin365 e Sisal. Un’impennata condizionata anche da una striscia di infortuni che sembra davvero senza fine. 
    13 novembre 2023 (modifica il 13 novembre 2023 | 11:57)
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    Sport e Salute replica a Sarri: “Olimpico in perfette condizioni, rispetta requisiti Uefa”

    Dichiarazioni forti quelle del tecnico biancoceleste al termine del derby sulle condizioni del prato dell’Olimpico. Sport e Salute replica…Non fa giri di parole, non li fa mai Maurizio Sarri che torna a criticare il terreno dello Stadio Olimpico: “È amatoriale. Bello per i concerti, brutto per vederci il calcio, orribile per giocarci”. Una battaglia che il tecnico biancoceleste continua a portare avanti da tempo e che impatta soprattutto per una squadra che prova a giocare tanto il pallone.“Mi dispiace che il terreno di gioco sia in queste condizioni perché è difficile giocare a calcio così. Non è un terreno all’altezza di queste due squadre, è difficile soprattutto per noi che cerchiamo di costruire la manovra dal basso” – le parole di Sarri a Dazn al termine del derby della Capitale. Non si è fatta attendere la risposta di Sport e Salute, azienda responsabile delle condizioni del manto erboso dell’Olimpico: “Il terreno di gioco dello Stadio Olimpico è in ottime condizioni e rispetta in pieno i requisiti della Uefa, su tutti planarità e densità. Pertanto, non costituisce un tema”. Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Lazio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Cittaceleste per scoprire tutte le news di giornata sui biancocelesti in campionato e in Europa.
    13 novembre 2023 (modifica il 13 novembre 2023 | 10:43)
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    Ecco Casa Milan Dubai, l’hub rossonero sul Medio Oriente

    Inaugurata la sede del club nella città degli Emirati, dove il Diavolo ha già partner di primo piano e dove intende incrementare l’aspetto commerciale. Saranno potenziate anche le Milan Academy

    Marco Pasotto

    13 novembre 2023 (modifica alle 10:56)

    Un hub, una porta d’ingresso, per tutte le iniziative e attività a tinte rossonere in Medio Oriente. Il Milan ha inaugurato ieri sera Casa Milan Dubai con il taglio del nastro avvenuto nella città degli Emirati. L’iniziativa rientra in un progetto ancora più ampio di espansione globale del marchio rossonero, pianificato da RedBird e che vede negli uffici di Dubai la volontà di rafforzare l’impegno del Milan negli Emirati Arabi Uniti e in tutto il Medio Oriente, dove il Diavolo può contare su una base stimata di circa 35 milioni di tifosi. 

    Il nuovo ufficio a Dubai rende i rossoneri la prima società calcistica italiana ad aprire un ufficio nella “regione Mena” (Medio Oriente e Nord Africa) e sarà utile anche – e soprattutto – per coltivare nuovi rapporti in un mercato particolarmente strategico dove il club può contare su partner già esistenti, tra cui Emirates (Principal Partner e partner dal 2007) e Siro (Official Hotel Partner).

    La sede di Casa Milan a Dubai si trova al 31esimo piano dell’Icd Brookfield Place, nel cuore del Dubai International Financial Center. Al taglio del nastro hanno partecipato l’a.d. rossonero Giorgio Furlani, il Chief Commercial Officer Maikel Oettle, Ismael Bennacer e H.E. Mohammed Ibrahim Al Shaibani (Director General of His Highness, the Dubai Ruler’s Court and Managing Director of the Icd). “Casa Milan Dubai rappresenta il nostro impegno per una crescita globale e la nostra ferma convinzione nel potenziale del mercato in Medio Oriente – spiega Furlani -. Siamo orgogliosi di rafforzare la nostra presenza in una regione chiave per il club e di continuare a consolidare il nostro rapporto con i nostri partner, tra cui Emirates, che è al nostro fianco da 15 anni, rendendo la nostra partnership una delle più riconoscibili, rispettate e longeve del calcio mondiale”. 

    Il club rossonero continuerà a investire nella prossima generazione di tifosi e giocatori in Medio Oriente, espandendo il programma delle Milan Academy nella regione.

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    Napoli sottosopra. Hanno perso tutti, ma hanno sbagliato in due

    L’addio di Spalletti e Giuntoli ha spiazzato il presidente, che ha scelto un tecnico decisionista che mal si sposa con il suo modo di gestire il club. L’allenatore a sua volta ha ribaltato la squadra senza seguire le tracce vincenti di Spalletti

    Hanno perso tutti, a Napoli, nella gestione del dopo scudetto. Nessuno chiedeva di rivincere il titolo, impresa che nelle ultime stagioni non è riuscita né all’Inter né al Milan. Sarebbe stato sufficiente conservare la competitività, iscriversi alla corsa per il primo posto e portare a casa una qualificazione tranquilla alla prossima Champions. LEGGI TUTTO

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    Phillips, 90′ in panchina: è ai margini col City e la Juve avanza

    Il mediano non è sceso in campo in Premier e Guardiola conferma la sua partenza. Bianconeri in pole per gennaio

    Si ferma il campionato, non il mercato. I dirigenti della Juventus sfrutteranno la sosta per proseguire sondaggi e incontri. La priorità dei bianconeri resta il centrocampo, ridotto dalle squalifiche di Pogba (sospeso per doping) e Fagioli (scommesse), e il nome più caldo resta quello di Kalvin Phillips del Manchester City. L’inglese è ai margini dei campioni d’Europa, tanto che il d.t. Giuntoli e il d.s. Manna hanno già incassato l’apertura del City al prestito secco. Ieri Phillips è rimasto 90’in panchina nel 4-4 contro il Chelsea e Pep Guardiola, a margine della partita, ha confermato che non tratterrà gli scontenti: “Venderò tutti quei giocatori che vogliono andarsene. Qualcuno andrà e qualcuno arriverà al suo posto”. 

    gradimento—  Phillips, che non vuole perdere l’Europeo, ha già espresso un gradimento di massima all’ipotesi Juve. Alla Continassa, registrato il primo sì dell’inglese, proseguono le valutazioni. Resiste la candidatura di Pierre-Emile Hojbjerg, nel mirino da almeno due mesi e visionato dal vivo la scorsa settimana. Ma il Tottenham, a differenza del City, non è ancora sicuro di volersi privare del danese e comunque lo valuta non meno di 30 milioni. Sabato l’ex Bayern è partito titolare nella sconfitta contro il Wolverhampton e a inizio 2024 gli Spurs perderanno Sarr e Bissouma, entrambi impegnati in Coppa d’Africa. Nella lista bianconera, a ruota di Phillips e Hojbjerg, ci sono sempre De Paul (Atletico Madrid) e Samardzic (Udinese). Un nuovo tentativo, a gennaio, verrà effettuato anche per Domenico Berardi del Sassuolo. LEGGI TUTTO