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    Zidane, i tifosi Juve lo sognano. Ma…

    «Nel calcio tutto cambia da un giorno all’altro, non si può parlare della prossima stagione prima che sia finita questa», ha detto sibillino Zinedine Zidane il 18 luglio, dopo aver aritmeticamente conquistato la Liga con il Real Madrid, alla prima stagione completa della sua seconda esperienza sulla panchina dei blancos (dove era tornato l’11 marzo al posto di Solari, in precedenza subentrato a Lopetegui). Il discorso in questione riguardava la sua presenza alla guida del Real anche nella prossima stagione e l’incertezza seminata così apertamente da Zizou ha fatto accendere tutte le spie d’allarme del mondo del calcio, perché uno Zidane libero potrebbe condizionare le scelte di tutti i top club. E’ vero che alla domanda sul futuro le prime parole di Zidane erano state altre, molto più orientate alla permanenza a Madrid: «Ho un contratto, sto bene qui e mi piace quello che faccio».
    Però è chiaro che la successiva precisazione le aveva svuotate di una buona parte del significato: tutto ciò che viene prima della parola “ma”, non conta, come si dice. Così il futuro di Zinedine Zidane, che già una volta ha lasciato il Real a sorpresa nel 2018, dopo le tre Champions consecutive, rimane avvolto nell’incertezza di quel «Tutto cambia da un giorno all’altro», anche se finora i giorni passati da quel 18 luglio sembrano aver rafforzato l’ipotesi della sua permanenza a Madrid, indipendentemente dall’esito del ritorno degli ottavi di Champions del 7 agosto, quando il Real cercherà di ribaltare il 2-1 subito dal Manchester City al Bernabeu.
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    L'Ajax riabbraccia Stekelenburg dopo nove anni

    TORINO – Maarten Stekelenburg torna all’Ajax a distanza di nove anni dalla sua partenza. Il portiere olandese, protagonista con la nazionale Oranje nel 2010 arrivando fino in finale contro la Spagna, ha difeso i pali di Roma, Fulham, Monaco, Southampton ed Everton. Ora torna in patria nella squadra nella quale si è imposto all’attenzione internazionale e con cui ha firmato un contratto per una stagione. LEGGI TUTTO

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    Juve-Milik, il braccio di ferro è cominciato

    Arek Milik come Fernando Llorente, peraltro suo compagno di squadra? Chissà, ma stando alle ultime parole di Aurelio De Laurentiis il destino dell’attaccante polacco potrebbe anche rivelarsi simile a quello del basco tra l’estate 2012 e quella 2013. Flashback: nell’estate 2012 Llorente ha un solo anno di contratto con l’Athletic Bilbao e vuole andare alla Juventus, pronta a pagarlo 21 milioni. Il club basco però non vuole cederlo e così il 24 gennaio 2013 la società bianconera annuncia l’ingaggio del centravanti a parametro zero per la stagione successiva. Nel frattempo Llorente sopporta una stagione da riserva, con 36 presenze ma anche 36 minuti di media a presenza e appena 5 gol, lui che nell’annata precedente di partite ne aveva disputate 53, giocando in media 74 minuti, e di gol ne aveva realizzati 29. […]
    BRACCIO DI FERRO
    Ostenta durezza per mascherare una posizione di debolezza, il presidente del Napoli, o pur di non abbassare la sua valutazione di Milik, 40-50 milioni, è davvero pronto a perdere il polacco gratis tra un anno? Questo lo dirà solo il tempo. Che è ancora molto. Intanto però De Laurentiis ha scoperto le carte e dato inizio a un braccio di ferro che potrebbe durare fino a ottobre e alla fine del mercato. Un braccio di ferro tra Napoli e Juventus, in cui però sono pronti a intervenire altri concorrenti, che è quel che probabilmente si augura il presidente azzurro. Dall’Atletico Madrid al Tottenham passando per l’Arsenal, i club interessati a Milik sono diversi e questo da un lato può contribuire a mantenere il prezzo alto, dall’altro offre al Napoli opzioni più semplici da far digerire alla piazza anche in caso di cessione in saldo. Già, perché la situazione contrattuale del polacco è ben nota a tutte le società interessate e, per giunta in una congiuntura economica come quella attuale, sembra difficile che qualcuno metta sul piatto i contanti chiesti dal Napoli. Così come sembra difficile (oggi, ma ad ottobre chissà) che Milik accetti una destinazione diversa da quella bianconera. Forte della sua volontà, la Juventus offre al Napoli contropartite tecniche e con quella formula potrebbe anche arrivare ad accettare una quotazione del polacco vicina a quella di De Laurentiis: ne trarrebbe anche vantaggio sottoforma di plusvalenze. La chiave potrebbe essere Federico Bernardeschi, che però non sembra d’accordo e il particolare è decisivo, riscuotono meno gradimento, a oggi, i nomi di Romero, Rugani e Pellegrini. Uno stallo che si annuncia lungo e dal finale incerto.
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    Maldini: “Ibrahimovic? Fa parte del progetto Milan”

    MILANO – “Ibrahimovic? Io credo che abbiamo costruito qualcosa, che deve avere una continuità. La prossima stagione sarà improntata in questo: Zlatan è parte di questo progetto. Non sarà una trattativa facile, ma c’è tutta l’intenzione di proseguire insieme”. Lo ha detto Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, intervenuto a Sky Sport prima della partita contro il Cagliari. “Con Ibra abbiamo Rebic, Leao, tanti giovani che possono fare una crescita esponenziale”, ha aggiunto. “Da dirigente ho imparato che la pazienza è fondamentale, perhcè tutti vogliono i risultati subito. Quando c’è la qualità i risultati arrivano, abbiamo una grande storia, un grande stadio e i giocatori vanno valutati anche per la loro personalità. Forse questo lockdown ha fatto sbloccare tanti giocatori che forse sentivano questo peso”, ha spiegato. “All’interno di un grande gruppo ci deve essere unità, ci possono essere differenze ma deve esserci un obiettivo comune”, ha dichiarato. “Senza questa unità di intenti non sarei rimasto”, ha proseguito. “Aurier? Vedremo, finiamo prima la stagione e poi vedremo come muoverci sul mercato”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Il Lille ufficializza il dopo Osimhen: è Burak Yilmaz

    “Il nostro club è davvero orgoglioso, ha un profilo da vero numero 9 ed è particolarmente abile all’interno dell’area di rigore”. Così il Lille ha ufficializzato l’arrivo del turco Burak Yilmaz, che ha firmato un biennale e avrà il compito di non far rimpiangere la partenza di Osimhen in direzione Napoli. “È un giocatore di grande esperienza, un vero guerriero che farà vedere tutto il proprio talento in Ligue 1 – hanno commentato i dirigenti del club francese -. In Turchia è una leggenda”.
    De Laurentiis su Osimhen
    “Osimhen lo seguivamo da tempo. Lo volevano Gattuso e Giuntoli, mi hanno convinto a fare questo sacrificio da ben 70 milioni, con i 10 di bonus arriviamo a 80 e se consideriamo i vari stipendi che percepirà negli anni superiamo abbondantemente i 100 milioni. È un giocatore dal quale non ci aspettiamo tutto e subito, non è giocatore da 25-30 gol ma dovrebbe esprimere un gioco straordinario per la squadra, essere di servizio ai compagni, segnando gol e facendone fare anche agli altri”, ha dichiarato a Sky Sport. LEGGI TUTTO

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    The Sun: “Ndombele all'Inter? Mourinho vuole Skriniar”

    LONDRA (INGHILTERRA) – L’avventura di Tanguy Ndombele al Tottenham potrebbe già essere giunta al capolinea. Il centrocampista francese di origini congolesi, arrivato agli Spurs quest’estate per 60 milioni di euro dal Lione, secondo il tabloid inglese The Sun, vorrebbe lasciare la Premier League per provare un’esperienza in Serie A, all’Inter di Antonio Conte. Nella sua prima stagione alla corte di Josè Mourinho, il classe ’96 ha collezionato 29 presenze e 2 gol in tutte le competizioni. Ora, secondo il tabloid inglese, potrebbe essere giunta l’ora di dirsi già addio, con Congte che sarebbe pronto ad accoglierlo a braccia aperte.
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    The Sun specifica però che si tratterebbe di una trattativa piuttosto complicata che, qualora partisse, prevederebbe una scambio. Allo Special One piace molto il 25enne difensore slovacco dei nerazzurri Milan Skriniar, arrivato a Milano dalla Sampdoria nell’estate del 2017 e divenuto subito un pilastro della retroguardia interista. 
    Inter, Brozovic perde il controllo al pronto soccorso: intervengono i carabinieri
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    Giampaolo-Toro, nodo ingaggio. Andersen e Schick in lizza

    TORINO – Si muove, il Toro. La strada verso il tecnico porta a Marco Giampaolo, 52 anni, silurato dal Milan ad inizio campionato per far posto a Stefano Pioli. E’ l’uomo scelto da Cairo (soprattutto) e Vagnati per rilanciare il Toro dopo una stagione indegna. Con il tecnico nativo di Bellinzona ci sono già stati degli incontri in passato, l’ultimo la scorsa settimana; quello potenzialmente decisivo è previsto per la prossima quando tornerà dalle vacanze che sta consumando sulla sua barca in Croazia. La trattativa è in fase avanzata ma non ancora perfezionata: ci sarebbe l’accordo sulla durata del contratto biennale ma non ancora su quella dell’ingaggio che l’editore alessandrino vuole inferiore ai due milioni a stagione percepiti dal candidato erede di Longo al Milan (se li porterebbe volentieri pure a Torino). Giampaolo è stato contattato anche dal Cagliari ma i granata restano saldamente in pole. Fonti bene informate assicurano che ci sono ampi margini di trattativa e che entro pochi giorni l’intesa sarà trovata. Ma se la situazione – eventualità al momento improbabile – dovesse precipitare, Vagnati ha altre alternative. C’è Eusebio Di Francesco che – reduce da un’esperienza burrascosa alla Sampdoria (dopo aver fatto bene a Sassuolo e Roma) – cerca riscatto. E nelle ultime ore è uscita anche, sia pure in maniera molto soft, la voce che comunque finisca il campionato Nicola lascerà il Genoa. Profilo, quello dell’ex granata, già valutato in passato e da non scartare a priori.
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    Juve-Zaniolo: ecco perché Paratici insiste, ma la Roma resiste

    ROMA – Scusate il ritardo. Zaniolo sperava di partire titolare già con il Torino. Lo sarà oggi, contro la Juventus, in una partita che per la classifica non conta nulla. Conta invece per lui che spera di convincere Fonseca a regalargli una maglia da titolare giovedì con il Siviglia. Non c’è da convincere Paratici che pur di averlo in bianconero la prossima stagione farebbe carte false. I motivi sono molteplici. In primis quello tecnico. Sarri ha bisogno di un centrocampista abile negli inserimenti e con fiuto del gol. Da solo Nicolò ha segnato il doppio delle reti di Ramsey, capocannoniere dei centrocampisti bianconeri: 8-4 (e le presenze sono 24 contro 33).

    Poi c’è quello economico: a fronte di un esborso – che a Torino vorrebbero attenuare con l’inserimento di contropartite tecniche (Bernardeschi, Romero) – il nazionale azzurro guadagna poco considerando i parametri juventini. Il rinnovo dello scorso anno ha previsto un contratto a step. Partito da 1,7 milioni, grazie a gol e presenze ha già raggiunto la soglia dei 2,2. Il nuovo traguardo sono 3 milioni, cifra che a Torino con i bonus guadagna Rugani. Senza dimenticare l’aspetto anagrafico: acquisire Zaniolo vuol dire garantirsi i prossimi 15 anni.
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