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    Marassi, profondo rosso. E la partita finì in otto contro nove

    “Una gara che sembrava lunga un mese”. Eppure non fu una guerra, quel Samp-Piacenza, anzi. Ma un arbitro già intransigente di suo decise di far piovere cartellini come non mai…Otto di qua, nove di là. La partita finì così, con i giocatori contati e l’arbitro che era partito per la tangente, e avrebbe sventolato il cartellino rosso a chiunque, forse anche a un paio di steward che passavano di lì, agli spettatori di Marassi increduli, al casellante sulla strada di ritorno verso casa. Erano partiti in ventidue, erano rimasti in diciassette. Otto di qua, nove di là. Record di espulsi – cinque – in Serie A. E chi l’aveva mai vista una partita così? Cacciati Balleri, Franceschetti, Dieng, Rossi e Piovani, i primi tre della Samp, gli altri due del Piacenza. Quella domenica – 19 ottobre 1997 – aveva vinto la Samp, 3-1, ma il risultato fu la cosa meno importante di una giornata che sarebbe rimasta nella storia del nostro calcio. Perché quello è ricordato come il giorno di ordinaria follia dell’arbitro Roberto Bettin, della sezione di Padova, ufficio cartellini rossi. LEGGI TUTTO

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    C’eravamo tanto amati, poi… Com’è nato l’astio tra Ibra e Calhanoglu

    Zlatan e Hakan hanno giocato insieme al Milan per una stagione e mezza e sembravano anche andare d’accordo. Ma quando il turco è andato all’Inter…In una stagione e mezza insieme, 45 partite fianco a fianco. Un solo match da avversari, quell’1-1 dello scorso novembre al Giuseppe Meazza. Eppure, nel “rapporto” tra Zlatan Ibrahimovic e Hakan Calhanoglu paiono pesare ben di più quei 94 minuti uno contro l’altro. Molto, molto di più. Le dichiarazioni del centrocampista dell’Inter festeggiano un anno di fuoco tra i due, 12 mesi di astio che alla base nascono proprio dal cambio di sponda milanese da parte del turco. LEGGI TUTTO

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    Tanto genio, niente sconti: perché la palla un giorno s'innamorò di Zidane

    Magie, contraddizioni, rulete, gol scritti nella storia: pochissimi campioni hanno saputo scrivere la storia in campo e fuori. Ma prima di Zizou, tutto cominciò con Yazid Calciatore sublime, allenatore di successo, ma Zinedine Zidane è molto di più. Zizou ha lasciato un’impronta profonda anche fuori dal campo, con la sua storia, i suoi errori, le sue contraddizioni. Abituati a considerare i campioni dello sport quasi come supereroi, siamo rimasti affascinati anche dalle debolezze di un uomo che ha portato con orgoglio dentro di sé le sue origini e un’infanzia in cui sarebbe stato facile prendere la strada sbagliata al bivio della vita. Per i suoi errori Zidane ha pagato e questo lo rende molto più vicino a noi che ai fuoriclasse a cui spesso si tende a perdonare anche l’imperdonabile. Non ha mai chiesto sconti ed è andato avanti a testa alta. LEGGI TUTTO

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    Milan, dal Basaksehir per Duarte l'offerta è al ribasso

    Leo Duarte e il Milan, prove di addio. Il difensore brasiliano da un anno e mezzo gioca nell’Istanbul Basaksehir con alterne fortune. Il club turco è da settimane in trattativa con Frederic Massara per cercare di ottenere uno sconto rispetto ai 5,5 milioni previsti per il riscatto.DISTANZA – Secondo quanto appreso da Calciomercato.com, l’Istanbul Basaksehir ha presentato un’offerta da circa due milioni di euro nelle scorse ore. Allo stato attuale non c’è accordo, il club turco dovrà alzare la posta se vuole confermare Duarte nella rosa della prossima stagione. Le parti si raggiorneranno nei prossimi giorni alla ricerca di un’intesa. LEGGI TUTTO

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    Lazio Muriqi: tutto fermo con il Maiorca e prende quota l'ipotesi ritorno in Turchia

    Muriqi verso il ritorno in Turchia. Con il Maiorca che sta tirando troppo la corda, nella trattativa per il centravanti può ora concretamente inserirsi il Galatasaray. La Lazio non ha intenzione di svendere il cartellino dell’attaccante. Il club delle Baleari non ha esercitato l’opzione di riscatto fissata a gennaio a 12 milioni. Chiede uno sconto sul prezzo. Lotito può scendere al massimo a 10-11 milioni. 8 invece quelli che gli spagnoli hanno messo sul piatto e non sembrano esserci margini per un rilancio.I turchi invece sembrano pronti all’assalto al kosovaro. Vogliono investire per ritornare a lottare per i vertici della Super Lig, dopo un’annata deludente. I primi contatti sono già andati in scena e, secondo indiscrezioni, ci sarebbe stato anche un colloquio al telefono con Okan Buruk, prossimo a diventare allenatore dei giallorossi di Istanbul. LEGGI TUTTO

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    Traore-Milan, avanti tutta: servono 25 milioni, il piano rossonero

    Il jolly del Sassuolo piace ai rossoneri, soprattutto se Sanches saltasse. C’è anche il Leeds, ma il dialogo con i neroverdi prosegueUn minuto di anticipo, non serve di più. Hamed Junior Traore nelle interviste ha raccontato che lui, all’allenamento, è arrivato tante volte a 60 secondi dal fischio d’inizio, con senso dell’ingresso scenico alla James Bond. E allora Junior, non c’è fretta. Il mercato durerà per due mesi abbondanti e le occasioni per ricevere una chiamata dal Milan sono ancora tante, tantissime. Traore è un giocatore che al Milan piace e gli ultimi movimenti sulla scacchiera del calciomercato giocano per lui. LEGGI TUTTO

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    Inter, Dybala ora ha fretta. E il Milan osserva la situazione

    La Joya spinge per chiudere, ma i nerazzurri sono bloccati dalle cessioni. E torna ad affacciarsi l’ipotesi Spagna. Ma non è l’unica alternativaPaulo Dybala ha voglia di Inter, certo. Ma adesso comincia soprattutto ad avere fretta di Inter. Perché questa storia sta diventando una telenovela e di appassionati del genere, da queste parti, non se ne vedono molti. Non lo è l’attaccante argentino, che certo con Beppe Marotta ha stretto un patto. È scritto sulla pietra, certificato dai tanti incontri nascosti e pure quello alla luce del sole avvenuto in sede. Poi però ci sono state le frizioni con Jorge Antun. LEGGI TUTTO

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    Paredes vuole la Juve: ecco cosa lo spinge verso Torino

    Il Fideo, lusingato anche dal Barça, rinvia la decisione. Così cresce la candidatura del centrocampista del Psg: il suo ciclo a Parigi potrebbe essere chiuso e lui conosce e ama l’Italia. I bianconeri potrebbero offrirgli la collocazione ideale. Ecco perchédal nostro inviato G.B. Olivero22 giugno
    – IBIZALeandro Paredes arriva al Club de Campo di Ibiza intorno alle 11. La “pista da padel” è prenotata per le 11.30, ma lui e Giovani Lo Celso si presentano in anticipo perché devono comprare la racchetta e scaldarsi bene. Leo, come lo chiamano tutti, è tirato: in vacanza sta cercando di mantenersi in forma. LEGGI TUTTO