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    Povero Milan, tradito anche da Rebic e dal fantasma di Origi

    Il primo era il 12° che risolveva le partite: quest’anno ha giocato appena 678 minuti. Il secondo si è rivelato finora un investimento totalmente infruttuoso Tradito anche dai rincalzi. Da chi sta due passi dietro i titolari e poi prova a lasciare il segno. Stavolta no. Nello sprofondo rossonero di questo inizio 2023 non si salva quasi nessuno. Forse Bennacer, ma di sicuro non Rebic e Origi. Il primo, campione d’Italia e jolly da sempre, ha totalizzato 678 minuti, mentre il belga – reduce da un precampionato sfortunato e diversi infortuni – ha segnato un solo gol in 17 partite. LEGGI TUTTO

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    Bomber, padrino, pentito: le tre vite di “U fagiolino”

    I gol, le donne, le macchine, la vita facile, poi un incidente e la vita cambia: le amicizie sbagliate e una carriera lampo nella malavita calabrese in Brianza. Di cui poi si pentirà: “È una droga che ti corrode dentro” Se qui ci fosse stato un lieto fine la sua foto sarebbe potuta finire nell’Album Panini, con scritto sotto: Antonino Belnome, ruolo attaccante. E invece all’inizio di questa storia la sua foto sta in uno schedario, uno di quelli in dotazione alle forze dell’ordine, con gli anelli pesanti e le buste di plastica dove dentro ci finiscono certe vite sbandate e a corredo c’è scritto: Antonino Belnome, pentito di Ndrangheta. Dentro questa storia il passato non è mai una terra straniera. LEGGI TUTTO

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    Consigli per risalire: Inter, cambia testa. Milan compra bene

    Inzaghi è da classiche più che da corse a tappe. Un acquisto per Pioli porterebbe forza ed entusiasmo Al termine del campionato scorso, Milan (86) e Inter (84) contavano un vantaggio di 43 punti su Lazio (64) e Roma (63). Al termine del girone d’andata una sola lunghezza separa il Duomo dal Colosseo. Significa che in pochi mesi Pioli e Inzaghi hanno dilapidato 42 punti. Dove sono finiti? Come venirne fuori? LEGGI TUTTO

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    Sarri-Mancini, dallo scontro all'alleanza. In nome dell'azzurro

    Da Lazzari a Casale, la Lazio in totale controtendenza con i dati generali sull’impiego dei nostri calciatori, è un potenziale serbatoio per la Nazionale Succede a volte che dai grandi scontri nascano invece grandi alleanze. È quello – estremizzando il concetto – che sta avvenendo tra Mancini e Sarri. Già, perché fece scalpore, nel gennaio del 2016, la lite tra i due al termine di un Napoli-Inter. Insulti pesanti, che per fortuna sono stati archiviati. Al punto che il c.t., proprio nell’intervista alla Gazzetta di poche settimane fa, ha esaltato il gioco della Lazio e il lavoro di Sarri. LEGGI TUTTO

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    Cucina Blomqvist: “I pressure test? Peggio di Zamorano”

    L’ex esterno svedese ha vinto Masterchef Vip e ha un ristorante a Stoccolma: “Quelle cene con Galliani e Ancelotti mi hanno insegnato tanto. Ora lavoro al mio vino, e ancora ricordo quel matto di Roy Keane…” Il brusio in sottofondo ci fa capire dov’è. Piatti da distribuire, giro di voci, pentole e padelle che passano di mano: “Sono nel mio ristorante, ma oggi mi riposo”. Jesper Blomqvist risponde da Lidingo, vicino Stoccolma, e lo fa in un italiano perfetto. “Come dimenticare l’Italia? – racconta alla Gazzetta – Se ho aperto un locale lo devo al buon cibo di Milano e Parma”. Dopo una vita da calciatore ha abbracciato la cucina, e a metà gennaio ha vinto Masterchef Vip in Svezia: “Che ansia il pressure test, peggio di marcare Zamorano”. LEGGI TUTTO

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    L'Harry Potter sempre utile ma mai decisivo: il bilancio di McKennie alla Juve

    Primo statunitense della storia bianconera, il Maghetto si è rivelata preziosa risorsa nelle emergenze ma non ha mai convinto in pieno. E ora è diventato una pedina utile per fare cassaFu uno di quei colpi a sorpresa, trattati e chiusi nel giro di un giorno e mezzo. In realtà la Juve ci lavorava da un po’ su McKennie, ma nessuno si sarebbe aspettato un affondo così deciso nell’estate del 2020. Pirlo aveva appena ereditato la squadra da Sarri, le poche richieste di mercato alla dirigenza riguardavano un centrocampista e un centravanti. LEGGI TUTTO

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    Uno stadio ciascuna? ll Milan pensa a mollare San Siro, e l’Inter pure

    Il progetto Cattedrale va piano e il presidente rossonero Scaroni rilancia: “Abbiamo tre progetti, faremo il primo che si sblocca”. Ma i nerazzurri non resterebbero a San Siro come suggerisce Letizia Moratti… Come in una soap opera che va avanti da anni, prima o poi arriva un colpo di scena. E nell’infinita soap intitolata “nuovo San Siro”, la bomba – alias il colpo di scena di cui sopra – la sgancia direttamente il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Il Diavolo avrà uno stadio tutto suo? Non è una decisione fatta e finita, ma l’intenzione di RedBird oggi sembra portare in questa direzione. I rossoneri stanno pensando davvero di costruire un impianto di proprietà senza l’Inter. LEGGI TUTTO

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    I progetti del Psg: perché a Parigi vogliono a tutti i costi Skriniar

    Il difensore slovacco andrà in Ligue 1 come titolare del presente e del futuro, ma qualcuno dovrà fargli spazio: gli incastriD’estate, il Psg era salito fino a 50 milioni di euro. Tanti per un giocatore cui rimaneva un anno di contratto solamente. E il club dell’emiro del Qatar è tornato a farsi sotto anche questo mese, cercando di convincere l’Inter a cedergli Milan Skriniar che comunque a giugno sarà libero di accasarsi altrove. Al Psg in particolare, che intende farne un elemento portante di un reparto che finora ha sofferto infortuni e incertezze di Kimpembe, e l’inevitabile lentezza anagrafica di Sergio Ramos. LEGGI TUTTO