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    Il piano Romelu: 5 giorni di riposo, poi alla Pinetina per tornare al top

    Lukaku ricomincerà a lavorare al massimo mercoledì della prossima settimana a Milano. Ma sogna un blitz a Malta, dove i suoi compagni sono al lavoroPer ora la testa di Romelu Lukaku è una giungla, come nella canzone di Emma Louise. Rimarrà per un altro po’ nell’albergo-fortino di Doha, quello del ritiro del Belgio, in un frullatore di pensieri, rimpianti e rabbia. Servirà tempo per fare ordine tra queste settimane tumultuose e per guardare con la giusta distanza ciò che è stato. Soprattutto, per dare un senso all’incubo croato: contro l’amico Brozo la condizione fisica non ancora all’altezza di Rom si è palesata agli occhi del mondo. Ma Romelu, in mezzo a tanta delusione, ha deciso subito di guardare anche a ciò che sarà, all’Inter che è la sua sposa ritrovata: da adesso in poi ogni sforzo sarà finalizzato ai risultati con la sua squadra di club. Fosse per il belga, riabbraccerebbe di fretta il nerazzurro. Salirebbe già adesso su un aereo per Malta, tanto è il desiderio di sorridere coi compagni e tanta è la voglia di non disperdere quanto fatto nella ultima settimana con la staff del Belgio. Carburante—  
    Seguire il c.t. Roberto Martinez in Qatar, anche a costo di giocare un girone con la spia del carburante accesa, è servito a Romelu per non fermare una macchina che si accende con lentezza prima di sfrecciare al massimo. Piuttosto che interrompere la graduale ripresa fisica già innescata alla Pinetina, in questo periodo l’attaccante ha aggiunto un lavoro riabilitativo costante. È stato seguito praticamente 24 ore su 24 da medici e fisioterapisti belgi, con sedute doppie fra mattina e pomeriggio. Al netto dei gol divorati giovedì sera, il risultato del lavoro precedente regala motivi di ottimismo: dopo 3 mesi l’ariete è riuscito a stare in campo 45’ senza conseguenze. L’altra volta, in campionato, era andata peggio: dopo aver riassaporato il campo dopo due mesi, a fine ottobre contro la Samp, era rientrato subito ai box per un risentimento alla cicatrice sul bicipite femorale della coscia sinistra. LEGGI TUTTO

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    Veltroni: “Del Piero, perché il grande ex può diventare un dirigente top”

    Ha esperienza, equilibrio e competenza. Sa come si vince, sa come si perde, e il suo attaccamento alla maglia è sempre stato fortissimo Al vertice di alcune delle più importanti società calcistiche del mondo ci sono degli ex calciatori. È il caso del Bayern di Monaco che, anni fa, ebbe addirittura Beckenbauer presidente e Karl Heinz Rummenigge vice e oggi può contare su Oliver Kahn come amministratore delegato, del Benfica che ha nominato Rui Costa come presidente, del Real Madrid che si avvale della competenza di Emilio Butragueño, di Edwin Van der Saar direttore generale dell’Ajax, di Enzo Francescoli direttore sportivo del River Plate, del Milan che utilizza la competenza di Paolo Maldini, di Leonardo che ha avuto ruoli importanti nel Paris Saint Germain. E potrei continuare con Javier Zanetti e tanti altri. LEGGI TUTTO

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    Juve, il giallo Ronaldo e quei 19,9 milioni: così la procura scovò i documenti

    Negli interrogatori Cherubini (non indagato) fu reticente sul caso CR7 e Arrivabene disse di non esserne a conoscenzaC’è un mondo di intercettazioni, mail, perquisizioni e disquisizioni che ruota attorno alla carta di Cristiano Ronaldo, di cui Federico Cherubini e Cesare Gabasio parlano in un’intercettazione del 23 settembre 2021 e che ormai è diventata storia: “Ho fatto un discorso con il pres (Agnelli, ndr), stamattina, no? — dice il legale al diesse —. Solo gli ho detto che io non arriverei a fare la causa contro di loro. Fede ti spiego perché noi abbiamo quella carta lì, quella carta famosa che non deve esistere teoricamente no? Quindi sai se salta fuori ci saltano alla gola tutti sul bilancio, i revisori e tutto. Poi magari dobbiamo fare una transazione finta”. LEGGI TUTTO

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    Semedo e Marciano, le mani del Milan sulla fabbrica del gol under 20

    Per l’attacco rossonero non solo il volto noto Okafor, ma anche due talenti (squadre B di Benfica e Almeria) che si stanno distinguendo a suon di reti. Conosciamoli meglioOkafor, certo. Il nome al momento più lussuoso per l’attacco del Diavolo: 22 anni, bomber già “dichiarato” da un pezzo, cartellino piuttosto importante (oltre i 30). E poi c’è l’altra lista. Quella che ha sempre avuto un rilievo assoluto nella gestione di Elliott e adesso è una delle linee guida più importanti anche per RedBird. LEGGI TUTTO

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    Bennacer, il rinnovo non è scontato: precedenza al Milan, ma Chelsea e Manchester Utd…

    L’algerino s’è affidato a Enzo Raiola, lasciando l’agente Sissoko. Perché resti rossonero serve una proposta contrattuale simile a quella accettata da Hernandez Ismael Bennacer ha compiuto 25 anni ieri e ha memorizzato un concetto: il suo futuro è tutto da scrivere. Ha fatto una scelta professionale diversa, adesso le carte si sono rimescolate talmente tanto che non è scontato – come vedremo – il suo rinnovo al Milan. LEGGI TUTTO

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    Elkann, un piano in 5 punti per la nuova Juve

    Dalla sostenibilità al cuore italiano, dalla squadra femminile alla ricostruzione, i nodi del nuovo corso bianconeroJohn Elkann ha consegnato la Juve nelle mani di due uomini di fiducia. Il neo presidente Gianluca Ferrero e il direttore generale Maurizio Scanavino non hanno esperienza nel mondo dello sport ma – secondo il numero uno di Exor – sono i riferimenti migliori per trasmettere serenità a tutto l’ambiente bianconero in un momento così delicato. A livello tecnico, non si vuole stravolgere il progetto ereditato dal vecchio management, anzi la scelta di campo è caratterizzata proprio dalla continuità e ha solo un riferimento chiave: Max Allegri. Proviamo a sintetizzare in cinque punti la Juve che vuole la proprietà del club. LEGGI TUTTO

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    Pjanic: “Che effetto l'addio di Agnelli! Ma adesso Max compatterà la Juve”

    L’ex bianconero e il ribaltone: “Vedremo la squadra come reagirà. Chi è rimasto in società saprà trovare le parole giuste. Da gennaio un campionato con più pressione, ma Max sa come si fa”È stato un fulmine a ciel sereno anche per Miralem Pjanic. L’ex regista della Juventus, attualmente protagonista negli Emirati con lo Sharjah, dieci giorni fa aveva incontrato Andrea Agnelli ad Abu Dhabi. Eppure anche lui è rimasto sorpreso dal ribaltone bianconero di lunedì, con tanto di dimissioni del presidente e di tutto il Cda. LEGGI TUTTO

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    Zielinski: “La Polonia ha qualità, ora deve mostrarla. Napoli? Possiamo scrivere la storia”

    Il fantasista: “In nazionale dobbiamo tener palla come in azzurro. E sfruttare tutte le nostre qualità”Dal nostro inviato G.B. Olivero2 dicembre
    – Doha (Qatar)All’una di notte, nella pancia del 974 Stadium, Piotr Zielinski è tanto stanco quanto gentile. La zona mista è spesso un raccoglitore di banalità assortite, due frasi e via, sono contento, sono dispiaciuto, ciao ciao. Piotr, invece, è un ragazzo disponibile e, dopo la sconfitta con l’Argentina che però non ha pregiudicato la qualificazione della Polonia agli ottavi, si è fermato a lungo a parlare. Nonostante i crampi: “Capita che mi stanchi, ma i crampi… quelli non mi vengono mai. E la cosa mi dà fastidio e mi preoccupa. È stata una sensazione strana, adesso ho tre giorni per mettermi a posto prima della sfida con la Francia”. LEGGI TUTTO