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    Progetto Lazio: ora Luis Alberto non si tocca, e Sarri spera sempre in Luca Pellegrini

    La super partita contro il Milan ha confermato la centralità dello spagnolo nei piani biancocelesti. Sembrano pochi anche i 20 milioni che Lotito chiedeva in estate Il mercato cambia in un minuto, nel caso di Luis Alberto ne basta anche mezzo. La Lazio se lo è ripreso e non ha intenzione di mollarlo più. In estate magari sarà un’altra storia, si farà un punto definitivo, mancheranno due anni alla scadenza. Ma oggi Luis Alberto è tornato a essere la luce della Lazio, il calciatore imprescindibile come ha detto Sarri prima della memorabile serata di ieri sulla pelle del Milan. LEGGI TUTTO

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    Così Zaccagni è diventato il miglior goleador italiano. La metamorfosi nella Lazio di Sarri

    Segnando contro il Milan è salito a quota 8 reti in campionato, più di Immobile. Da esterno d’attacco rende al meglio e si candida per ritornare in Nazionale Un nuovo giocatore col timbro di Maurizio Sarri. In sedici mesi da centrocampista d’attacco a miglior goleador italiano. Con il gol al Milan Mattia Zaccagni è salito a quota otto nella classifica dei marcatori della Serie A. Diventando il giocatore italiano con più reti in questa stagione. Scavalcando Ciro Immobile non solo nella graduatoria della Lazio. LEGGI TUTTO

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    Non solo Skriniar: Inter, tutti i nodi di una difesa a rischio restyling

    Nel reparto arretrato solamente l’ex Parma ha un contratto che supera fine giugno, ma il suo stesso dossier sarà preso in mano da Marotta prima dell’estate per un prolungamento. La situazione della retroguardia di InzaghiI fari sono tutti puntati su Milan Skriniar, giustamente e comprensibilmente. L’Inter si trova a un passo dal perdere il giocatore che sta indossando la fascia da capitano e che è uno dei pilastri della squadra. La sua partenza cambierà i connotati della difesa del futuro perché lo slovacco andrà sostituito da un volto nuovo ma, allargando lo sguardo, tutto il reparto arretrato rischia un restyling completo in meno di un anno. LEGGI TUTTO

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    Da giocatore a operaio dopo lo stop per cocaina, il grido di Bachini: “Voglio tornare”

    “Buffon alla Juventus per 105 miliardi, 70 più Jonathan Bachini”. Era il 2001, diventò uno degli affari più importanti degli ultimi vent’anni: “Io mi sentivo un giocatore forte e quei 35 miliardi li valevo tutti” racconta Bachini nella nostra intervista. Ex centrocampista esterno, oggi fa l’operaio a Livorno e si è messo alle spalle quella doppia squalifica e radiazione per uso di cocaina: “Ormai sono fuori dal calcio da tanti anni, ora avrei voglia di rientrare. Mi piacerebbe prendere i patentini per allenare, o magari fare l’osservatore per qualche club”. Dal campo al cantiere, da calciatore a operaio.”In tanti si sarebbero buttati giù, c’è anche chi è stato in depressione dopo aver vissuto una situazione simile alla mia. Io, invece, sono sempre andato avanti a testa alta dignitosamente. Nella vita ci sono alti e bassi, e i problemi vanno sempre affrontati”. Anche lo stipendio non è più lo stesso.”E’ chiaro, ma in questo caso i soldi passano in secondo piano; prima di tutto ci sono la dignità e l’orgoglio di un uomo. La mia storia mi ha insegnato che le persone che mi vogliono davvero bene sono rimaste; altre, legate al personaggio e al conto in banca, sono sparite”.E’ vero che quando la tua compagna ti ha visto in una figurina non ti ha riconosciuto?”Proprio così, te lo faccio raccontare da lei”.Sabina, spiegaci.”Ho fatto una figuraccia, non ne vado molto fiera. Qui a Livorno tutti sapevano chi fosse, avrei dovuto conoscerlo anch’io. Ma quando un collega mi ha fatto vedere la sua figurina pensavo fosse stata fatta con un’applicazione del cellulare, e ho anche detto ‘sì, e io sono Belen Rodriguez’. Invece era davvero lui. All’epoca eravamo molto amici, ma non mi disse mai nulla della sua storia; ho apprezzato molto la sua umiltà”.Jonathan, ogni tanto hai pensato a che carriera avresti fatto senza quelle squalifiche?”Sicuramente avrei giocato qualche anno in più, avrei potuto finire in modo diverso. Quello che è successo mi fa ancora male, è un episodio che mi porterò dentro per sempre”. Hai giocato con tanti campioni, chi era il compagno di squadra più forte?”Zidane, Baggio, Del Piero, Guardiola… Difficile sceglierne uno solo”.  LEGGI TUTTO

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    Napoli, guarda chi si vede: Careca incontra Spalletti e la squadra a Castel Volturno

    Vi autorizzo al trattamento dei miei dati per ricevere informazioni promozionali mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione da parte di RCS Mediagroup S.p.a.ACCETTO NON ACCETTOVi autorizzo alla comunicazione dei miei dati personali per comunicazione e marketing mediante posta, telefono, posta elettronica, sms, mms e sondaggi d’opinione ai partner terzi.ACCETTO NON ACCETTO LEGGI TUTTO

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    I misteri di Milanello: così 5 colonne dello scudetto si sono sgretolate

    I giocatori su cui Pioli aveva costruito il titolo dell’anno scorso sono spariti fra paure, incertezze, problemi contrattuali e difficoltà tattiche. E chi avrebbe bisogno di rifiatare, non può farlo…Il dato più inquietante, fra le varie sberle che consegna la partita di ieri, forse è questo: il Milan non subiva almeno quattro gol senza segnare in una gara di campionato dal 5-0 di Atalanta Milan del dicembre 2019. Le analogie con quel giorno sono drammaticamente molte, osservando quei novanta minuti e quelli con la Lazio. Il Milan tre anni fa trovò poi la forza di risorgere dalle proprie ceneri, affidandosi a un manipolo di giocatori che col passare dei mesi divenne la spina dorsale del nuovo Diavolo. Ora quelle colonne su cui era stato edificato il fortino, si stanno sgretolando. LEGGI TUTTO

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    1962: l’arbitro al semaforo si inventa i cartellini

    Ken Aston, “giustiziere” dell’Italia ai Mondiali, e l’idea geniale che gli venne per regolare i falli dei calciatori. E non fu la sua unica invenzione… Si racconta che l’idea gli venne davanti a un semaforo. Ken Aston stava guidando da Colchester a Londra, in macchina con lui – seduta composta al suo fianco – c’era la moglie, Hilda Cathy. Immerso nei suoi pensieri, l’uomo vide in lontananza un semaforo e con un gesto in automatico sollevò lentamente il piede dall’acceleratore. Fu così che l’auto di Ken Aston – chissà una Mini-Minor, forse una Austin o più probabilmente una Ford Cortina – rallentò (semaforo giallo) e poi si fermò (semaforo rosso), ovviamente senza spegnere il motore perché in quegli anni i motori cantavano orgogliosi tutta la loro fiducia nel futuro, spallucce se era un futuro inquinato. LEGGI TUTTO

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    L'infanzia, il cucchiaio sbagliato, il gol all'Italia… Le 11 cose che non sapete di Lookman

    Alla scoperta dell’ultimo gioiello pescato dall’Atalanta, migliore in campo allo StadiumIl Kvaratskhelia dell’Atalanta, inteso come rivelazione, ha segnato 11 reti in campionato, più due in Coppa Italia, più tre assist. Nelle ultime tre gare ha firmato tre doppiette, un gol ogni 43’: è arrivato da semisconosciuto, oggi è il vice capocannoniere della A. Ha la maglia numero 11, come queste curiosità per conoscerlo meglio. LEGGI TUTTO