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    Cobolli Gigli: “Juve, i miei consigli per Ferrero. Agnelli? Dimissioni 'spintanee', non spontanee”

    L’ex presidente bianconero: “Il nuovo numero 1 ha grande equilibrio. Critiche ad Agnelli? Doveva tutelare Allegri sei mesi prima di quando l’ha fatto, non doveva comprare Ronaldo. Da lì non ho più capito molto”Giovanni Cobolli Gigli è stato presidente della Juventus dal 2006, dopo lo scandalo Calciopoli e la retrocessione in Serie B dei bianconeri, fino al 2009 quando il suo posto è stato poi ereditato da Jean-Claude Blanc. Per un solo anno, quando poi il testimone è passato ad Andrea Agnelli, oltre 12 anni fa. Proprio l’ex numero 1 dei bianconeri, durante la sua avventura nel club, ha avuto l’occasione di lavorare a stretto contatto con il neopresidente della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Investimenti rimandati, rinnovi congelati e… Come cambia il mercato della Juve

    La linea già tracciata vale anche per questi mesi di gestione provvisoria in cui Cherubini e Allegri sono gli elementi di continuità, comunque avvolti da punti interrogativi sul futuro di lungo termine Crollato tutto quello che c’era attorno, è rimasta solo l’area sportiva. Un vuoto temporaneo e ingannevole, perché cela il lavoro di ricostruzione con cui la proprietà si presenterà con l’organigramma della nuova era. Ma a oggi i riferimenti sono due, Federico Cherubini dietro la scrivania e Massimiliano Allegri in campo, con i rispettivi staff. E per quanto riguarda il tecnico è anche una notizia, per tutte le volte che lo si è considerato in bilico e invece lui è sempre lì mentre il resto non c’è più. Il binario autonomo delle vicende tecniche rispetto a quelle societarie è quello che indica già la strada per il mercato che verrà, a partire da gennaio. LEGGI TUTTO

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    La nuova Juve e le sue bandiere: Del Piero, Chiellini e il senso di appartenenza

    I giocatori-simbolo sono figure fondamentali per i tifosi, ma anche per uno spogliatoio. Ecco perché in un momento di svolta e di difficoltà come questo, due uomini come loro possono diventare uno dei punti fondamentali per la ricostruzione bianconera Nessuno ha mai messo in dubbio il valore delle bandiere. Rivendicandone l’importanza nei momenti felici, quando si tratta di farsi rappresentare nel migliore dei modi. Le bandiere, i giocatori-bandiera, sono essenziali per interpretare l’umore e la passione dei tifosi, come immagini fondamentali e rappresentative, come punto d’incontro negli spogliatoi, capaci di accogliere i nuovi arrivati e di spiegare a tutti – attraverso l’esempio – cosa si aspetta una società dal proprio gruppo. Sono le fotografie che restano impresse nei momenti del trionfo: loro, con una Coppa in mano, nell’album dei ricordi e nei poster che i bambini custodiscono gelosamente. LEGGI TUTTO

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    Ecco la nuova Juve di John Elkann. Ripartenza affidata ad Allegri e Cherubini

    La Juventus chiude un ciclo leggendario (19 titoli, tra cui 9 scudetti consecutivi) e ne apre immediatamente un altro. Se Andrea Agnelli, dopo essersi dimesso insieme a tutto il cda, ha inviato una mail ai dipendenti (“Nel dna della Juventus c’è la vittoria e dal 2010 abbiamo onorato la società con tanti trionfi”), è toccato al cugino, John Elkann, girare pagina. LEGGI TUTTO

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    I 19 trofei, CR7, il caso Suarez e le plusvalenze: Andrea Agnelli, una storia di trionfi e polemiche

    Il figlio di Umberto, nipote dell’Avvocato, è il presidente più vincente nella storia della Signora. Dai successi con Conte e Allegri alle recenti difficoltàAndrea Agnelli lo ripeteva spesso durante la striscia di 9 scudetti consecutivi. “Ho la sensazione che ci renderemo conto di quanto sia straordinario questo periodo quando giocoforza si chiuderà”. Nessuno potrà contestare i risultati sportivi della presidenza di Andrea Agnelli, capace di riportare, dopo la bufera calciopoli, la Juventus al vertice del calcio italiano. Ai 19 trofei vinti in 12 anni (9 scudetti, 5 coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane) , vanno aggiunte le due finali di Champions del 2015 e del 2017, perse contro Barcellona e Real. LEGGI TUTTO