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    Torino-Copenaghen, trattativa partita: in ballo c'è Varela

    Ecco la sorpresa di Ferragosto: è in Danimarca il terzino destro che può trasferirsi in granata. (…) Per Giampaolo è uno dei settori del campo più scoperti, oggi come oggi. Le ripetute trattative con Hysaj (due giorni fa anche un nuovo summit con il suo agente) e le chiacchierate con il ds napoletano Giuntoli non hanno spalancato portoni, anzi. E la Roma in questo momento è il concorrente principe che i granata si trovano a dover inseguire. Il pericolo di ritrovarsi, strada facendo, con un cerino in mano è alto, per Cairo e Vagnati.

    Vagnati, sorpresa Varela: è il nuovo terzino di Giampaolo?
    Ecco perché il ds ha aperto una trattativa inedita, fin qui mai emersa. Inaugurata in gran segreto negli ultimi tempi, ma adesso improvvisamente decollata. Una trattativa con il Copenaghen: Italia-Danimarca. In ballo c’è una freccia ancora giovane, ma già di grande esperienza: Guillermo Varela, 27 anni compiuti a marzo, uruguaiano. Nel suo palmarès, due campionati e una Supercoppa in Uruguay, un titolo nazionale in Danimarca, una Coppa d’Inghilterra e una Community Shield. In aggiunta, i gettoni raccolti in Nazionale. E’ insomma un giocatore già di respiro internazionale, di buona personalità. E’ un’operazione da 4 milioni, per il Torino: la cifra che può rappresentare anche il punto di caduta delle trattative, tenuto conto delle quotazioni “reali” del mercato danese (non certo l’area più cara del calcio europeo), ma anche della scadenza contrattuale del terzino, 2023 (e questo “protegge” il Copenaghen, a lungo termine).
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    Toro, Biglia il regista per Giampaolo: presentata l'offerta

    Un regista e una mezzala (ai quali eventualmente aggiungere un trequartista): queste le due priorità per il centrocampo granata. Con Marco Giampaolo che osserva gli sviluppi confidando di avere due giocatori, per due ruoli chiave, entro l’inizio del ritiro (i granata lavoreranno da mercoledì 19 al Fila, quindi dal 22 saranno a Biella per le due settimane canoniche di allenamenti lontano da Torino). Il ds Davide Vagnati si sta adoperando per accontentare il tecnico, e pur con il (basso) tetto di spesa imposto da Urbano Cairo punta a stringere in modo tale da definire la rosa nei tempi caldeggiati da Giampaolo.

    Iniziando con il regista, tra i ruoli, se non il ruolo chiave per eccellenza, l’ultima pista conduce a Lucas Biglia. L’argentino, che ha compiuto 34 anni il 30 gennaio, ha già dato il meglio di sé, in carriera, ma può rappresentare un investimento calibrato per una stagione o due. La prima ipotesi è quella sostenuta dal Toro, che infatti ha proposto all’ex nazionale argentino (58 presenze e un gol) un contratto annuale. Biglia attraverso il proprio entourage ha aperto alla soluzione granata, ma ha anche ribattuto di cercare un ingaggio biennale. Da 1,3 milioni a stagione. Il discorso è aperto e nei primi giorni dopo Ferragosto si dovrebbe avere il dentro o fuori (appena svincolato dal Milan, Biglia ha detto ai suoi agenti di voler tornare in Argentina, ma si è anche detto disposto a prolungare la sua esperienza europea: in Italia o in Spagna). Biglia è così l’ultimo profilo individuato, per il vertice basso del rombo di centrocampo che sarà varato da Giampaolo.
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    Grana Higuain poi rivoluzione Juve. Paratici va all’attacco

    TORINO – Scene da un matrimonio. E anche scene già viste. Quanto sta per accadere in casa Juventus (a tema Gonzalo Higuain) oscilla tra la trama d’un film d’amore senza lieto fine e una telenovela a puntate – tante puntate – che spesso si ripetono in quanto a trame e intrecci.

    La Juventus vorrebbe voltare pagina, magari persino stracciarla (quella di un contratto che altrimenti scade a giugno dell’anno prossimo) e cedere o svincolare l’attaccante argentino. Nei piani della società e dello staff tecnico c’è un nuovo numero 9 da affiancare a Cristiano Ronaldo che garantisca più feeling con il portoghese, più gol, più presenza. Presenza in area e presenza nei momenti decisivi. Per la verità il direttore generale bianconero Fabio Paratici ci aveva provato anche l’anno scorso a vendere il Pipita, di rientro dal prestito al Milan e al Chelsea, ma senza esito. Higuain aveva da un lato rifiutato qualsivoglia opportunità di migrazione e dall’altro garantito impegno e abnegazione agli ordini di Maurizio Sarri. Quantomeno per un po’ aveva trasformato parole in fatti, ma poi è venuto meno rispetto alle aspettative e dunque ora la storia si ripete.
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