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    Chievo, ufficiali gli arrivi di Canotto e Rondinella. Rinnovo annuale per Renzetti

    VERONA – Il Chievo si rinforza in vista della Serie B 2020-2021: i veneti oggi hanno annunciato due mosse in entrata, di cui una in prospettiva, e un rinnovo contrattuale. Parliamo di Luigi Canotto, ex attaccante della Juve Stabia, (“L’A.C.ChievoVerona comunica di aver tesserato a titolo definitivo da svincolato il calciatore Luigi Canotto, nato a Rossano Calabro il 19/05/1994, che ha firmato un contratto con scadenza il 30/06/2023. Benvenuto in gialloblù Luigi!”), del giovane Genny Rondinella, 19enne preso dal Casoria, (“L’A.C. ChievoVerona comunica di aver acquisito a titolo definitivo dall’U.S. Savoia 1908 le prestazioni sportive del calciatore Genny Rondinella, nato a Casoria (Na) il 22/05/2001, che ha firmato un contratto con scadenza il 30/06/2023. Benvenuto in gialloblù Genny!”) nonché del prolungamento di Francesco Renzetti (“L’A.C. ChievoVerona comunica il prolungamento del contratto fino al 30/06/2021 del difensore Franscesco Renzetti. Il terzino sinistro, nato a Montecarlo il 22/01/1988, è arrivato a vestire la maglia gialloblù nella sessione invernale del calciomercato 2019/2020. Da fine gennaio ad agosto ha disputato con il ChievoVerona 17 presenze in campionato e 3 nei playoff. Avanti insieme Francesco!”). LEGGI TUTTO

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    Monza, Di Gregorio in prestito dall'Inter

    MONZA – Attraverso un comunicato apparso sul proprio sito web, il Monza ha annunciato che “Il settimo nuovo arrivo dell’estate biancorossa è un innesto importante per la porta: dall’Inter arriva a titolo temporaneo annuale con opzione e contropzione Michele Di Gregorio!”.  Nato il 27 luglio 1997 a Milano, il portiere è cresciuto nel settore giovanile nerazzurro dove ha vinto un Campionato Primavera da Capitano nel 2017, prima di debuttare tra i professionisti col Renate. Dopo un’altra stagione in C col Novara ecco l’esordio in serie B col Pordenone, con cui nel campionato appena concluso ha raggiunto i playoff da protagonista, giocando 35 partite. LEGGI TUTTO

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    Mundo Deportivo: “Brahim, il Milan fa sul serio: Maldini a lavoro”

    MADRID (SPAGNA) – Milan in pressing sul giovane trequartista del Real Madrid Brahim Diaz. Il malagueno classe 1999 è in uscita dalla Merengues e alla ricerca di più spazio altrove. Sotto la guida di Zidane in questa stagione ha raccolto appena 10 presenze complessive riuscendo a timbrare il cartellino solo nel match di Coppa del Re contro l’Unionistas. Il tecnico dei Blancos ha centellinato il suo utilizzo, ma l’obiettivo del calciatore spagnolo è quello di giocare e mettersi in mostra in vista dell’Europeo U21 e delle Olimpiadi, senza dimenticare l’Europeo con la nazionale maggiore. 
    Ibrahimovic-Milan: presto sposi. Il bonus Champions solletica Zlatan
    Scontro sulla formula
    Il ds del Milan, Paolo Maldini, sarebbe a lavoro per portare il calciatore alla corte di Stefano Pioli, ma manca l’accordo sulla formula del trasferimento. Secondo quanto riferito dal Mundo Deportivo, infatti, i rossoneri vorrebbero che nel contratto venisse inserita un’opzione d’acquisto, mentre il Real Madrid si sarebbe rifiutato categoricamente. Su Brahim, sempre secondo il quotidiano spagnolo, non ci sarebbe solo il Milan: Real Sociedad, Betis e Getafe rimangono infatti spettatori interessati.
    Tutto sul calciomercato LEGGI TUTTO

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    Nuovo bomber Juve: pressing Dzeko, la Roma prende tempo. Milik spera ancora, offerto Suarez!

    TORINO – La Roma prende tempo, ma la Juventus non molla. E, stando a quanto filtra da fonti bosniache, nemmeno Edin Dzeko avrebbe intenzione di cambiare programmi. Il 34enne centravanti giallorosso è pronto a iniziare la stagione con la squadra di Paulo Fonseca, ma non ha ancora messo da parte l’ambizione di raggiungere Cristiano Ronaldo a Torino. Il ragionamento dell’ex Manchester City è abbastanza logico: seppur alla Roma sia molto legato, sa che gli mancano ancora pochi anni di carriera al top e non vorrebbe perdere il treno che gli consentirebbe di lottare per la Champions. Tutto comprensibile. Anche da parte della Roma, alle prese con una nuova proprietà e una ennesima rivoluzione. Rinunciare a Edin non è semplice. I dirigenti giallorossi, da giorni alle prese con la ricerca di un possibile sostituto all’altezza (occhio a Mandzukic, senza dimenticare Milik), lo hanno capito una volta di più e così hanno fatto arrivare dei messaggi di minore apertura dalle parti della Continassa. LEGGI TUTTO

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    Dalla Spagna: “Messi lontano da Barcellona, il City fa sul serio”

    Le big europee iniziano a sognare Leo Messi. Sì, perché se prima di martedì era impossibile pensare a un trasferimento della Pulce, adesso non è più così. Tutti gli indizi sembrano portare al Manchester City dello sceicco Mansour allenato da Pep Guardiola: la stampa argentina e quella spagnola hanno dato notizia del colloquio tra il papà del fuoriclasse e Ferran Soriano, ex presidente blaugrana e oggi ad dei Citizens. I due potrebbero recarsi in Catalogna già la prossima settimana per sedersi al tavolo di Bartomeu, cercando di capire di più sull’ormai famosa clausola e tentare l’affondo decisivo. Si parla anche di possibili contropartite, da Eric Garcia a Angelino passando per un profilo importantissimo come quello di Gabriel Jesus. 
    “Messi-Inter, si può. Il fisco aiuta”

    Messi-City, la trattativa
    Il City possiede il capitale economico per portare Messi in Premier League e nella rosa di Guardiola c’è Aguero, uno dei miglior amici di Messi che con Pep ha vissuto i suoi anni migliori da calciatore in termini di risultati. Secondo Radio Catalunya, entrambi avrebbero parlato alcuni giorni fa per capire la fattibilità della trattativa. ESPN va oltre e parla di un triennale più due anni opzionali in Mls, al New York City, la franchigia statunitense. 
    Messi il sogno dell’Inter? Ecco cosa diceva Conte
    Messi ‘tenta’ Neymar
    Messi avrebbe voluto un anno fa il ritorno di Neymar al Barcellona e ora starebbe provando a convincere l’amico a tornare a giocare insieme ma con la maglia del Manchester City. Per i media brasiliani, la Pulce avrebbe telefonato all’attaccante del Psg per comunicargli la sua decisione di lasciare i blaugrana per trasferirsi all’Etihad proponendogli di unirsi al nuovo progetto. I due sono stati compagni di squadra dal 2013 al 2017, vincendo insieme 10 trofei fra cui una Champions. Neymar, che la scorsa estate provò a forzare la sua cessione al Barça, sembra aver ricucito i rapporti con la dirigenza del Psg, trascinato alla finale poi persa col Bayern, ma la telefonata di Messi potrebbe fargli cambiare idea.

    Messi avrebbe voluto Xavi
    L’argentino non crede più nel progetto del Barcellona – ha scritto il quotidiano catalano Sport nell’edizione odierna -. È stanco e vuole una squadra vincente. Il nuovo corso targato Koeman non sembra convincerlo: Leo avrebbe voluto l’ex compagno Xavi sulla panchina del Camp Nou. I rapporti con Bartomeu sono tutt’altro che cristallini, la distanza è talmente evidente che ha portato all’invio del burofax e a tutte le conseguenze del caso. Ma nonostante la rottura, il fuoriclasse argentino presenzierà lunedì alla prima sessione della nuova stagione con il tecnico olandese, a cui avrebbe rivelato di non vedersi più dentro il progetto tecnico. Messi onorerà tutti i suoi obblighi fino a quando non potrà risolvere la sua situazione con il club, a cui spetta la decisione se escluderlo o meno dall’allenamento. Un incontro con Bartomeu entro lunedì potrebbe sciogliere diverse questioni irrisolte e fare chiarezza sul suo futuro. LEGGI TUTTO

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    “Messi-Inter: si può. Il fisco aiuta. Suning vuole portare il club in vetta”

    BARCELLONA – Una delle tre firme impresse sul celebre tovagliolo sul quale venne siglato, il 14 dicembre del 2000, il primo accordo di Lionel Messi con il Barcellona è quella di Josep Maria Minguella, istrionico agente e intermediario catalano che, 20 anni prima della Pulga, aveva già portato al Camp Nou un certo Maradona.
    L’ultima volta che ci siamo sentiti ci aveva assicurato che Messi non sarebbe andato da nessuno parte.«Da allora c’è stata una notevole decadenza e sensazione di impotenza che si sono impadronite del gioco Barça. E Lio pensa di non essere in grado di poter porre rimedio da solo a tutti i problemi della squadra».
    Sembra convinto di voler cambiare aria.«Pare di sì, ma anche il Barça ha i suoi diritti, ossia un contratto che dice che se vuole andar via deve pagare 700 milioni». LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco Weston McKennie: il Vidal texano

    Un texano di Germania, con personalità da vendere, tra i primi a esporsi pubblicamente nei mesi scorsi dopo il caso di George Floyd, attaccando senza mezzi termini Donald Trump da lui definito «razzista e inadatto al ruolo di presidente». Weston McKennie, 21 anni, nato a Little Elm in Texas, va considerato a tutti gli effetti tedesco dal punto di vista calcistico, visto che ha iniziato a giocare a calcio a Kaiserslautern (dove ha vissuto dai 6 ai 9 anni per gli impegni del padre, militare) con i Phoenix Otterback nel 2004 prima di tornare negli Stati Uniti e vestire la maglia del Dallas Fc divenendo uno dei più interessanti giovani prodotti dal sistema giovanile della MLS.

    IL PERCORSO – Dal 2017 veste la maglia degli Stati Uniti, ovvero da quando lo Schalke, dopo 7 anni a Dallas (con 15 presenze e 2 reti nelle Nazionali giovanili statunitensi), lo ha richiamato nella sua Primavera promuovendolo già alla prima stagione, dal maggio 2017, in prima squadra.
    McKennie ha scelto la Germania per la sua carriera rifiutando il contratto a Dallas come homegrown player. Fin qui ha disputato 75 partite di Bundesliga con lo 04 diventando un titolare dal 2018/19, quando ha collezionato 25 presenze dal primo minuto tra campionato, Coppa di Germania e Champions League, chiudendo l’annata con 33 gare e 2 reti. Ma è soprattutto quest’anno che ha attratto le maggiori attenzioni: altre 28 gare con 3 gol prima che lo Schalke, in cattive acque sul piano finanziario, gli comunicasse l’imminente cessione.
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    Juve, McKennie per Pirlo: tutti i dettagli

    Potrebbe scartare un regalo da sogno, Weston McKennie, domani per il suo ventiduesimo compleanno. E il condizionale è relativo alle tempistiche: perché magari potrebbe aprire il pacco già oggi, oppure dopodomani o la prossima settimana, ma il fatto che lo scarterà è ormai quasi una certezza. Un pacco regalo con dentro una maglia della Juventus e soprattutto un contratto con la Juventus (la maglia in fin dei conti può comprarsela chiunque).
    L’identikit di McKennie

    Un contratto che il centrocampista statunitense si è guadagnato colpendo l’attenzione degli osservatori bianconeri prima e di Fabio Paratici poi, nelle sue tre stagioni da protagonista nello Schalke 04: mettendo in mostra forza e dinamismo. Quella forza e quel dinamismo che la Juventus aveva cercato anche in Thomas Partey dell’Atletico Madrid: 27 anni, il ghanese sarebbe stato un rinforzo più esperto e più pronto, ma anche molto più costoso, con una valutazione di 40 milioni. Troppo costoso, senza la possibilità di percorrere la strada di uno scambio: intravista, con Bernardeschi, ma mai apertasi del tutto.
    Scatto Paratici
    […] Con lo Schalke 04, fucina di talenti dalla produzione straordinaria (Neuer, Rakitic, Goretzka, Draxler, Sane, per ricordarne alcuni) Paratici ha infatti raggiunto un accordo che prevede il passaggio di McKennie alla Juventus in prestito oneroso per un anno, a 3,5 milioni, con diritto di riscatto che la società bianconera potrà esercitare pagandone altri 18. In tutto un’operazione da 21,5 milioni che, vista l’età dello statunitense, renderebbe anche abbastanza agevole in futuro realizzare una plusvalenza da un’eventuale cessione.
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