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    Milan, sirene turche: il Diavolo va sul jolly Kadioglu. Il padre conferma: “Lo vogliono”

    Esterno o mezzala del Fenerbahce, costa 12 milioni. Ma c’è la concorrenza del NapoliUno degli obiettivi rossoneri è nato in Olanda ma ha scelto di rappresentare un’altra nazionale: è un giocatore capace di adattarsi in più ruoli, che potrebbe lasciare la residenza attuale per prendere domicilio a Milano. Non è Hakim Ziyech, che pure condivide l’identikit e che resta tra gli indiziati del club a caccia di rinforzi per il prossimo mercato invernale: si tratta invece di Ferdi Kadioglu, ventitreenne di Arnhem, Paesi Bassi, selezioni giovanili dell’Olanda e poi con la nazionale dei grandi della Turchia. LEGGI TUTTO

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    Juve, il patto segreto: “Tagliamo di più”. No dei giocatori, Chiellini mediava

    Ricostruite da mail e testimonianze le due manovre per la dilazione delle mensilità del 2020. Buffon e la mamma di Rabiot erano contrariNon è stato solo il Covid a spingere la Juventus a far firmare accordi ai suoi giocatori per la riduzione degli stipendi. Almeno così la pensano i pm della Procura di Torino, che nell’ambito dell’inchiesta Prisma hanno chiesto il rinvio a giudizio per 12 persone più la Juventus (tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e l’ex capo dell’area sportiva Fabio Paratici), con le accuse di notizie false e manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali di società quotate in borsa, emissione di fatture false e ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza. LEGGI TUTTO

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    Perché la Juve resta in Borsa? Tra obblighi legali e autonomia gestionale, la via del delisting

    La gestione come un’azienda di famiglia è sempre stata una peculiarità, e spesso un punto di forza. Ma stare sul mercato impone alla Juventus doveri che le altre non hanno. E che le sono costati addebiti ulteriori nell’inchiesta Prisma. Per la proprietà sarebbe questo il momento ideale per uscirne Con tante fattispecie di reato contestate, la maggior parte legate specificamente alle sole società quotate in Borsa, l’inchiesta Prisma a modo suo ha dato una spinta nella direzione di uno dei possibili sbocchi societari di cui si parla da tempo per la Juventus: l’uscita dal mercato, in gergo tecnico “delisting”. Non come la strada dalla controllante Exor, che a fine settembre è uscita dalla Borsa Italiana ma resta quotata sul mercato olandese. Più come la strada scelta un paio di mesi fa dalla Roma, che è uscita dal mercato e basta. Probabilmente un passo indietro, a seconda delle prospettive. Probabilmente più coerente con il modo in cui la Juve è stata gestita in questi anni, a seconda delle prospettive. LEGGI TUTTO

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    I paragoni importanti, il Napoli che “anticipa” le altre big: chi è il baby Iaccarino

    Spalletti l’ha voluto coi grandi in Turchia, a Roma stregò Bruno Conti, ha recuperato in tempi record da un bruttissimo infortunio: chi è il regista d’oro che il Napoli si coccola “Mamma mia, qui è stupendo”. Gennaro Iaccarino non è riuscito a nascondere l’emozione a chi gli sta più vicino. Strano per un 19enne come lui, schivo, chiuso, che lascia trasparire poco o niente. Difficile però restare impassibili davanti allo straordinario Regnum Carya, il resort di lusso che sta ospitando il Napoli a Belek, una delle località balneari più ambite di tutta la Turchia, almeno dai turisti più facoltosi. LEGGI TUTTO

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    Obiettivi, rinnovi e ingaggi: Juve, come cambia il mercato con l'inchiesta

    Il cambio di rotta palesato nelle carte di Prisma c’è già stato dopo l’addio a Paratici: a gennaio entrate solo con uscite. E ora si guarda all’estate, tra monte stipendi, ruoli da coprire e giovani L’inchiesta Prisma, aperta dalla Procura di Torino e per la quale anche la Procura federale e la Uefa hanno avviato un’indagine, non deve distrarre la Juve sul campo. Almeno questa è la volontà di John Elkann, che non a caso ha consolidato la posizione di Max Allegri definendolo riferimento per l’area sportiva da qui in avanti. LEGGI TUTTO

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    Tutte le versioni dei bilanci Juve: secondo il club, la Procura e la Consob

    La società ha riscritto il rendiconto che dovrà essere approvato il 27 dicembre dall’assemblea degli azionisti: dall’esercizio 2018-19, così i differenti criteri per rendere conto delle “manovre stipendi” cambiano i conti Le dimissioni in blocco del cda, sotto la pressione della Procura di Torino e della Consob. L’apertura delle inchieste sportive (Figc e Uefa). La contromossa della proprietà Exor, con l’indicazione del presidente Gianluca Ferrero, la nomina del direttore generale Maurizio Scanavino e l’annuncio di un board di professionisti per “affrontare e risolvere i temi legali e societari che sono sul tavolo oggi”. I nuovi consiglieri si insedieranno con l’assemblea del 18 gennaio. Quella del 27 dicembre, invece, servirà per approvare il bilancio al 30 giugno 2022, riscritto e licenziato proprio ieri. La perdita consolidata scende dai 254 milioni (253 per la sola Juventus Fc) del progetto di bilancio varato a settembre ai 239 (238 per il bilancio separato) della nuova presentazione, visto che il management bianconero è parzialmente andato incontro ai rilievi di Procura, Consob e Deloitte. A cascata, sono stati riesposti i conti economici degli anni precedenti, i cui deficit sono invece aumentati: da 210 a 227 per il bilancio consolidato 2020-21 (da 209 a 226 per quello separato), da 90 a 93 per il bilancio consolidato 2019-20 (cifre identiche per il bilancio separato). Perché? LEGGI TUTTO

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    Ronaldo spina nel fianco Juve: vuole i 19,9 milioni

    Il portoghese si è mosso ufficialmente il 4 novembre per visionare gli atti. Arrivabene agli inquirenti: “Non abbiamo arretrati con lui”Adesso vuole scendere in campo anche lui. Cristiano Ronaldo è abituato a chiedere la palla, non gli piace restare a guardare gli altri giocare. Vuole raggiungere l’obiettivo: fare gol. Solo che nell’inchiesta della Procura di Torino che coinvolge la Juventus, il fine non è segnare, ma avere quei 19,9 milioni che, almeno secondo il portoghese, ancora gli spettano per accordi presi in precedenza con il club bianconero. LEGGI TUTTO

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    Cosa rischia la Juve in Europa: l’indagine autonoma e tutte le ipotesi

    Gli inquirenti Uefa lavoreranno in parallelo a quelli di Torino. Da Nyon per il momento trapela cautela: non tutto quello che ha rilevanza penale ha conseguenze sportive Cosa rischia la Juve in Europa? Dipende dal fascicolo della procura di Torino. Quando Nyon potrà consultarlo, avrà un’idea delle presunte violazioni al Fair play. Dovranno essere molto gravi per provvedimenti estremi. Intanto la Commissione di controllo finanziario Uefa ha deciso di non perdere tempo: procederà senza aspettare l’inchiesta italiana. LEGGI TUTTO