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    I gol, lo spaccio, i colpi della Camorra: morte di un talento a Napoli

    Giocava nella Primavera azzurra, sognava Insigne, fece gol al Viareggio, poi prese un’altra strada. Storia di un sogno svanito presto, tra guerre dei clan e la brutalità di due killer in scooter Il nome della strada è via Epomeo, all’incrocio con via Montevergine, nel quartiere di Soccavo, a Napoli. Epomeo è il nome del monte di Ischia. Tutti pensano che sia un vulcano, in realtà è un blocco inclinato di tufo verde, sputato fuori dalla terra a seguito di una forte eruzione. Lo chiamano vulcano per comodità, facciamo sempre così: cerchiamo la via più breve per definire qualcosa e ci accontentiamo. E un po’ anche quella strada – adesso, in questo momento – sembra essere stata rigettata da qualcuno o da qualcosa, sembra uno sfogo, un’infiammazione. È poco dopo mezzogiorno, in giro c’è un bel po’ di gente. LEGGI TUTTO

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    “Mio figlio vorrebbe giocare”, e il sinistro fa subito boom: alle radici di Dimarco

    La carriera di Federico è partita dalla società nella zona est di Milano, ai tempi associata all’Inter: la Calvairate, il torneo di Natale, le partitelle tra amici alla Rotonda della Besana, l’amico che si dovette fermare…”Buongiorno, mio figlio vorrebbe giocare”. È una giornata fredda in via Gaspare Vismara, zona est di Milano, quando Federico Dimarco, accompagnato dalla mamma, si presenta al centro sportivo della Calvairate. Quando le temperature si abbassano, da quelle parti si sente di più. La Cerchia dei Bastioni (l’Area C, per intenderci) non è lontana, ma lo scenario è da periferia. LEGGI TUTTO

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    Tonali segna, comanda e vince: i segreti del capitano senza fascia

    Nelle sei partite in cui ha segnato, i rossoneri hanno sempre vinto. Pioli gli ha cucito addosso compiti che gli avversari faticano a capire. E quando apre la bocca, lo fa da leaderSul web sono già iniziati consigli e timori. “Se prendesse un giallo con la Roma, risolverebbe tutti i problemi”. “È tutto già scritto: verrà ammonito con il Lecce…”. Il soggetto è Sandro Tonali e l’ambientazione va ovviamente spiegata meglio. Il problema è che Sandro è diffidato, ghigliottina che pende sulla sua testa già da qualche giornata e non lascia tranquillo nessuno. Soprattutto alla luce della sua imprescindibilità in campo. LEGGI TUTTO

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    Diamanti: “Dalle case del popolo agli juventini d’Australia. E poi boh…”

    Quarant’anni a maggio, Alino a tutto campo: “Il rigore di Euro 2012? Ricordo con più piacere Bologna-Novara. Vorrei che il Napoli vincesse lo scudetto, un popolo che se lo merita. Mancini come il mio? Mi piace Dimarco” Alino Diamanti ci arriva prima. Dribbla, anticipa la domanda o la elude con l’inglese “fifty-fifty”: “L’ho imparato per le strade, i tanti italiani qua in Australia lo apprezzano. Poi ti viene più facile perché non ti guardano male se sbagli una parola”. La sua, più che una chiacchierata, è una lezione di filosofia da primo semestre universitario: concetto, spiegazione, esempio. Non necessariamente in quest’ordine. Si parla di inglese, case del popolo, toscanismi, partite a Bologna, Dybala “e poi boh”. Poi Diamanti ti prende per mano e ti trasporta sulle montagne russe, costeggiando una punizione sotto l’incrocio in Australia e un pomeriggio-salvezza a Livorno. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi si veste da Conte: così ha dato scacco a Spalletti

    L’Inter che ha battuto la capolista a San Siro non è stata la solita. La lezione del Mondiale, il lavoro della mediana, i cambi: una vittoria ai raggi x Prima in classifica battuta e campionato riaperto. Una simile ripartenza Simone Inzaghi non solo l’ha sognata per 51 giorni, ma ha trovato il modo di disegnarla sul campo. Nonostante l’assenza di Brozovic e la pressione di dover vincere a tutti i costi per non archiviare a inizio gennaio il discorso scudetto. LEGGI TUTTO

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    Zero gol subiti da ottobre: così la difesa ha svoltato la stagione Juve

    Dalla sosta di fine settembre Allegri ha preso gol solo in casa del Milan. E blindando la porta ha svoltato il rendimento in trasferta. Non solo grazie alla crescente intesa del reparto Le sette vittorie di fila sono l’unica cosa che conta, parafrasando noti motti della casa. Solo la marcia inarrestabile fin qui del Napoli ha circoscritto l’avvicinamento alla vetta, ma rispetto a tutte le altre la Juventus ha messo la freccia da metà ottobre in poi, con decisione. Fissati i capisaldi, resta impressionante il dato tecnico: altrettante, sette di fila, sono le partite senza gol subiti. LEGGI TUTTO