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    Zielinski e Milinkovic, storie parallele tra sirene di mercato e un rinnovo da accelerare

    Due situazioni simili, stessa scadenza di contratto: 30 giungo 2024. Lazio e Napoli riusciranno a blindarli in tempo? Sergej Milinkovic-Savic e Piotr Zielinski: due storie con la stessa scadenza di contratto, 30 giugno 2024, e con la necessità di arrivare a una soluzione nel giro di un paio di mesi. Forse non hanno la stessa urgenza di Leao e Zaniolo, anche loro nella medesima situazione temporale, a patto di non sottovalutarle. LEGGI TUTTO

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    Paredes, c’è l’accordo: finalmente Juve! Tutti i dettagli

    TORINO- Leandro Paredes-Juventus, fino alla fine. E non è soltanto un modo di dire. La fumata bianca tra i bianconeri e il Psg è arrivata nella notte, a meno di quarantotto ore dalla fine del mercato e dopo una nuova giornata di trattative a oltranza sull’asse Parigi-Torino. Tormentone chiuso, come da previsioni, e tutti contenti. A partire dal 28enne centrocampista argentino, che da mesi si vedeva soltanto juventino come l’amico e connazionale Angel Di Maria. Soddisfatte anche la Juventus e il Paris Saint Germain, che hanno limato fino all’ultimo i dettagli dell’affare. Prestito con diritto di riscatto trasformabile in obbligo al raggiungimento di determinate condizioni. Un’operazione che complessivamente potrebbe costare 20 milioni tra affitto annuale, acquisto definitivo e bonus. Il ds Federico Cherubini mette a segno il sesto colpo dell’estate dopo Di Maria, Paul Pogba, Gleison Bremer, Filip Kostic e Arkadiusz Milik regalando a Massimiliano Allegri il centrocampista centrale nel mirino fin dalla primavera. Mentre l’uomo mercato dei francesi, Luis Campos, saluta l’ex Roma e fa spazio in mediana all’ex Napoli Fabian Ruiz, già ufficializzato (affare da 23 milioni). Stando a quanto filtra dagli ambienti vicino a Paredes, il regista sarà a Torino in serata e, visti i tempi stretti, effettuerà le visite mediche già in mattinata a Parigi. Paredes punta alla convocazione per la trasferta di sabato a Firenze. E soprattutto, fra meno di una settimana, tornerà sotto la Tour Eiffel da avversario, assieme a Di Maria, per il debutto in Champions League della squadra di Allegri.Sullo stesso argomentoParedes alla Juve, è fatta: domani le visite medicheCalciomercato Juventus

    Il segnale decisivo

    Se Paredes, di fatto, è diventato juventino in tarda serata, il segnale che la trattativa si stesse sbloccando era arrivato già nel pomeriggio. «Paredes ha la testa altrove, ha un accordo con la Juventus», aveva spiegato in conferenza il tecnico parigino Cristophe Galtier, annunciando l’esclusione del 28enne centrocampista dalla lista dei convocati per la partita di questa sera a Tolosa. Dopo tanta panchina, il “taglio”. Paredes è così rimasto a casa aspettando l’ok dei due club e dei suoi rappesentanti per l’inizio della nuova avventura. Il via libera è arrivato in nottata e oggi l’ex Roma e Empoli raggiungerà Torino per dare inizio ufficialmente alla nuova avventura in Serie A.

    Arsenal, no grazie

    Paredes si sarebbe immaginato alla corte di Allegri già da tempo, ma ha avuto pazienza ed è stato di parola fino all’ultimo con la Juventus. L’argentino ha mantenuto il “patto di ferro” con i dirigenti bianconeri anche quando l’affare sembrava non sbloccarsi. Così, dopo il “no, grazie” alle avances del Liverpool, nelle ultime ore il centrocampista ha respinto anche la corte dell’Arsenal. Una determinazione ferrea che alla fine ha fatto la differenza.

    Sullo stesso argomentoGaltier: “Paredes va alla Juve”. Ma occhio all’ArsenalCalciomercato
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    Mercato, rush finale: ecco cosa manca alle 20 squadre di A

    La finestra estiva si chiuderà alle 20 di giovedì 1° settembre. Tra obiettivi, trattative e sogni dell’ultimo minuto, ecco il punto della situazione per ogni club Uno sguardo al telefono, un altro… all’orologio. Il primo serve per restare in contatto con dirigenti e procuratori, il secondo per ricordarsi quanto manca alla fine del calciomercato. La finestra estiva del 2022 chiuderà alle 20 in punto di giovedì 1° settembre. LEGGI TUTTO

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    Toro, Praet fino all'ultimo: è la priorità per Juric

    Il successo di Monza, uguale nel risultato a quello di Cremona, nonché il pari interno contro la Lazio consegnano un Toro a lunghi tratti entusiasmante, quadrato in fase di contenimento e con la qualità – tra le linee disegnate da Ricci e la superiorità numerica creata da Radonjic e Vlasic – per creare gioco nella trequarti avversaria. Dopo tutto quanto di incredibile ha segnato l’estate granata la svolta è arrivata con l’ingresso di Ilkhan, utile a stappare la bottiglia per poi brindare agli arrivi di Miranchuk, ora fermo per infortunio, e Vlasic. Ha fatto seguito più recentemente l’acquisto di Schuurs, brillantemente calatosi nella parte allo Zini.

    Ha ormai quasi tutto, Juric, per confermare e anzi migliorare il Toro rispetto alla sua prima stagione. Da qui a giovedì, giorno di fine mercato, il tempo per togliere quel quasi. Rispetto alle iniziali intenzioni non sarà facile chiudere ogni discorso – che si tratti di entrate o uscite – ma qualcosa in entrambe le direzioni va ancora fatta. Qui concentrando il discorso in ingresso resta un nome sovrano sugli altri, per gradazione di gradimento manifestata da Juric. Il quale vuole completare la scacchiera della trequarti col cavallo di ritorno Dennis Praet. Le ultime risorse è verso Leicester che vanno indirizzate: 8, 10 milioni per un prestito con obbligo di riscatto. Un investimento importante, ma congruo per un giocatore di 28 anni (sempre che le condizioni fisiche che nelle ultime due stagioni lo hanno condizionato siano buone). Così pensa il Toro, freneticamente in contatto con il club inglese per verificare che non si presenti un’improvvisa concorrente, nonché per lavorare sui bonus.

    «È con le soluzioni in attacco, cambiando là davanti, che si incide sulle partite», diceva Juric. Convinto con Praet di avere a disposizione un reparto eclettico: il belga cuce tra centrocampo e attacco, Radonjic ci mette il guizzo, Vlasic la forza e all’appello manca Miranchuk, fermo ai box dopo il debutto con gol che fa ben sperare per il rientro post infortunio.

    Nel ballo delle ultime ore, pronto a cogliere qualche opportunità, Vagnati tiene intanto gli occhi pure su Musa Barrow. Gambiano di 23 anni che con il tecnico croato potrebbe bel caso agire da esterno offensivo, come pure da centravanti. Sarebbe una soluzione per modellare l’attacco, e potrà diventare un’occasione se il Bologna, dalle iniziali alte richieste per il cartellino (16 milioni), nelle ultime ore del mercato decidesse di aprire al prestito. Una soluzione che agli emiliani non consentirebbe di monetizzare, ma di rivalutare un capitale che in rossoblù rischierebbe di svalutarsi, se Joshua Zirkzee che il Bologna ha prelevato dal Bayer Monaco dovesse ricevere la titolarità in tandem con l’intoccabile Arnautovic.

    Il dt granata aspetta, tiene ogni mediazione aperta con il Leicester per Praet e per il resto osserva interessato. Come passando a centrocampo fa alla voce Diawara. I granata sono sul centrocampista della Roma, che potrebbero ricevere in prestito secco, e sul quale adesso si muove con interesse anche il Lecce. Per il resto Vagnati ben conosce quanto andrebbe speso per Nandez (al Cagliari 2 milioni per ilprestito oneroso e 8 per esercitare l’obbligo di riscatto) come per Makengo: spalmati in più anni, ma all’Udinese difficilmente andrebbero meno di 12 milioni. Tutte situazioni da tenere in considerazione, per dare sostanza al reparto di centrocampo. Orfano di Mandragora e Pobega (il Toro non dispera di riaverlo, però il Milan difficilmente lo ridarà in prestito), ma con un Linetty sulla via della riabilitazione e un Ilkhan sul quale lavorare. Forse un po’ poco, per affrontare la stagione. Vero pure che Adopo – all’occorrenza abbassabile sulla linea dei difensori là dove ha iniziato la partita di Monza – può rappresentare una soluzione spendibile, all’occorrenza. Si torna al punto d’origine: un centrocampista serve, ma un trequartista è necessario.

    E a servire è altresì un difensore, allo stato dell’arte: Izzo è fuori dal progetto, e a meno di ripensamenti in qualche modo da oggi a giovedì dovrà lasciare il Toro. Difficile questa volta pensare a un nuovo cambio di rotta, a una ripartenza nel rapporto tra Juric e il difensore. Meglio per le varie parti in causa procedere con la separazione: a quel punto – variabile Adopo a parte – andrebbe preso un sesto centrale. Con Cistana del Brescia che resta sempre un giocatore ambito. Per chiudere quattro colpi Vagnati dovrebbe annunciarne uno al giorno: possibile considerati gli ultimi mercati, per quanto già tre cessioni su quattro (Zaza, Verdi e Izzo) e un paio di arrivi (un centrale o un centrocampista e il trequartista) renderebbero adeguata e priva di zovorra la rosa di Juric. LEGGI TUTTO

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    Gran finale mercato, ecco i 10 colpi che possono infiammarlo

    Dal possibile scambio Ronaldo-Osimhen tra United e Napoli, al passaggio di Rovella al Monza: cosa può succedere nei giorni finali Quattro giorni o poco più, per definire meglio gli obiettivi attraverso il mercato. La chiusura dei battenti è alle porte (il 1° settembre alle 20 in Italia), eppure diverse squadre sperano ancora in grandi colpi. Le cifre più alte come al solito si muovono in Premier League, dove potrebbero esserci i movimenti più clamorosi di questo finale di sessione. LEGGI TUTTO

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    Juve, Arthur: dieci giorni per trovare una soluzione last minute

    TORINO-  Anche per la seconda giornata di campionato il nome di Arthur Melo non compare nella lista dei convocati per la trasferta a Genova contro la Sampdoria: il centrocampista brasiliano è sempre alle prese con un fastidio alla caviglia che lo affligge ormai da diverso tempo, lo stesso problema che non gli ha permesso di partecipare alla tournée negli Stati Uniti e all’ultima amichevole contro l’Atletico Madrid. Un acciacco anche in funzione mercato: è ormai risaputo che Arthur, che ha un contratto con la Juventus fino al 2025, non rientra nei piani di Massimiliano Allegri e il club bianconero spera che, da qui alla fine del mercato, giovedì 1° settembre, arrivi una buona offerta per lasciarlo partire. Del resto anche il giocatore vuole trasferirsi in un’altra squadra in modo da avere la possibilità di giocare con continuità per riconquistare la fiducia del commissario tecnico del Brasile, Tite, e avere così una chance per disputare il Mondiale di novembre-dicembre in Qatar.  Sullo stesso argomentoJuve, c’è anche Arthur da piazzare: la situazioneCalciomercato Juventus

    Arthur-Valencia, pista fredda

    Si è un po’ raffreddata la pista Valencia, con gli spagnoli che si sono spaventati dell’alto ingaggio del brasiliano, all’incirca 5 milioni di euro a stagione, ma nelle ultime ore si sarebbero fatte avanti nuove opportunità che adesso sarebbero al vaglio della società bianconera. Non è da poi da escludere che il Valencia di Gattuso si riprovi. L’agente del brasiliano, Federico Pastorello, dopo aver lavorato su più fronti per trovare un’adeguata destinazione visto che il primo a voler cambiare aria è proprio l’ex Barcellona, spera di raccogliere i frutti e accontentare il giocatore. La formula per provare a cedere il brasiliano è sempre la stessa, cioè quella del prestito perché la vendita a titolo definitivo appare assai improbabile in quanto significherebbe dover mettere a bilancio una minusvalenza. Arthur, arrivato alla Juventus nell’estate 2020, è stato infatti acquistato versando al Barcellona 72 milioni più 10 di bonus nell’ambito dell’operazione che aveva portato in blaugrana Miralem Pjanic al prezzo di 60 milioni più 5 di bonus.  La cessione, anche soltanto in prestito, sarebbe una soluzione per alleggerire almeno il monte stipendi della Juventus. Mancano 10 giorni alla fine del mercato: il tempo stringe, ma non è da escludere una soluzione last minute per il brasiliano. 
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