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    Ferrero smonta Cairo. Linetty: offerti 8 milioni. Poi 7. “Allora costa 13!”

    TORINO – Stanno ancora ridendo tutti: da giorni. Anzi: sta ridendo sempre più gente, visto che il paese è piccolo e la gente mormora. E il mondo del calcio, spesso e volentieri, assomiglia più a un cortile da beghe goldoniane che a un pianeta abitato da magnati tutti d’un pezzo. Siccome poi la storia è quasi surreale e di mezzo ci sono il presidente più “pazzo” della serie A (Ferrero, of course) e un altro soprannominato “braccino” (Cairo, altrettanto ovviamente), il gossip alimentato da presidenti e direttori sportivi di altre società e lo sterminato chiacchiericcio dei procuratori trovano terreno fertile in quanto è successo nei giorni scorsi sull’asse Torino-Genova: a Milano, però, dove si consuma il mercato.
    Il finale della storia è che, a ieri pomeriggio, a Ferrero giravano ancora tremendamente. Perché i giorni possono anche passare, ma per lui l’affronto subito rimane: una presa in giro, per non dire di peggio. «E io devo difendere l’immagine e la dignità della mia società e la serietà del sottoscritto e di chi lavora con me. E devo anche proteggere un capitale come Linetty», si è già sfogato più volte il patron blucerchiato.
    Il paese è piccolo, la gente mormora e ride dandosi di gomito, guardando di sottecchi Cairo per non farsi scoprire, quando il patron granata attraversa il cortile del calciomercato: idealmente la scena sarebbe questa, se fossimo a teatro. «Hai saputo l’ultima di Urbano?». «No, dimmi». «Ferrero è arrabbiatissimo». «Ma davvero? E perché?». «Beh, dice che stavolta Cairo ha proprio esagerato, che gli ha mancato di rispetto, che le trattative non si fanno così neanche in un suk». «Davvero? Racconta, dai!». E giù a ridere, dopo. E vai col telefono senza fili, poi! Allargando il giro del pissi pissi: il gioco più praticato nei corridoi dei presidenti, dei ds, dei procuratori, degli intermediari.
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    C’è Tudor con Pirlo: curerà i movimenti della difesa

    TORINO – Un difensore in più. Ma non in campo, nello staff. Alla fine Andrea Pirlo ha scelto Igor Tudor come ultimo tassello del gruppo di lavoro che lo accompagnerà nell’avventura alla guida della Juventus. Il 42enne croato alla grande esperienza da centrale di alto livello (in carriera ha giocato anche da mediano) unisce quella da allenatore giramondo: Paok, Karabukspor, Galatasaray, Udinese, Hajduk Spalato. Quest’ultimo è il club in cui ha iniziato e finito di giocare, nel quale ha cominciato a ragionare da tecnico grazie a Edy Reja, che nel 2009-10 lo aveva voluto come assistente, e dove ha allenato fino alla chiamata della Juventus di qualche giorno fa. Tudor ha ragionato a lungo su tutto, anche sul fatto di tornare a fare il collaboratore e non più il primo allenatore, e alla fine non ha resistito al richiamo della sua ex squadra. Troppo forti il legame e il fascino dei bianconeri, così il croato nelle ultime ore si è mosso per “libersi” dall’Hajduk in tempo per la ripartenza della prossima settimana.
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    Higuain blocca la Juve! Il Pipita vuole restare: la grana di Paratici

    TORINO – La stagione travagliata di Gonzalo Higuain non è ancora finita. La Juventus vorrebbe che il bomber argentino non ne iniziasse un’altra in bianconero, ma l’epilogo è tutto da scrivere: ci vorrnno pazienza, diplomazia, la capacità di toccare le giuste corde, di trovare la migliore destinazione (o transazione) per convincere il Pipita a lasciare Torino un anno prima della scadenza naturale del suo contratto, fissato per giugno 2021. Toccherà a Fabio Paratici sbrogliare questa grana e liberare così la rosa da destinare ad Andrea Pirlo di un surplus, sia in termini economici visto che l’attaccante ha un ingaggio da 7,5 milioni, sia a livello di numeri per svecchiare il parco attaccanti. LEGGI TUTTO

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    Dybala: soldi o big. Da Pogba a Isco, sarà l’ultimo assist?

    TORINO – Piena di gioia, ma senza Joya. La Juventus e Andrea Pirlo progettano così la stagione 2020-21: da chiudere festeggiando, ma da giocare senza Paulo Dybala, di nuovo sul mercato. Per motivi tecnico-tattici – una stagione da 17 gol e 14 assist non ha cancellato i dubbi del club sulla sua incisività ad altissimo livello (ossia la seconda parte della Champions) e Pirlo ritiene che Ronaldo renda meglio con una prima punta – e per motivi economici: la distanza tra i 15 milioni di ingaggio chiesti e gli 8 più 2 di bonus offerti ha rallentato (ma non stoppato) la trattativa per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022 e dunque spinge la società a una cessione immediata. Cessione che porterebbe una plusvalenza con cui completare il progetto di rinnovamento. LEGGI TUTTO

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    Barcellona, Setien esonerato: si aspetta Koeman

    Il Barcellona ha ufficializzato in una nota l’esonero del tecnico Quique Setien. Il nuovo allenatore, si legge in una nota, “verrà annunciato nei prossimi gironi nell’ambito di una ristrutturazione ad ampio raggio della prima squadra”. Setien è arrivato in blaugrana il 13 gennaio ottenendo 16 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte nelle 25 partite disputate tra campionato, Champions e Coppa del Re. Paga la pesantissima sconfitta europea contro il Bayern Monaco e i non facili rapporti con lo spogliatoio. Nelle prossime ore l’annuncio di Ronald Koeman, che ha già avuto un colloquio con il presidente Bartomeu. LEGGI TUTTO