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    Paratici a Londra incontra i Wolves: Jimenez-Alex Sandro

    TORINO – L’allievo e il maestro atto II, dopo le tante sfide Paratici-Marotta della scorsa estate. L’Inter ha ancora la finale di Europa League da giocare, ma il derby d’Italia sul mercato è già iniziato. Il dg bianconero è partito con la doppietta Kulusevski-Arthur e adesso punta a cedere qualche altro pezzo per finanziare l’acquisto del nuovo numero 9 da regalare all’allenatore Andrea Pirlo. Dopo la cessione di Miralem Pjanic al Barcellona (nell’affare Arthur) e l’addio di Blaise Matuidi (Inter Miami, negli Usa), Paratici in giornata cercherà soldi, incastri creativi e acquirenti incontrando diversi club inglesi. La parola d’ordine è: vendere. Per poi comprare. Non a caso l’uomo mercato juventino, oltre a West Ham, Fulham e Watford, vedrà il Wolverhampton. E con i Wolves, dopo i numerosi contatti con l’agente Jorge Mendes, spera di fare un po’ tutto. Fare cassa con qualche taglio per poi reinvestire su Raul Jimenez, 29enne bomber rivelazione proprio dei Lupi. Mendes, agente della punta messicana, di Cristiano Ronaldo e consulente esterno del Wolverhampton, da tempo lavora a una mediazione tra club. Il vertice di oggi servirà per fare un passo in avanti e capire concretamente quale (o quali) giocatori della Juventus possono interessare ai Wolves. Stando a quanto filtra da fonti inglesi, i ragionamenti vertiranno su Aaron Ramsey (veterano della Premier), Douglas Costa (c’è anche il Manchester United su di lui), Alex Sandro e soprattutto su un difensore. LEGGI TUTTO

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    Conte-Inter, è sempre più la voglia di continuare

    MILANO – Antonio Conte e l’Inter sono un po’ più vicini. Questo però non vuol dire che la ferita apertasi dopo Bergamo sia del tutto rimarginata: l’allenatore – una volta conclusa la campagna europea – farà precise richieste alla società, sul mercato e sull’organizzazione che deve darsi il club per essere pienamente in sintonia con lui. Molte cose non sono state gradite nell’ultima stagione e lo sfogo di Bergamo è stato frutto di pensieri sedimentati nei mesi. Le vittorie però, nel calcio come nella vita, sono un’ottima medicina. A queste si è unito il ritorno di Steven Zhang, uno dei motivi di malessere da parte dell’allenatore che, come alla Juve, vuole avere un filo più possibile diretto con la proprietà (cosa impossibile al Chelsea, da qui gli attriti con Marina Granovskaia). Agli atti restano pure le parole pronunciate da Conte dopo la vittoria sullo Shakhtar: «In quel momento sentivo delle cose e le ho dette, poi quello che dico è sempre a livello costruttivo. È chiaro che i media cerchino di enfatizzare certe situazioni per mettere carne al fuoco (difficile fare altrimenti, considerata la portata di quelle parole, ndr), ma so che bisogna passare da alcuni step per essere protagonisti. Non sono una persona “politica”, guardo molto al sodo. A volte capita che dico quello che penso, ma sempre in maniera costruttiva e senza voler offendere nessuno». Frasi che non rappresentano una retromarcia, ma servono per smussare gli angoli più sgraditi da Suning, ovvero le accuse (“Società debole”) che hanno fatto irritare papà Jindong a Nanchino. A fare da pompiere, dopo l’iniziale irritazione, Beppe Marotta che ha derubricato i fatti come «dinamiche tipiche di un gruppo sportivo. Assolutamente ormai è tutto dimenticato – ha assicurato l’amministratore delegato prima del match con gli ucraino-brasiliani – il presidente e la sua presenza è importante anche in termini di stimoli nuovi perché siamo ad un passo da quello che sarebbe un giusto traguardo». Una volta passato, quel traguardo, andrà messo un punto alla situazione, nella consapevolezza che la candidatura di Massimiliano Allegri rimane sempre quella più autorevole in caso di ribaltone.
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    De Paul fa impazzire le big: si muove anche la Juve, ma l'Udinese è bottega cara…

    L’argentino è pronto per un salto in una grande squadra: piace a tutti in Italia, ma se Pozzo non abbassa le pretese, rischia di finire all’estero

    Quei soldi li vale tutti. Rodrigo de Paul è diventato un top da giustificare le richieste esose dell’Udinese. Premessa: quella della famiglia Pozzo è sempre stata una bottega cara, nel caso di De Paul diventerà carissima. A chi potrebbe servire? A tutte le big italiane, proprio tutte. LEGGI TUTTO