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    Alla scoperta di Compagnon, il “10” che la Juve ha scovato nel Potenza

    Cresciuto all’Udinese e affermatosi con Eziolino Capuano in Basilicata, l’attaccante classe 2001 bussa alle porte della prima squadra, con prolungamento in vista fino al 2026 Ci sono decine di giovani calciatori in Serie C che sperano un giorno di approdare in Nazionale. Un sogno sostenuto dalle origini di buona parte degli eroi azzurri del 2006, che avevano mosso i primi passi nel calcio professionistico proprio in terza serie. La Juve è l’unico club che dal 2018 ha voluto fortemente realizzare la seconda squadra, iscrivendola al campionato della Lega Pro: un progetto che ha dato a molti ragazzi l’opportunità di fare esperienza, risentire meno del passaggio tra settore giovanile e il calcio dei grandi e consolidare la base tecnica e caratteriale per un futuro ambizioso. LEGGI TUTTO

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    Inter, ecco Nezirevic: il gioiello svedese con un destro alla dinamite

    Il 18enne prelevato dal Motala era seguito da mezza Europa. Spicca per potenza, esplosività e un tiro forte e preciso. Il calcio nel destino dopo il debutto a soli 16 anniA Motala e dintorni, ripete spesso chi ci vive, ci vuole un talento particolare per “schivare” le fabbriche o i pescherecci. Da quelle parti, meno di 30mila anime sulle rive del lago Vattern, pochi sfuggono a un impiego in fabbrica o a una vita a caccia di salmoni e salmerini. Per riuscirci serve del talento, quello che ha proiettato il 18enne Alem Nezirevic dalla terza serie svedese alla Primavera nerazzurra di Chivu. LEGGI TUTTO

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    Assist di Bayeye, gol di Adopo: ecco dove il Toro ha pescato i due gioielli

    Con un’azione travolgente hanno eliminato il Milan e guadagnato i complimenti di Juric: “I ragazzi sono stati tutti splendidi. Il gol arriva da due che l’hanno scorso erano al Catanzaro e alla Viterbese” Le fibre muscolari sono quelle dei velocisti, la metà campo del Milan può assumere le sembianze del rettilineo finale. Da Brian Bayeye, partito all’ultima curva, il testimone passa a Michel Adopo che vede il traguardo e si mangia il vicino di corsia (Tomori, non proprio l’ultimo arrivato) quasi al doppio della velocità. Dritto in porta, per un trionfo a braccia alzate. Capitalizzando la palla riconquistata da Seck, gli ultimi due frazionisti della 4×100 granata hanno dato spettacolo a San Siro. Lampo in contropiede, attacco allo spazio e alla porta irresistibile, rossoneri frastornati. Giusto il tempo di una domanda: questi due da dove spuntano? LEGGI TUTTO

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    Ranocchia spinge l'Inter: “Per lo scudetto i giochi sono ancora aperti…”

    L’ex nerazzurro lo scorso anno ha firmato la rete agli ottavi di Coppa Italia: “Proprio come Acerbi. Poi alzammo il trofeo, spero che i ragazzi si ripetano. Skriniar, mi auguro davvero rinnovi. Lukaku? Io lo allenavo bene…” Spera che Skriniar firmi il rinnovo, è convinto che con un po’ di tempo a disposizione Lukaku tornerà a essere se stesso e che la corsa scudetto non sia affatto finita per Inzaghi. Andrea Ranocchia ha appeso le scarpe al chiodo da qualche mese, ma il mondo del pallone in futuro sarà ancora… casa sua. Resta solo da capire con quale ruolo. Sul suo attaccamento all’Inter invece nessun dubbio: quello non è sparito e non è in discussione. LEGGI TUTTO

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    Il giorno in cui gli ultras fecero l’assalto al treno. E la campagna divenne il Far West

    Sole, caldo, una piccola stazione in provincia di Alessandria, due treni che si incrociano, i freni di emergenza che stridono: la storia di una delle più cruente battaglie tra tifosi di sempre, a colpi di tegole, bastoni e armi prese dai cantieri Sono le 13.10 del 6 giugno 1993 e in mezzo alla campagna c’è il silenzio dell’estate. Ogni cosa – un filo d’erba, il vento, un ruscello – vibra di vita, ma è una vita silenziosa, quasi annoiata, stordita da un sole che a quell’ora sa essere feroce. Nei pochi casolari sparsi qua e là la gente sta riposando. In campagna ci si sveglia presto e si comincia a lavorare i campi poco dopo l’alba. Tacciono persino le mucche, le galline e i maiali, come se sapessero. Pontecurone – Puncrou nel dialetto di quelle parti – è un puntino nella carta geografica, lì dove il Piemonte si affaccia sulla Lombardia. Ci vivono tremila anime, sono tutti contadini da più generazioni. LEGGI TUTTO