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    Compattezza, leadership e… gol: Juve-Inter, lo scudetto passa dalla difesa

    Allegri si gode un Bremer ritrovato, Inzaghi può contare sulla DAB: il derby d’Italia è anche la sfida tra le due squadre con meno reti subite

    Andrea Ramazzotti

    13 novembre 2023 (modifica alle 19:32)

    Juventus-Inter di domenica 26 si gioca… in difesa. Perché di fronte ci saranno le squadre che subiscono meno gol del campionato (6 gli uomini di Inzaghi, 7 quelli di Allegri) e che hanno collezionato più clean sheet di tutti (8) in Serie A. Perché i bianconeri hanno anche 5 goleador che di mestiere fanno i difensori. E perché i nerazzurri hanno tre dei difensori convocati dal c.t. Spalletti, ovvero Darmian, Acerbi e Bastoni. Non saranno la BBC che a Torino ha scritto la storia vincendo scudetti in serie, ma pure la… DAB qualche soddisfazione se la sta togliendo. Il derby d’Italia sulla carta non sarà una partita con tante reti, ma promette di essere emozionante anche grazie alla concentrazione, alla compattezza e alla determinazione che i due tecnici hanno inculcato nella fase di non possesso delle rispettive formazioni.

    MUSCOLI BIANCONERI—  La Signora che arriva al duello con l’Inter è una squadra che ha interrotto dopo 615 minuti l’imbattibilità della sua porta. Ci ha pensato il cagliaritano Dossena a trafiggere Szczesny che però ha evitato il raddoppio con un grande intervento e alla fine ha festeggiato la vittoria con i suoi compagni. La Juve che imbarcava acqua da tutte le parti la scorsa stagione è diventata una squadra d’acciaio. Non ha cambiato gli uomini, ma la mentalità: Gatti è diventato un leone, Bremer è tornato a essere il centrale che Agnelli ha soffiato all’Inter pagandolo 50 milioni (compresi i bonus) al Torino e poi ci sono Danilo (attualmente ai box insieme ad Alex Sandro), Rugani e il baby Huijsen. Chiunque giochi ha dentro lo spirito della BBC: attenzione, parliamo di spirito, di mentalità, non certo di qualità tecniche perché di terzetti come Barzagli, Bonucci e Chiellini non ce ne sono stati molti nella storia. Anche i difensori attuali della Signora, però, hanno quella voglia di difendere a tutti i costi che richiama gli illustri predecessori: esultano dopo un intervento vincente come se segnassero. E a volte… segnano davvero come successo a Bremer e Rugani contro il Cagliari. Quando è arrivato il primo gol incassato su palla inattiva. Un piccolo neo in una serata comunque positiva perché, alla luce dei risultati di ieri del Milan, del Napoli e dell’Atalanta, adesso il divario sulla quinta (la Dea) è di 9 lunghezze. Un bel bottino. La Signora attuale sa di non essere bella sotto il profilo del gioco espresso, ma non se ne cura perché preferisce avere fondamenta solide. O, se preferite, una fase difensiva da scudetto visto che tutti si sacrificano in fase di non possesso. Compresi Locatelli, il frangiflutti davanti alla difesa, e gli esterni, che spesso fanno i terzini più che i quinti di centrocampo. Il diktat di Allegri è chiaro: conta la causa comune e tutti si sono votati a questa nella stagione che deve portare come minimo la qualificazione alla prossima Champions. Come? Subendo pochi gol. Con Vlahovic e Chiesa che per ora faticano a metterla dentro, secondo Max è l’unico modo possibile. Il secondo posto attuale gli dà ragione. L’esame contro i nerazzurri, alla ripresa, chiarirà molte cose. 

    BLOCCO NERAZZURRO—  L’Inter che si affaccia alla sfida più sentita dalla sua gente è una squadra che tra le sue certezze non ha solo la sua granitica difesa, ma anche il gioco, la fase realizzativa e la condizione fisica. Sommer, alla prima esperienza in Italia, ha raccolto alle sue spalle un pallone in meno del collega Szczesny, che la Serie A la conosce come le sue tasche. Lo svizzero ha sbandato contro il Sassuolo, lo stesso avversario contro il quale ha fatto una papera il polacco, ma poi è spesso stato decisivo. Spesso prende il freddo e si annoia, ma quando viene chiamato in causa, l’ex Bayern risponde presente. E’ successo anche contro il Frosinone. A Torino, domenica 26, la notte quasi sicuramente sarà elettrica e anche lui dovrà farsi trovare pronto. Come Darmian, Acerbi e Bastoni che, senza brutte sorprese in Nazionale, giocheranno all’Allianz Stadium. Pavard, alle prese con una lussazione alla rotula sinistra, lavora per tornare prima di Natale, ma intanto il derby d’Italia lo guarderà dalla tv o dalla tribuna. Toccherà alla difesa tutta italiana vivere la partita con “p” maiuscola, una sfida che due stagioni fa ha assegnato sia la Supercoppa Italia sia la Coppa Italia all’Inter. Darmian e Bastoni erano tra i protagonisti, mentre Acerbi ancora indossava la maglia della Lazio. I tre nerazzurri il derby d’Italia lo cominceranno a giocare da oggi a Coverciano dove i nerazzurri saranno 6 e i bianconeri cinque. Magari in qualche partitella sui campi fiorentini la DAB si troverà di fronte Kean e Chiesa in un anticipo di quello che succederà tra meno di due settimane allo Stadium. Inzaghi invece si godrà qualche ora di riposo ripensando a come la sua formazione ha imparato a coniugare la fase difensiva a quella offensiva. Perché avere sia il miglior attacco sia la miglior difesa del torneo è un bel punto di partenza per Simone, che lo scorso 15 aprile dopo il ko casalingo contro il Monza vedeva il suo futuro nerazzurro in bilico e adesso è considerato un punto di riferimento di tutto il mondo interista non solo per il rinnovo fino al 2025. E’ stato lui che si è inventato Calhanoglu davanti alla linea a tre e ha dato così il via libera alla cessione di Brozovic. Ed è stato ancora lui a dare fiducia a Dimarco. Dopo 12 giornate Inzaghi guarda tutti dall’alto in basso, anche Allegri che di scudetti ne ha vinti sei, e spera che questo sia l’anno del suo primo tricolore. A Torino avrà altre risposte a riguardo.

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    Sacchi: “La Juve è solida e va. L’Inter l’affronterà con ritmo e pressing”

    Bianconeri e nerazzurri hanno dimostrato più continuità delle rivali: così il derby d’Italia può essere già una sfida scudetto

    È ancora presto per dire che la lotta per lo scudetto è ristretta al duello tra Inter e Juve, però gli indizi in questo senso sono parecchi. Quasi sempre i giochi si decidono tra marzo e aprile, quando le competizioni internazionali entrano nel vivo e possono togliere energie, ma i nerazzurri e i bianconeri, finora, hanno dimostrato una continuità di rendimento che li fa preferire agli altri rivali, spesso vittime di incomprensibili inciampi e di mancanza di attenzione. La Juve, inoltre, rispetto all’Inter, ha il vantaggio di non disputare le coppe: ciò permette ad Allegri di lavorare per tutta la settimana con il suo gruppo evitando lunghi e stressanti viaggi. Il 26 novembre, alla ripresa del campionato dopo la sosta per gli impegni delle nazionali (a proposito: vai Italia!), ci sarà lo scontro diretto a Torino che non dirà ancora tutta la verità, ma perlomeno indirizzerà il giudizio. LEGGI TUTTO

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    Boninsegna fa 80 anni: perché oggi non farebbe meno di 30 gol a stagione

    Formidabile in area come Lautaro e forte di testa come Giroud, all’attacco degli spazi come Osimhen, potenza alla Lukaku: se Bonimba giocasse oggi…

    Gianni Brera, che amava le iperboli, all’inizio degli anni Settanta lo battezzò come uno dei più forti attaccanti del mondo assieme a Gigi Riva, di cui era stato compagno di squadra al Cagliari. Se consideriamo che all’epoca, in giro per l’Europa e per il Sudamerica, c’era gente come Gerd Muller, Pelè, Tostao, Cruijff e compagnia bella, beh l’investitura aveva un che di clamoroso. Era del resto nel dna di Gioanbrerafucarlo spiazzare il pubblico con definizioni fulminanti e pronostici che magari ai più sembravano strampalati ma poi si rivelavano azzeccati. Nel caso di Roberto Boninsegna, che oggi compie ottant’anni, il principe del giornalismo sportivo fu buon profeta.  LEGGI TUTTO

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    Buongiorno, Giroud, Seck e tutti i torti al Torino

    Sono stati diversi gli episodi da moviola che hanno coinvolto la squadra granata

    Matteo Dalla Vite

    13 novembre 2023 – 08:15

    Sono stati diversi gli episodi di quest’anno che hanno coinvolto il Torino. Si parte alla 2a giornata (Buongiorno-Giroud) per arrivare alla Coppa Italia e alla gara dell’U-Power Stadium che ha visto Juric dire che “c’era un rigore clamoroso su Lazaro”. L’anno scorso, sempre contro il Monza, l’arbitro Zufferli non diede rigore per una trattenuta evidente di Rovella a Ricci. 

    buongiorno—  L’episodio della seconda di campionato, smontato poi dal designatore Rocchi, accade in Milan-Torino: sull’1-0 per il Diavolo, Giroud si abbassa repentinamente avendo alle spalle Buongiorno in marcatura, che in maniera lecita “sente” e controlla il milanista. La classica situazione di gioco, una dinamica di calcio evidente: quell’abbassamento fa sì che il pallone sbatta sul braccio del difendente granata. Valeri richiama al Var l’arbitro Mariani per far notare l’episodio. Mariani assegna un cervellotico rigore. Rocchi dirà: “Non è rigore perché è una dinamica di braccia congrue”. Poi, terza giornata, Torino-Genoa: il portiere del Genoa Martinez esce colpendo col ginocchio destro la base della nuca di Zapata. In pratica: va bene l’area del portiere come zona protetta ma l’incolumità non va messa a repentaglio. 

    rodriguez gol—  Il 2 novembre, nei sedicesimi di Coppa Italia, al 2’ del primo supplementare di Torino-Frosinone, Monterisi aggancia Seck che preferisce non cadere. Il contatto è forte e chiaro, l’arbitro Fourneau assegna il penalty ma viene richiamato dal Var Abbattista che lo convince a toglierlo. Il rigore c’era. Eccoci a Monza-Torino di sabato: detto che il colpo di Gagliardini a Lazaro se fosse stato definito rigore da Doveri il Var non l’avrebbe tolto (il contatto c’è), ecco il gol annullato a Rodriguez per fallo di Zapata a Caldirola. Un non fallo, però. Il gol era regolare.

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    Monza-Torino, il giudizio di Rocchi: Doveri bocciato, era regolare il gol di Rodriguez

    Zapata non fa fallo, Caldirola accentua la caduta: troppi i difensori “cascatori”

    Matteo Dalla Vite

    13 novembre 2023 – 08:13

    Daniele Doveri ha sbagliato ad annullare il gol di Rodriguez in Monza-Torino per il (non) fallo di Zapata su Caldirola. La conferma arriva anche dal designatore Gianluca Rocchi che, intervenuto a Open Var su Dazn, prende spunto da Atalanta-Inter della settimana scorsa per entrare nella gara dell’U-Power Stadium. “Non c’è cosa grave da dover intervenire nel contatto Lookman-Dimarco – racconta il designatore guardando le immagini dell’azione che ha portato al gol della Dea -. Sozza decide bene. Ecco: in Monza-Torino avrei preferito quella stessa decisione…”. Una stilettata che coinvolge uno dei big degli arbitri, che comunque non verrà fermato. Una cosa è certa: Doveri, che aveva immediatamente fischiato il fallo a gol realizzato annullando tutto, è caduto in una consuetudine che da qualche settimana sta diventando “virale”: il crollo dei difensori.

    Accentuatori—  Annata complicata, ingarbugliata, con dubbi, anche proteste, errori. L’ultimo capitolo ha riguardato appunto Doveri, in Monza-Torino, e nemmeno Maresca (considerato fra i big) è stato immune nella gara di Firenze. Il dito, allora, adesso viene puntato anche verso quei difensori che accentuano ed esasperano certi contatti. Cadendo troppo facilmente. Chiamiamoli gli “accentuatori”. Forse il concetto non è una novità per gli attaccanti – per i quali l’allerta resta alta e la tolleranza zero: e per questo è stato apprezzato il non-cadere di Lazaro colpito da Gagliardini -, ma lo è diventato da qualche mese anche per i cosiddetti difendenti che appena sfiorati cadono moltiplicando quella che è la reale entità dell’impatto. Ultimo esempio, proprio Caldirola con Zapata: il fatto/fallo non sussiste. Quel gol di Rodriguez, avvenuto al 26′ del primo tempo, non era da annullare. Ma la tendenza di alcuni difensori in questa stagione è evidente: è capitato a Faraoni contro la Juve e allo stesso Caldirola anche in Monza-Bologna di alcune settimane fa.

    Caldirola e rigori—  Il tema si è ormai espanso: Daniele Doveri – che se avesse dato il rigore per fallo di Gagliardini su Lazaro non avrebbe ricevuto nessuna revisione Var perché il contatto è stato evidente – doveva valutare meglio il contatto, lieve e alto, di Zapata su Caldirola. Certi contattini (così come ci sono i rigorini) e certi “crolli” troppo facili non vanno sanzionati. Caldirola era appunto già stato protagonista nella gara Monza-Bologna, arbitro Pezzuto (poi fermato) con Di Paolo al Var: gol annullato per fallo inesistente di Zirkzee. Pare una tendenza: va poi ricordato l’episodio che ha visto protagonista Faraoni in Juventus-Verona in cui il capitano dell’Hellas si alza guardando lo sviluppo dell’azione e poi si rimette giù. Il fatto è che situazioni del genere, viste e riviste, rischiano per il giocatore di avere l’effetto contrario. Il caso Dimarco-Lookman in Atalanta-Inter ha appunto visto l’arbitro Sozza decidere bene, mantenendo buono il gol della Dea. In pratica: d’ora in avanti, visto l’andazzo, chi esagera certe cadute e certi contatti avrà tolleranza zero da parte degli arbitri. Al contempo, resta vivo il concetto – e qui torniamo al rigore non dato a Lazaro, come quello che venne tolto a Seck in Coppa Italia – del non veicolare un messaggio sbagliato: Doveri ha ritenuto quel contatto troppo leggero (e se avesse dato rigore il Var non glielo avrebbe tolto) ma sarà importante non far correre il concetto del “se il giocatore non cade non è rigore”. E che quindi per avere serve cadere. Simulando. Accentuando, appunto.

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    Napoli, persa l’allegria oltre al gioco. Senza fantasia lo scudetto è lontano

    Con Garcia perde anche De Laurentiis che tocca la sua fase più bassa nel cuore dei napoletani

    Rudi Garcia acquista il biglietto per la sua personale tormenta quando decide di non portare in campo Khvicha Kvaratskhelia e Piotr Zieliński, guadagnando i primi fischi alla lettura delle formazioni. Il resto lo fanno il modulo 4-2-3-1 e la solitudine di Elmas largo e quella di Simeone al centro. Poi Aurelio Andreazzoli lo copre con pressing e geometria e comincia la sofferenza del “Maradona” che vede avverarsi i presagi peggiori. Più l’Empoli palleggia, più cadono le già deboli difese garciane autominate nella partita di Champions League contro l’Union Berlino. LEGGI TUTTO

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    Bucciantini: “Se penso a Jovic, allora mi sarei tenuto Colombo tutta la vita”

    L’opinionista, dagli studi di Sky Sport, si è espresso sul vice Giroud, parlando anche del centravanti mandato in prestito dal Milan al Monza
    Il Milan ieri ha pareggiato 2-2 contro il Lecce al Via del Mare, perdendo terreno nella lotta Scudetto. Nel finale inoltre Giroud si è fatto espellere per parole irriguardose nei confronti dell’arbitro.
    L’assenza del francese sarà pesante nel prossimo match contro la Fiorentina. Ancora di più visto il rendimento fin qui molto deludente di Luka Jovic. Dagli studi di Sky Sport, Marco Bucciantini si è espresso su questo punto.
    Le parole dell’opinionista: “Io vedo questo Colombo e in Serie A mi sembra un ragazzo già pronto. Anche lo scorso anno aveva fatto bene a Lecce. Se penso a Jovic, che non è mai entrato fino ad ora in condizione, allora mi sarei tenuto Colombo tutta la vita“. In tutto questo però, grande attenzione. Tifosi senza parole, Gianluca Di Marzio spiazza tutti: “Ecco chi vuole comprare il Milan” <<< LEGGI TUTTO

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    Thiaw non risponde alla chiamata della Germania: il motivo

    Malick Thiaw, difensore del Milan, non risponderà alla convocazione della Germania in questa sosta per le Nazionali. Ecco il motivoAl termine della 12^ giornata di Serie A, ci sarà la tanto attesa, e per alcuni allenatori tanto temuta, pausa per le Nazionali. Tanti i rossoneri impegnati, anche tra coloro che prima di arrivare al Milan non erano nel giro delle rispettive selezioni. C’è chi, però, non potrà rispondere presente nonostante la convocazione.Secondo quanto riportato da ‘Sportface’, infatti, Malick Thiaw rimarrà a casa e non risponderà alla chiamata della Germania. Il motivo è presto detto: il centrale rossonero, infatti, diventerà padre e la nascita del figlio sarebbe prevista a giorni. Per questo il teutonico preferirebbe rimanere vicino alla compagna. LEGGI ANCHE:Milan, e se il problema degli infortuni fosse il tuo gioco? >>>Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Milan senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Pianetamilan per scoprire tutte le news di giornata sui rossoneri in campionato e in Europa.
    12 novembre – 18:45
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