consigliato per te

  • in

    L’acquascooter, i Sette Nani, il ristorante a Quinto: Mancini e Vialli, storia di un’amicizia

    I due si conobbero nell’83, e da subito è nato un rapporto speciale: le serate, il club esclusivo, nella Samp di Boskov è nato un rapporto inossidabile, fino all’abbraccio fraterno a WembleyRoberto Mancini era arrivato a Genova nell’82. Gianluca lo avrebbe raggiunto due anni dopo, ma i due si erano nel frattempo già conosciuti nel’83 proprio a Cremona, la casa di Vialli, in un’amichevole dell’Under 21. S’erano annusati e piaciuti subito, così diversi eppure così uguali, complementari a tal punto che dopo un inizio di permanenza genovese e sampdoriane in case lontane, ma sempre a levante cittadino, presto Vialli trovò casa nel villone a metà di via Gianelli, a Quinto, lato mare e Bobby-gol si sistemò pure lui lì vicino, in quella che era un’enclave blucerchiata. LEGGI TUTTO

  • in

    Il modulo che piace a Silvio, il solito Sheva, lo scudetto di Re Carlo

    Tribuna a festa, curve turbolente, Ancelotti contro Capello, un una partita che vale il campionato: è la primavera del 2004, è uno dei Milan-Roma più vibranti di sempre È il 2 maggio 2004. La primavera è sbocciata. Annuncia allegria. San Siro indossa l’abito delle grandi occasioni. C’è tensione, però: soprattutto fuori dallo stadio. I tifosi della Roma si sono scontrati con i poliziotti: qualche fermato, nessun ferito. Quelli del Milan, invece, sono tutti concentrati nell’attimo dell’attesa: sanno che quel giorno, quella domenica, può essere il più bello dell’anno. LEGGI TUTTO

  • in

    Quagliarella: “Smetto quando voglio. E vi spiego cos’è per me la bellezza”

    Alla vigilia dei 40 anni, l’attaccante della Samp si racconta a Sportweek: “Finirà quando lo dico io. Nessuno deciderà per me. A Ibra ho detto: se prendono qualcuno ce lo mettono di fianco, non al nostro posto” Se è vero che la vita inizia a quarant’anni, non per questo quel che c’è stato prima conta zero. Chiedete in proposito a Fabio Quagliarella, che, sulla soglia della fatidica età (la varcherà il 31 gennaio), non ha alcuna intenzione di tagliare il cordone ombelicale con l’esistenza precedente. Non ancora, almeno. Non finché il mirino che Madre Natura gli ha piazzato nei piedi sarà lucidato a dovere e lui continuerà a fare la cosa che gli riesce meglio: uccellare i portieri in ogni maniera possibile, e più è originale, fantasiosa e spettacolare, più gli viene bene. LEGGI TUTTO

  • in

    “Mister, posso provarci?”, e il calcio d’angolo diventa gol. Alle radici di Raspadori

    I primi allenatori raccontano su Sportweek l’attaccante del Napoli, cresciuto col poster di Eto’o in cameretta e tanti sogni che sta realizzando uno a uno Piove a dirotto, le scarpette dei bambini sono nere di fango. I piccoli dribblano le pozzanghere, ma i tacchetti affondano nel terreno. Sugli spalti i genitori si guardano preoccupati sotto gli ombrelli. Siamo a maggio, è il 2009: il Progresso Calcio ha organizzato il solito Torneo Tassi. Si affrontano tutte le società della provincia di Bologna. In finale nella categoria Pulcini ci è arrivato il club di Castel Maggiore. Un ragazzino di nove anni bassino e veloce sta provando a fare la differenza. LEGGI TUTTO

  • in

    Perché Calhanoglu e Mkhitaryan sono l'anima nascosta della nuova Inter

    Il turco e l’armeno hanno tecnica indiscutibile e la mettono al servizio della squadra con notevole spirito di sacrificio La nuova Inter – quella che ha vinto sette partite su otto, battendo anche l’imbattibile Napoli – ha un’anima che a volte viene un po’ trascurata, schiacciata com’è tra le attenzioni che vengono inevitabilmente riservate agli attaccanti (Lukaku, Lautaro, ora Dzeko) e quelle che riguardano alcuni difensori al centro di vicende di mercato (Skriniar su tutti). Quest’anima speciale e nascosta, meritevole di maggiore considerazione da parte di tutti coloro che seguono i nerazzurri, ha i volti e i piedi di due centrocampisti: Calhanoglu e Mkhitaryan. LEGGI TUTTO

  • in

    Viaggio a Cremona, dove Vialli partì da “Topolino” e diventò campione

    Il suo primo presidente Nobile racconta il primo soprannome: “Lo chiamavamo così perché era piccolo e sgusciante”. L’amico Ascagni: “Non ha mai davvero lasciato la città”dal nostro inviato  Marco Fallisi 7 gennaio
    – Cremona C’è chi racconta di averlo visto qui non molto tempo fa, poco prima che “Topolino” si congedasse dalla Nazionale per volare a Londra e giocare l’ultima partita contro l’avversario che se l’è portato via. A Grumello Cremonese, poco più di 1.600 anime a qualche chilometro da Cremona, Gianluca “Topolino” Vialli ha trovato il suo posto al sole: è lì, nella quiete dalla campagna, in un castello del XV secolo bello come quelli delle fiabe, che il campione è stato bambino. LEGGI TUTTO

  • in

    Leao-Milan, svolta sul rinnovo: lo Sporting non è più un ostacolo, i dettagli

    Il risarcimento da 19,5 milioni ai portoghesi erano il problema più grande nella trattativa. Ora mancano pochi dettagli, tra cui il compenso agli agenti e la clausola, ma la volontà di restare in rossonero è forteI ragazzi dell’altro millennio sono la vera arte moderna, in questa Serie A che non smette di piangere e giocare. Rafa Leao e Nicolò Zaniolo sono nati a 22 giorni di distanza, tra giugno e luglio 1999, fanno divertire e vivono gioventù simili. Leao ora è più avanti: è più forte, ha statistiche migliori, ha giocato e segnato al Mondiale e in Champions, nei suoi alti e bassi è più compiuto. Eppure Rafa e Nicolò condividono il rapporto con il mondo: hanno un talento atletico superiore a quasi tutti i coetanei, sono diventati presto giocatori forti e hanno sperimentato gli scossoni del mercato. Per Leao, parliamone subito. LEGGI TUTTO

  • in

    Lombardo: “Mi ha accolto alla Samp con un uovo in testa. Scherzi fino all'ultimo”

    Il ricordo dell’amico: “Siamo riusciti a sorridere fino alla fine, l’ultima volta il 28 dicembre. Era un fratello per me””Sono tristissimo perché Luca è molto più che un compagno e un amico. È un fratello. In queste ore terribili, mi faccio forza pensando a una cosa: con lui ho scherzato dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, ai tempi della Sampdoria, fino a uno degli ultimi, il 28 dicembre”. LEGGI TUTTO