Sepe, l’agente: “Torino? Su di lui 5 squadre”
Giuffredi: “Deve diventare titolare in un grande club” LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Carlo Piacenti
Giuffredi: “Deve diventare titolare in un grande club” LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
L’argentino è pronto per un salto in una grande squadra: piace a tutti in Italia, ma se Pozzo non abbassa le pretese, rischia di finire all’estero
Quei soldi li vale tutti. Rodrigo de Paul è diventato un top da giustificare le richieste esose dell’Udinese. Premessa: quella della famiglia Pozzo è sempre stata una bottega cara, nel caso di De Paul diventerà carissima. A chi potrebbe servire? A tutte le big italiane, proprio tutte. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Il club e l’attaccante insieme per un’altra stagione LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Così Jorge Antun, procuratore della Joya: “Ho letto notizie completamente false. Lavoriamo per il prolungamento con la società, con la stessa predisposizione di sempre” LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Il portiere inglese si lega agli Spurs fino al 2022 LEGGI TUTTO
ha scritto per te Romano Capasso
Messi via dal Barça? La condizione di Bartomeu: sia lui a dire di voler partireI rapporti tra il club blaugrana e la sua star ai minimi termini. Due strade per il presidente: fare uno squadrone (ma con quali soldi?) o cedere Leo e rifondare. Inter, City e Psg alla finestra LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Stanno ancora ridendo tutti: da giorni. Anzi: sta ridendo sempre più gente, visto che il paese è piccolo e la gente mormora. E il mondo del calcio, spesso e volentieri, assomiglia più a un cortile da beghe goldoniane che a un pianeta abitato da magnati tutti d’un pezzo. Siccome poi la storia è quasi surreale e di mezzo ci sono il presidente più “pazzo” della serie A (Ferrero, of course) e un altro soprannominato “braccino” (Cairo, altrettanto ovviamente), il gossip alimentato da presidenti e direttori sportivi di altre società e lo sterminato chiacchiericcio dei procuratori trovano terreno fertile in quanto è successo nei giorni scorsi sull’asse Torino-Genova: a Milano, però, dove si consuma il mercato.
Il finale della storia è che, a ieri pomeriggio, a Ferrero giravano ancora tremendamente. Perché i giorni possono anche passare, ma per lui l’affronto subito rimane: una presa in giro, per non dire di peggio. «E io devo difendere l’immagine e la dignità della mia società e la serietà del sottoscritto e di chi lavora con me. E devo anche proteggere un capitale come Linetty», si è già sfogato più volte il patron blucerchiato.
Il paese è piccolo, la gente mormora e ride dandosi di gomito, guardando di sottecchi Cairo per non farsi scoprire, quando il patron granata attraversa il cortile del calciomercato: idealmente la scena sarebbe questa, se fossimo a teatro. «Hai saputo l’ultima di Urbano?». «No, dimmi». «Ferrero è arrabbiatissimo». «Ma davvero? E perché?». «Beh, dice che stavolta Cairo ha proprio esagerato, che gli ha mancato di rispetto, che le trattative non si fanno così neanche in un suk». «Davvero? Racconta, dai!». E giù a ridere, dopo. E vai col telefono senza fili, poi! Allargando il giro del pissi pissi: il gioco più praticato nei corridoi dei presidenti, dei ds, dei procuratori, degli intermediari.
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ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Un difensore in più. Ma non in campo, nello staff. Alla fine Andrea Pirlo ha scelto Igor Tudor come ultimo tassello del gruppo di lavoro che lo accompagnerà nell’avventura alla guida della Juventus. Il 42enne croato alla grande esperienza da centrale di alto livello (in carriera ha giocato anche da mediano) unisce quella da allenatore giramondo: Paok, Karabukspor, Galatasaray, Udinese, Hajduk Spalato. Quest’ultimo è il club in cui ha iniziato e finito di giocare, nel quale ha cominciato a ragionare da tecnico grazie a Edy Reja, che nel 2009-10 lo aveva voluto come assistente, e dove ha allenato fino alla chiamata della Juventus di qualche giorno fa. Tudor ha ragionato a lungo su tutto, anche sul fatto di tornare a fare il collaboratore e non più il primo allenatore, e alla fine non ha resistito al richiamo della sua ex squadra. Troppo forti il legame e il fascino dei bianconeri, così il croato nelle ultime ore si è mosso per “libersi” dall’Hajduk in tempo per la ripartenza della prossima settimana.
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