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    Juve e Napoli per il Milan, Lukaku ritrova l’Inter e…: la corsa scudetto si infiamma

    La sosta nazionali di ottobre si è conclusa poche ore fa, ma si intravede già la terza (e ultima)  interruzione di questo 2023. Il 12 novembre, infatti, si giocherà l’ultima giornata di Serie A prima di nuovi impegni delle nazionali. Per molte delle big del nostro campionato saranno settimane fondamentali: non mancano scontri diretti e gare complicate in campo europeo. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi: “Contro il Torino compattezza dietro senza perdere concretezza in attacco”

    Il tecnico a Inter Tv in vista della trasferta di domani sul campo dei granata: “Contro il Bologna subite due reti evitabili, dobbiamo migliorare. Tutta la squadra deve partecipare alla fase di non possesso”

    Simone Inzaghi ha parlato a Inter Tv alla vigilia della gara di domani pomeriggio sul campo del Torino, un impegno molto difficile per la sua Inter che inizia un altro ciclo terribile, quello che andrà fino alla sosta di novembre: “Il duello sulle fasce – ha iniziato il tecnico di Piacenza – sarà sicuramente  importante, ma non sarà quello l’unico settore del campo dove si deciderà la sfida contro il Torino. Ci sarà bisogno di una concentrazione e di una voglia di far bene molto alta perché ci aspetta un match molto intenso. Siamo il miglior attacco della Serie A? È vero, segniamo tanto e con giocatori diversi, ma sappiamo che possiamo migliorare ancora questo dato. Come? Allenandoci al meglio e trovando più gol anche con i nostri difensori, con i quinti di centrocampo…”. Il tutto, magari, evitando di perdere punti come successo contro Sassuolo e Bologna, due rimonte casalinghe che sono costate 5 punti: “Stiamo lavorando tanto sull’organizzazione difensiva. La classifica e il rendimento in Europa dicono che stiamo facendo bene, ma dobbiamo migliorare ancora: nell’ultima partita, per esempio, abbiamo concesso due gol chiaramente evitabili e quindi dobbiamo fare progressi ogni giorno dopo giorno. Tutta la squadra deve partecipare alla fase di non possesso”.

    LAUTARO E CICLO DI FERRO—  Inzaghi ha parlato anche dell’argentino, autore di 11 reti tra campionato e Champions: “Lauti è un giocatore con una grandissima appartenenza e in questi anni lo ha dimostrato. È in continua crescita e chiaramente la fascia lo ha responsabilizzato ancora di più. Ha la fortuna di avere compagni straordinari che cercano di metterlo nelle migliori condizioni”. Finale sul ciclo di ferro che, tra Serie A ed Europa, attende i nerazzurri: “Sappiamo che sta arrivando una serie di partite importanti, tutte difficili, avrò bisogno di tutti i ragazzi. Dovremmo avere una concentrazione e una voglia di fare molto molto alta da qui al prossimo stop per le nazionali”. LEGGI TUTTO

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    Mirante, tante vite con la Juve nel destino

    Carriera, inciampi e l’incubo del portiere 40enne che 7 anni fa ha rischiato di doversi fermare e ora torna titolare contro la squadra che l’ha forgiato

    Sette anni fa Mirante pensava di aver chiuso la sua carriera, aveva il cuore che faceva giri non previsti e la testa zavorrata da cattivi pensieri. Ha passato dieci giorni terribili, ha avuto paura – ma sul serio – ha pensato che in fondo aveva trentatré anni, dieci stagioni in Serie A le aveva fatte, si era tolto qualche bella soddisfazione e se finiva lì, pace, era andata bene lo stesso. Era l’agosto del 2016 ed era successo che si era sentito mancare all’improvviso: era in treno, alla stazione Termini di Roma, stava tornando a casa – a Castellammare di Stabia – dopo un giorno libero, era un lunedì, il giorno prima aveva giocato a Torino.  LEGGI TUTTO

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    Allegri contro Allegri: da tela cerata ad aziendalista, la trasformazione di Max

    In rossonero era così chiamato perché si faceva scivolare tutto, in bianconero è avvenuta la metamorfosi che lo ha portato ad abbracciare i valori del club, fino a ricoprire mansioni extra per dare una mano

    A un certo punto al Milan lo paragonavano a una tela cerata, per la sua capacità di lasciarsi scivolare un po’ tutto. Alla Juventus lo hanno sempre indicato come un aziendalista esemplare, lui stesso non facendone segreto si è cucito addosso il vestito di chi ha sempre voluto mettere a disposizione un occhio in più sulle cose circostanti, seppur rimanendo nel suo. Nel prossimo big match di San Siro Max Allegri sfiderà il suo passato, in un presente che è già alla sua seconda vita in bianconero. È uno degli allenatori più navigati della Serie A, il più vincente in Italia dal 2010 in poi. Ha consegnato alle bacheche dei propri club 6 scudetti (di cui uno col Milan), 3 Supercoppe italiane (una con i rossoneri) e 4 Coppe Italia (tutte con la Juve) raggiungendo in quest’ultimo caso il record di Eriksson e Mancini.  LEGGI TUTTO

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    Lo sfogo di Barella: “Mai piaciute le scommesse. Zitto per troppo tempo, ora passo alle vie legali”

    Dopo le voci insistenti su un suo presunto coinvolgimento nella vicenda scommesse, il centrocampista nerazzurro è intervenuto sui social: “Devo tutelare le mie figlie e la mia famiglia”

    Dopo le tante voci circolate su un suo presunto coinvolgimento nella vicenda del caso scommesse, senza alcun riscontro ufficiale nell’ambito delle indagini, Nicolò Barella è uscito allo scoperto manifestando tutta la sua amarezza con una serie di storie Instagram dai contenuti molto duri: “Sono stato zitto per troppo tempo – scrive il centrocampista dell’Inter -, nonostante tutto quello che letto sul mio conto. Non mi sono mai piaciuti i giochi d’azzardo, figuriamoci le scommesse (per di più sul mio lavoro). L’unica cosa che mi interessa è tutelare le mie figlie e la mia famiglia da questa m… Per questo da oggi passerò alle vie legali”. LEGGI TUTTO